Snapchat non è stato progettato per le aziende e si comporta a malapena come un tipico social network a cui siamo tutti abituati. Con il suo ultimo round di finanziamento di 500 milioni di dollari, una valutazione di 19 miliardi e l’interesse da parte di Alibaba, Snapchat sta diventando un luogo sempre più attraente per gli inserzionisti.
Snapchat in dati
Number of daily active Snapchat users (DAU) dal 1st quarter 2014 al 2nd quarter 2018 (in millioni).
Da maggio 2015 a gennaio 2016 i video giornalieri su Snapchat sono cresciuti del 350%, continuando una crescita mensile del 44%. Negli USA il 60% di persone che va dai 13 ai 34 anni è uno Snapchatters.
Il 2014 è stato l’anno in cui il social network ha avuto un'impennata di crescita, arrivando ad una penetrazione di oltre il 50% degli utilizzatori di smartphone. Snapchat attualmente è valutato appena sotto il valore di Symantec, il leader mondiale della sicurezza informatica.
Ma cosa rende Snapchat uno dei più preziosi lanci nel settore tecnologico degli ultimi anni? Diciannove miliardi di dollari per un’applicazione che distrugge la messaggistica scambiata: una grande bolla per una “semplice” applicazione mobile utilizzata (in parte) da un target adolescenziale come banale passatempo con gli amici?
Snapchat continua ad essere una piattaforma da monitorare.
In tanti si sono interrogati riguardo il livello di sanità mentale di Evan Spiegel, CEO di Snapchat, quando nel 2013 rifiutò un’offerta di Facebook per 3 miliardi di dollari. Ma Snapchat e i suoi investitori sembrano credere effettivamente che la prossima generazione di social network sia proprio questa, una comunicazione immediata, usa e getta e non permanente.
Snapchat sta fornendo ai suoi utenti quello che esattamente i grandi servizi come Facebook, Twitter o Tumblr non stanno offrendo...
Giorno dopo giorno la nostra comunicazione sta diventando sempre più visiva, grazie anche all'utilizzo continuo di emoticon. Snapchat, così, è l’applicazione perfetta al momento giusto: mobile, visiva, privata, libera e aperta, in grado di attingere quindi a tutti quei trend in crescita del web.
Gran parte del suo successo è dovuto alla possibilità di tornare alle tradizionali conversazioni face-to-face oltrepassando i limiti della comunicazione non istantanea tipica degli altri social network. Su Facebook, Twitter e Instagram, ad esempio, l’utente ha modo di studiare e curare l’immagine che vuole dare di se, ostacolando così la creazione di conversazioni naturali.
Indipendentemente dal motivo della rinuncia di vendita da parte di Spiegel, la guerra nel settore del dark social si sta scaldando. Ma come può monetizzare Snapchat? La sua più grande ricchezza viene eliminata nel giro di qualche secondo, quindi un ordine di grandezza in meno rispetto ai suoi concorrenti.
Provate a pensare però ai soli costi di infrastruttura che la piattaforma dovrebbe sostenere nel momento in cui verrebbero gestiti e curati tutti i contenuti scambiati dagli utenti? Ovviamente stiamo facendo un confronto con Facebook, un servizio molto più grande che vende spazi pubblicitari e già in grado di monetizzare in modo efficiente.
Il fatto è che questa nuova generazione di servizi di messaggistica è in grado di utilizzare un’infrastruttura economica per operare nel mondo in modo molto più a buon mercato rispetto a Facebook, indirizzando comunque annunci agli utenti attraverso una gestione efficace di metadati legati ai profili utente.
La questione che rimane aperta è come farà Snapchat a monetizzare e con quale prodotto abbastanza interessante da non far scappare i propri utenti.
Numerosi marchi stanno già osservano con attenzione la crescita vertiginosa di Snapchat che ha raggiunto almeno i 100 milioni di utenti attivi ad aprile 2015. Ma quale valore può esserci da un contenuto che va in fumo in meno di dieci secondi? C’è spazio per un successo organico su una piattaforma orgogliosa di essere difficilmente monitorabile? Snapchat, lanciato nel settembre del 2011 e con una fascia demografica completamente interna tra i 18 e i 34 anni sta facendo discutere i social media specialist di tutto il mondo.
AOL è stato davvero il primo a creare una piattaforma di messaggistica di massa su web. Attraverso la sua chat (risalente ai primi anni ’90) ha fatto in modo tale che le persone iniziassero ad evolvere il proprio modo di comunicare. Da quel momento sono diventati numerosi i servizi di messaggistica istantanea. Google, Blackberry, Apple, Microsoft hanno la propria piattaforma. Il problema è che queste applicazioni spesso si bloccano ai propri confini: vedi iMessage di Apple o Google Hangout.
Snapchat insieme a Whatsapp ha fondamentalmente rotto questo modello di comunicazione chiuso, rendendo disponibili gratuitamente la propria applicazione su tutti i sistemi operativi mobile.
Snapchat marketing
Snapchat è passato quindi da essere una semplice piattaforma di foto e video sharing ad uno strumento di marketing che non può essere ignorato. Ma la piattaforma i cui messaggi si autodistruggono dopo pochi secondi può essere un terreno fertile per marketer creativi in grado di raggiungere il loro target di riferimento.
Utilizzare Snapchat per connettersi e ingaggiare il proprio pubblico può essere difficile. Ad esempio una foto o un video scompariranno non appena vengono visualizzati dal destinatario. Per questo motivo per sfruttare al meglio ogni secondo disponibile è necessaria una certa dose di strategia.
Snapchat si è dimostrato uno strumento di marketing incredibilmente efficace, soprattutto grazie alla sua value proposition e al segmento di mercato a cui si riferisce. A differenza di altre app di messaggistica, Snapchat offre delle funzionalità uniche che tutte le aziende dovrebbero sfruttare per 4 motivi principali:
Dal punto di vista delle aziende è necessario pensare ad ogni snap come ad una brand experience. Il limite dei 10 secondi (o meno) per comunicare il proprio messaggio obbliga le aziende a girare contenuti in tempo reale che creino reazioni autentiche. Snapchat impedisce di caricare contenuti preparati e studiati attentamente dal reparto marketing e ciò costringe le aziende a rivedere il loro modo di comunicare.
Per lo spettatore, invece, questo limite temporale crea un senso di urgenza, una sorta di corsa al contenuto.
L’utente ha solo 24 ore per vederlo e condividerlo, oltre questo periodo il contenuto andrà distrutto.
Intercettare l’interesse dei follower su Snapchat può essere complicato. Per aggiungere uno snapchatter tra i propri amici, infatti, è necessario essere in possesso di un QR code collegato al profilo o del nickname esatto. Come ovviare a questo problema? Ecco 5 semplicissimi step da seguire:
Avere risultati soddisfacenti su Snapchat è possibile, l’importante è attuare una strategia efficace e pensata su misura per questo nuovo modo di concepire i social network. Ecco alcuni consigli:
Se usato correttamente, Snapchat può diventare uno strumento di marketing estremamente efficace per l’azienda, in quanto permette di creare relazioni autentiche che vadano oltre i confini della comunicazione tradizionale.
Mentre si discute sul reale impatto in ambito di social media marketing di Snapchat, è necessario considerare i diversi elementi che compongo questo contesto, ossia il suo potenziale in termini di broadcasting, il concetto di feed-centric social media e “l’intimità” del contenuto che può essere distribuito.
Tutto questo è Snapchat. Senza dimenticare che la piattaforma sfrutta l’enorme trend del visual marketing, valutato in miliardi e miliardi di dollari, sostenuto da quello che possiamo definire come Web 3.0 dove il mobile è il motore della crescita.
Le aziende possono utilizzare Snapchat per avvicinare le persone alla loro cultura, agli eventi e ai suoi protagonisti. Snapchat è la piattaforma perfetta per promuovere contenuti “dietro le quinte”, intimi e non filtrati. Si tratta di piccoli “regali” personali che possono essere distribuiti ad un pubblico enorme.
La natura di Snapchat è l’ideale per questa condivisione effimera informale e si trova in netto contrasto con la condivisione permanente di Facebook.
Così il chiacchiericcio in corso intorno a Snapchat, può ricordare di come le persone discutevano a proposito di Twitter 4-5 anni fa. Snapchat è un lubrificante sociale.
La maggior parte delle aziende utilizzano i social network classici per introdurre nuovi prodotti, servizi o esperienze di marca, attraverso la pubblicazione di un’immagine o di un video. In questo contesto ogni contenuto deve possedere un valore immenso ed essere sotto potentissimi riflettori per aumentare la sua portata di visualizzazione e il suo valore intrinseco di conversione.
L’esperienza invece che è possibile generare per un’azienda utilizzando Snapchat è finita, senza la possibilità di avere un link di riferimento per un eventuale successiva distribuzione.
Ogni contenuto su Snapchat è unico,
esclusivo e potenzialmente visibile da pochi “eletti”.
La mancanza di filtri e funzionalità di editing inoltre fanno di Snapchat uno strumento estremamente utile per uno storytelling informale ma soprattutto autentico. Le persone all’interno di Snapchat non sono alla ricerca di perfezione.
I messaggi lo-fi e quelli più autentici sono quelli che realmente attirano l’attenzione.
Fin da subito Snapchat è un’applicazione che incoraggia la comunicazione informale attraverso l’uso di foto e video. Le persone catturano le foto dei propri pasti, delle vacanze e delle attività quotidiane condividendole con i propri amici. Detto questo è fondamentale osservare la casualità generale dell’applicazione.
Quando si crea una strategia di marketing attraverso Snapchat è necessario considerare il tono di voce che verrà utilizzato su tutta la linea di comunicazione.
Qualche esempio di utilizzo?
Poiché i video e le foto esistono solo per pochi secondi, è possibile utilizzare Snapchat per informare i propri utenti riguardo ad un’anteprima di un prodotto o un servizio in lancio imminente creando un effetto teaser. Un’altra metodologia di utilizzo riguarda i concorsi. Ad esempio è possibile chiedere agli utenti di inviare immagini di utilizzo di un prodotto offrendo una ricompensa per l’azione. In questo modo si cerca garanzia di interazione con i clienti.
Altre idee facilmente presentabili riguardano la creazione e la gestione di coupon personalizzati, inviare informazioni privilegiate per un evento o creare foto e video tutorial di rapido consumo.
Anche se spariscono dopo pochi secondi i marketer possono utilizzare i formati video per ottenere un elevato impatto di autenticità sul potenziale cliente finale.
Si tratta di fornire contenuti preziosi da "dietro le quinte" e di alto valore per gli utenti. In questo scenario la personalizzazione e la comunicazione dei propri valori diventa fondamentale e necessario, iniettando costantemente la propria personalità su qualsiasi contenuto prodotto (human-like branding).
Il valore dell'autenticità
E mentre da qualche giorno Snapchat lancia il suo nuovo servizio di creazione di QR code personalizzati (una possibilità in più di personalizzazione per i brand) è importante per un’azienda non avere timore di essere spontanea. Come per Vine il successo ed un reale ritorno d’investimento è possibile ottenerlo solo a costo di essere autentici e spontanei, entrambe caratteristiche spesso difficili da raggiungere.
E per gli editori?
Sappiamo poi come sia veramente difficile per ogni azienda diventare una media company ma tra le ultime interviste rilasciate da Evan Siegel, è stato spiegato come Snapchat stia iniziando a supportare l’editoria e i contenuti aziendali in modo più consistente all’interno del suo modello di business, attraverso la sua nuova funzionalità Discover (attualmente il servizio è limitato ad un numero selezionatissimo di aziende), “siamo solo agli inizi” spiega Spiegel.
In alcuni casi, Snapchat può fornire un’enorme opportunità di marketing, ma ad oggi, la maggior parte delle aziende (soprattutto B2B) troveranno difficoltoso padroneggiarlo e calcolare i risultati delle campagne.
Le difficoltà di Snapchat risiedono nell’impossibilità di creare contenuti permanenti (anche se gli utenti possono scaricarli comodamente sui propri smartphone entro 24 ore), nella difficoltà di calcolare i ritorni di investimento e nelle scarse possibilità di analisi (non è possibile registrare dati sui like e sulle visualizzazioni dopo le 24 ore, se non attraverso screenshot in tempo reale). A queste problematiche si contrappongono, però numerose opportunità:
Ecco otto esempi creativi che abbiamo ritenuto interessanti da segnalare, per ispirare i marketers su come aziende ed organizzazioni stanno utilizzando Snapacht con successo:
Snapchat è un social network che, grazie alla sua leggerezza, può andare incontro a continue innovazioni. Uno dei maggiori margini di manovra è dato dalle scansioni. Attualmente Snapchat offre due possibilità:
Non ci stupirebbe se in futuro diventasse possibile effettuare acquisti attraverso la scansione di codici su snapchat.
Anche a livello di customer service: Snapchat potrebbe proporsi come una piattaforma innovativa in cui i clienti possono porre domande all’azienda aiutandosi con video e foto per far comprendere meglio i propri problemi.
Possiamo sicuramente affermare che Snapchat è sulla cresta dell’onda del nuovo Web, ma difficilmente può essere considerato una bolla.
Siamo ormai nell’era di Instagram, già in forte crescita ogni giorno che passa e Pinterest, di cui voci stanno annunciando il prossimo IPO, e molto presto la sperimentazione di nuovi modelli di business per queste piattaforme non mancheranno.
La popolarità di Snapchat può essere la stessa se paragonata al trend dei selfie, che va al di là quindi dell’utilizzo di un singolo social network, sfruttando così ogni tendenza di comportamento emergente in modo estremamente efficace.