Ogni azienda che crea contenuti rilevanti in un modo o nell'altro è in grado di creare una community intorno ad essi. Per avere persone che attendono con impazienza nuovi contenuti e che ricondividono i nuovi articoli che pubblichi e "contagiano" i loro colleghi, portandoli nella community, questo è il sogno erotico di ogni social media specialist o meglio community manager. Un ruolo ormai fondamentale per le moderne attività di social media marketing 2019.
In questa intervista a Enrico Lugnan di Avenik e fondatore di Social Media Hacks Italia, esploriamo il suo lavoro quotidiano di (social media) marketer con un focus nel growth marketing, e il suo contributo di community marketer per il lancio e lo sviluppo di un'interessante quanto effervescente nuova community italiana di "social media hacker".
Ciao Daniel, Grazie a voi per l’opportunità.
Mi piace pensare che mi occupo di risolvere problemi, forse un po’ troppo perché ho sempre idolatrato la figura di Mr. Wolf in Pulp Fiction e dalla prima volta che ho guardato il capolavoro di Tarantino ho sempre desiderato diventarlo.
Nel pratico mi occupo di strategia di social media marketing e conversione con tecniche che oggi vengono definite di growth hacking, quindi un approccio data-driven alternativo che punta a massimizzare il ROI a lungo termine.
Con il tempo che mi prende Avenik, Social Media Hacks Italia e le consulenze è fondamentale un’organizzazione perfetta della giornata e sono stato mesi ad affinare la mia giornata tipo.
Mi sveglio alle 6.00 tutti i giorni dal Lunedì alla Domenica.
Fino alle 7.30 faccio colazione e leggo, poi alle 7.30 accendo il telefono e controllo le notifiche. La mattina è il momento della giornata dove mi occupo di tutte le task manuali o delle consulenze, poi alle 14.30 arriva puntuale la riunione con l’ufficio in Colombia. 30 minuti di briefing e poi via con gli appuntamenti del pomeriggio.
Paid media team.
Business development meeting.
Chiamate con potenziali Lead e clienti attivi.
Alle 20.00 stacco e ripeto tutto questo dal Lunedì al Venerdì. Il weekend generalmente lo sfrutto per ricaricare e svagarmi un po’ ed essere pronto per la settimana successiva.
Credo sia un’affermazione chiara e limpida per chi comprende il mondo e le dinamiche dei social media, per chi invece crede di comprenderle l’affermazione potrebbe risultare quasi assurda.
Stiamo vivendo una rivoluzione industriale vera e propria, spinta dal cambiamento portato dai social media, e per la prima volta i cambiamenti e i vantaggi derivanti da questa rivoluzione industriale sono accessibili e fruibili da tutti, però non esistono libri dai quali studiare.
Ci ritroviamo a dover “studiare” a livello empirico, quindi testare, cercare di comprendere, e sperare di avere la giusta intuizione, quindi non posso che essere più d’accordo con Solis, non possiamo sforzarci di padroneggiare i social media, dobbiamo comprendere che molte cose non le sappiamo e non le potremo sapere mai e di conseguenza basarci solo sui dati ai quali abbiamo accesso senza focalizzarci sulla comprensione del nesso causa-effetto di alcuni fenomeni, non perché non sia importante, ma semplicemente perché quello che è vero adesso potrebbe non esserlo più tra 15 giorni.
Credo che ogni buon marketer deve approcciare qualsiasi attività come se fosse una lezione.
Non pensare mai di sapere, di aver ragione, ma mettersi sempre in dubbio e sempre alla prova in maniera tale da trasformare qualsiasi attività quotidiana in un’esperienza formativa.
Mettersi in dubbio è la cosa più importante che un marketer può fare e tutto questo aiutato da delle sane routine, quali controllare i maggiori forum online del settore almeno 2 ore al giorno, ci porta a migliorare quotidianamente in maniera esponenziale.
Lavorando e focalizzandosi sui risultati.
Ripeto LAVORANDO, perché molti marketers di questo tempo confondono l’essere impegnati con il lavorare e c’è una bella differenza.
Difficile essere veramente all’avanguardia se per 3 ore al giorno si scrolla la feed Facebook.
Non credo in Italia ci siano gruppi simili a Social Media Hacks.
Non abbiamo nulla da vendere alla nostra audience quindi non siamo auto-limitati fisiologicamente nella distribuzione dei contenuti, puntiamo a dare valore vero e a crescere tutti condividendo tutto al 100% per migliorare l’industria stessa.
Se qualcuno fa una domanda possiamo rispondere al 100% senza dover dire “Scrivimi in privato che fissiamo una consulenza” e questo è quello che mi ha spinto.
Credo che condividere ed aiutare gli altri sia la cosa che ci fa crescere di più a lungo termine, in tutti i sensi, e sono estremamente convinto che il nostro approccio, se valutato a lungo termine, è molto più redditizio che la monetizzazione immediata con info-prodotti distribuiti con strategie di vendita al limite della circonvenzione d’incapace.
In realtà il tutto è successo così velocemente che non ho aneddoti assurdi, e credo che finora tutto il nostro “lancio” sia un aneddoto.
Vedere che le più grandi community d’Italia dopo il nostro lancia hanno raddoppiato le LIVE, inserito nuovi format e contenuti molto simili e affini a quello che facciamo noi è per me il vero aneddoto, perché alla fine è esattamente quello che ci eravamo prefissati all’inizio, sforzarci a cambiare il mercato e di fatto ci siamo riusciti e non lo dico io, perché non ho fisicamente il tempo di notarlo, ma me lo fanno presente le persone che mi scrivono a livello quotidiano anche solo un messaggio di ringraziamento.
Sono d’accordo che il tema è caldissimo, ma credo che tanti lo abbiano confuso con il community selling.
Noi fin da subito avevamo chiaro il fatto che il tutto si sarebbe basato sul FREE MODEL e così è stato.
Chiedi e in genere noi rispondiamo.
Poi per il lancio abbiamo sfruttato il giorno del mio compleanno. Quindi il 18 agosto, 2 giorni prima del mio compleanno, ho cambiato la mia foto profilo per aumentare l’engagement sul mio profilo.
Il 20 Agosto ho risposto personalmente ad ogni messaggio di auguri con un like ed un commento, per aumentare l’engagement sul mio profilo.
Poi il 22 Agosto abbiamo annunciato con un super post l’apertura del gruppo e sfruttato l’engagement raccolto sul mio profilo nei 4 giorni precedenti. E da lì è stato tutto in discesa (si fa per dire :P ) ci siamo assicurati di riuscire a produrre un buon quantitativo di video a livello settimanale per fornire le basi a tutti e per fare capire che non stavamo scherzando e abbiamo lanciato da subito il nostro show settimanale: Monday Night Live, il resto è venuto da se.
Direi che il tutto è basato sul free model, principio che si può trovare in Thank You Economy o Jab, Jab, Jab, Right Hook di Gary Vaynerchuk, ma principio che sfrutta anche Tim Ferris e altri imprenditori e divulgatori.
Dai più valore di quanto ne chiedi, sii paziente, e vedrai che i risultati ci saranno.
Anche se non li pubblicizzo, ne ho un bel po di casi studio, solo che non adoro condividere contenuti auto-celebrativi.
Un caso studio che secondo me è eccezionale, fatto in collaborazione con un team Facebook tutto italiano, è il caso di un SaaS che si occupa di digital audio mastering. Con questo cliente abbiamo focalizzato il tutto su una strategia di contenuti e retargeting Facebook Ads che ci ha permesso, in un mercato estremamente competitivo, di generare in maniera consistente per 7 mesi di fila un ROAS medio del 340%.
Campagne con “complete registration” a 0,42$. Sull’onda della nostra campagna il team marketing interno del cliente ha lanciato un gruppo Telegram che in 72 ore ha raggiunto 42mila membri. Tutto quanto basato su un funnel semplicissimo con eventi custom, interessi incrociati e l’utilizzo del powerpixel di ConnectIo.
Insomma con circa 20.000$ in 7 mesi ne abbiamo generati circa 70.000$ di subscription annuali e mensili, bella soddisfazione.
Il mio approccio è quasi sempre lo stesso.
Obiettivo, target, contenuti.
In una delle mie ultime campagna l’obiettivo era far installare un app, il target erano pescatori e cacciatori in tutto il mondo e i contenuti a disposizione erano fantastici.
L’unico problema era il budget a disposizione che ci permetteva di focalizzarci solo su una piattaforma di advertising, in questo caso Facebook, e i dati a disposizione, in quanto relativamente pochi e decisamente non del tipo che preferisco, quindi sono partito con una ricerca molto approfondita del target, individuando il tipo di contenuti ed interessi da sfruttare.
Fatto ciò ho sfruttato tutte le funzionalità alle quali il Business Manager ci permette di accedere con una segmentazione quasi spasmodica che però incrociata con i 3 gruppi di interessi intersecati mi ha permesso di avere su una campagna con audience fredda, dei risultati molto simili a quelli che ci si può aspettare con un audience calda.
Tutto ciò unito ad un funnel comportamentale che parte dal brand awareness per poi generare traffico per poi andare di retargeting finché non ci è stato possibile avere circa 100 conversioni quotidiane e quindi creare delle lookalike audience basate sugli utenti più attivi.
Questo ci ha permesso in meno di 2 mesi di fare un bel 10X degli utenti attivi e raggiungere costi per installazione sensibilmente inferiori alle medie di mercato.
Come sempre il tutto deve essere data-drive, quindi prima di tutto bisogna fare una ricerca, comprendere chi stiamo cercando di raggiungere e come preferiscono essere raggiunti e poi si lavora di ottimizzazione quotidiana.
Non c’è una formula segreta, ma un semplice approccio fondamentale.
Dati, dati, dati.
Seguendo le opinioni di persone molto più preparate e capaci di me, credo che il 2019 sia l’anno dei social di nicchia, perché Facebook sta diventando troppo popolato e “rumoroso” quindi abbiamo nuovi piccoli social che stanno emergendo dove gli utenti quotidiani non sono molti, ma sono estremamente attivi.
Sicuramente vedremo un’impennata nell’utilizzo dei chatbot sempre più intelligenti e versatili e la vendita in chat.
Credo inoltre che le persone cominceranno a capire che le vanity metrics sono pressoché inutili e si focalizzeranno su altro, di conseguenza l’influencer marketing cambierà.
L’ultima previsione “azzardata” che mi permetto di fare è riguardante la realtà aumentata, credo che vedremo delle strategie e tecniche che uniscono l’experience marketing con la realtà aumentata e la prima azienda che lo farà in maniera efficiente credo che si guadagnerà il titolo di miglior campagna 2019.
Grazie ancora a voi per l’opportunità!
Ci vediamo su SMXI!