Sono quasi 3,5 miliardi le persone iscritte ai social media. 3,2 miliardi di queste li utilizzano da mobile. I brand di ogni settore devono mettersi all’opera e pianificare le proprie strategie di social media marketing per riuscire al meglio in questa attività ogni anno che passa. Nel frattempo, i marketer devono conoscere le strategie migliori che hanno funzionato fino ad oggi e che continueranno a funzionare nei prossimi anni ed essere al corrente con i nuovi trend in ambito social media marketing.
La tecnologia e di conseguenza il mondo dei social media si stanno evolvendo costantemente, portando ogni anno nuovi trend e nuove idee.
L'abbiamo visto su Social Media Marketing Trend 2018, in molti casi l’evoluzione non è del tutto improvvisa o inaspettata, ma piuttosto graduale e relativamente prevedibile.
Ogni giorno sono attivi sui social media oltre 1 milione di utenti e, allo stesso tempo, è possibile contarne più di 3 miliardi attivi in tutto il mondo.
Sarebbe assurdo ignorare un numero così elevato di audience, tanto che la maggior parte dei brand è consapevole di questi dati e ne trae beneficio. Sono proprio questi brand ad investire in advertising sui social media e su altre strategie di community marketing.
I social network continuano ad evolversi e le attività di social media marketing devono evolversi con loro.
Sono stati introdotti nuovi regolamenti e si sono verificati alcuni fatti che hanno influenzato senza dubbio il social media marketing (si pensi ad esempio all'introduzione della GDPR o allo scandalo di Cambridge Analytica).
Per i marketer, la domanda chiave è: quali sono i trend che possono far risaltare il mio brand e come è possibile promuoverlo in modo più efficace sui social media?
Nei prossimi paragrafi verranno analizzati i social media trend previsti per il 2019: alcuni sono già in atto e stanno crescendo mano a mano, ma non sono arrivati ancora al culmine, altri sono già in grande espansione e si prevede possano diventare ancora più rilevanti nel 2019.
I social media marketing trend che domineranno nel 2019
Nel 2019 è l’ora di svegliarsi.
Più l'industria del marketing online e dei social media evolve più si aumenta il rischio di perdere tempo e risorse.
Inseguire una tendenza dopo l'altra non funzionerà più.
Sottolineiamo ormai l'importanza che è necessario prendersi cura di una base solida e interattiva di utenti, attraverso processi di creazione di contenuto di maggior valore e campagne di paid social professionali.
Da qui la necessità di una segmentazione attiva degli utenti grazie ad una raccolta dati e un coinvolgimento sempre migliore lungo il processo di acquisto.
Focalizza l'attenzione
Il social media marketing sta diventando sempre più competitivo e i professionisti di maggior successo si rendono conto che è necessario concentrarsi sui canali più performanti.
Sono finiti da un pezzo i giorni in cui dovevi iscriverti a Facebook semplicemente perché "c'erano tutti".
Non ha più senso distribuire lo stesso contenuto a tutte le piattaforme se non si ottiene un risultato positivo. Ad esempio non aver paura di limitare il lavoro a due canali se noti che questi ti offriranno il miglior ROI.
Si tratta di sfruttare il proprio tempo e i propri investimenti sui canali che davvero meritano la nostra attenzione.
Più distrazioni abbiamo, maggiori sono le possibilità di perdere la concentrazione. Inizia analizzando dove si trova il tuo pubblico e quali canali funzionano meglio per i tuoi obiettivi.
Analizza le prestazioni e imposta obiettivi specifici per migliorare le performance nella giusta direzione.
A questo punto ecco i social media marketing trend che domineranno nel 2019:
- Social listening
- Influencer marketing ma soprattutto tanti micro-influencer
- User generated content
- (Social) video marketing
- "Episodic video"
- Vista, suono e movimento
- Chatbot, Messenger marketing e il conversational commerce
- Ephemeral content: il potenziale delle Stories sta aumentando sensibilmente
- Realtà aumentata e realtà virtuale
- Focus sulla generazione Z
- Shoppable post e il social commerce
- Ricostruzione della fiducia e assistenza continua
- Paid social: aumento degli investimenti e come colmarne le lacune
- L'anno della professionalità senza eccezione
- Brand marketing e social media
- La crescita esponenziale del community marketing
- I dipendenti sono i primi influencer di fiducia
- Distribuire contenuti attraverso i social media
- L’impatto del dark social
- La diffusione del digital detox
Tre elementi fondamentali per la tua strategia di social media marketing nel 2019
1. Social listening
In poche parole il social media listening fa riferimento all'utilizzo di uno strumento per ascoltare ciò che viene detto riguardo un brand (o qualsiasi altra keyword o insieme di keyword) sui social media o sul web.
É un po’ come Asteroid Alert, un’applicazione di Google che simula le dinamiche del sistema solare mediante l’utilizzo delle informazioni generate dal progetto scientifico NEO della NASA.
Obiettivo di questa app è quindi quello di avvisare quando un corpo si avvicina alla Terra o ad altri pianeti del sistema solare. In questo caso gli steroidi sono considerati come caratteristiche varie ed estremamente utili come dati analitici, ricerca di influencer ecc.
Il social listening sta diventando un must per qualsiasi tipo di brand.
Ormai non è più sufficiente monitorare le tue menzioni o gli hashtag.
Secondo uno studio di Brandwatch, il 96% delle persone che parlano online di brand non segue i profili business appartenenti ai rispettivi brand.
Per questo motivo è molto probabile che venga persa un enorme percentuale delle discussioni (circa 90%) che ruotano intorno al brand. Inoltre, se non si risponde ad una menzione, si perderà un’altra percentuale di utenti irraggiungibile.
Questo significa che le aziende devono andare oltre i propri canali e monitorare le conversazioni “unbranded” per ottenere informazioni preziose e gestire l’awareness del loro brand.
Ma non si tratta soltanto di rintracciare le menzioni del tuo brand: puoi utilizzare anche uno strumento di social listening per quasi tutti gli aspetti della tua attività, dalla progettazione del prodotto al servizio clienti fino alla lead generation. Il limite è la tua immaginazione.
Quindi se ancora non hai provato ad utilizzare uno strumento di social listening, ora è il momento giusto per iniziare. Ma come farlo?
Come già accennato, esistono diversi modi per utilizzare il social listening. Alcuni di questi potrebbero essere suggeriti dalla funzionalità dello strumento che si sta utilizzando: ad esempio lo strumento di social media listening “Awario” identifica le menzioni negative, che possono essere utili per ricorrere poi all’assistenza clienti o alla crisis management. Inoltre, questo strumento mostra anche i più grandi influencer di un determinato settore e queste informazioni si rivelano particolarmente utili per pianificare le tue campagne di influencer marketing di cui parleremo più dettagliatamente nel paragrafo seguente.
Nel social listening è importante avere la possibilità di personalizzare il processo di ricerca per soddisfare ogni tua esigenza.
Supponiamo che vuoi monitorare l’andamento del settore in cui ti trovi, impostando un avviso contenente frasi che vengono spesso utilizzate quando gli utenti cercano consigli su prodotti del tuo tipo. Occorre semplicemente fare qualche ricerca e assicurarsi di scegliere uno strumento che abbia una modalità di ricerca flessibile.
2. Influencer marketing ma soprattutto tanti micro-influencer
Come accennato nel paragrafo precedente, uno strumento di social listening può persino aiutarti a trovare influencer adatti al settore in cui operi.
Se non ti sei ancora immerso nel mondo dell’influencer marketing, in particolare in merito al settore del fashion marketing, potresti non comprendere il vero senso di queste attività di marketing da parte di persone famose. In realtà l’influencer marketing ha fatto e sta continuando a fare molta strada da quando Michael Jordan ha iniziato a vendere scarpe da ginnastica.
Immagina che devi scegliere un potente strumento SEO per la creazione di link. Ne esistono talmente tanti sul mercato e non hai molta esperienza in questo particolare argomento per essere sicuro di fare la scelta giusta. Ma, coincidenza, c’è un blogger che segui su Twitter che scrive SEO hack molto utili. Tu, fidandoti dei suoi consigli, sei curioso di sapere quale tipo di strumenti usa e vai sul suo profilo Twitter per scoprirlo: ecco che potresti aver acquisito un nuovo influencer!
Questa è una situazione estremamente comune: secondo un’indagine di Collective Bias, il 30% dei clienti ha maggiori probabilità di acquistare un prodotto consigliato da un blogger non famoso.
I clienti possono relazionarsi maggiormente con questi influencer e valutare le loro opinioni più di quelle degli influencer famosi.
Secondo un report del 2016, le aziende guadagnano 6.50$ per ogni 1$ speso per l’influencer marketing e il 67% dei marketer promuove i contenuti con l’aiuto di influencer.
É importante sottolineare che questi numeri sono in costante aumento.
Molti brand affermano che l’influencer marketing è una delle tattiche più efficaci che usano: infatti, se ti piace il contenuto di un utente che segui è molto probabile che apprezzerai gli stessi prodotti che preferiscono loro. É un po’ come avere un target di riferimento già pronto!
Naturalmente, il primo passo è quello di trovare gli influencer.
Basta guardarsi intorno e vedere chi produce contenuti pertinenti con il tuo prodotto e riesce ad ottenere un seguito. Oppure puoi utilizzare uno strumento di social listening per aiutarti ad identificare gli influencer.
Successivamente, devi stabilire una relazione con l’influencer. Questo potrebbe sembrare un passaggio facoltativo, visto che richiede un po’ di tempo, ma in realtà è molto importante ed aiuta a “conquistarli”: conosci di più loro ed i contenuti che creano, mettendo “like”, ricondividendo i loro post e coinvolgendoli nei commenti.
In seguito è possibile inviare messaggi direttamente o inviare una email offrendo loro una collaborazione. Dopo aver scoperto il loro processo lavorativo e la loro libertà creativa hai la possibilità di negoziare diverse condizioni: tariffe fisse, prodotti gratuiti, versione beta di un prodotto inedito, percentuali di profitto o semplicemente cross promotion. Inoltre, è importante tenere d’occhio le statistiche dei tuoi social media a lavoro iniziato e analizzare le tue menzioni per vedere cosa ha funzionato e quali informazioni prendere in considerazione per eventuali sviluppi futuri.
3. User generated content
L’uso dei social media sta crescendo in modo esponenziale ed il passaparola rimane ancora una volta la tattica di marketing più efficace.
Nella sua forma più semplice, l’UGC, acronimo di User Generated Content, è qualsiasi contenuto non pagato che è stato creato dagli utenti. Si può trattare di testi, foto, video, storie personali, post di blog, ecc.
Oggi i clienti sono alla ricerca di un legame autentico, vorrebbero far parte di una community di utenti che la pensano allo stesso modo e condividono gli stessi interessi.
Grazie ai social media è estremamente facile creare community e lo user generated content è uno dei modi migliori per farlo.
Si pensi ad esempio a Hootsuite: la campagna #IWorkFromHere in cui si incoraggiano i propri clienti a condividere foto del proprio posto di lavoro, ottenendo 2,2 milioni di visualizzazioni giornaliere in più che si sono tradotte in oltre 2.000 nuovi clienti.
Secondo ComScore, il coinvolgimento del brand aumenta di quasi il 30% quando i clienti sono esposti ad una combinazione di contenuti di marketing professionali e contenuti generati dagli utenti.
Da dove iniziare?
Per prima cosa, devi identificare la piattaforma più adatta per la campagna che vorresti avviare.
Seleziona qualcosa che è popolare tra i tuoi clienti e che è adatto al tipo di campagna che stai pianificando. Potresti anche offrire qualche tipo di ricompensa. Per quanto le persone siano disposte a condividere le proprie opinioni su Internet, la maggior parte delle volte hanno bisogno di un piccolo incoraggiamento: uno sconto, un servizio gratuito o qualsiasi altra cosa in cambio.
É importante inoltre essere creativi: ritornando all’esempio di Hootsuite, essendo il loro prodotto un’applicazione, sarebbe difficile promuoverlo usando contenuti visivi. Però si sa che i contenuti visivi sono molto efficaci sui social media. Così è stata ideata una combinazione di belle immagini con contenuti di attualità che ne enfatizzavano le caratteristiche. É bene, tuttavia, non esagerare con la creatività: quando fai il brainstorming della tua campagna, sii ragionevole. Le tue idee non dovrebbero richiedere troppi sforzi, specialmente se la ricompensa è modesta.
4. (Social) video marketing
Il video marketing è sicuramente un trend importante che ha dominato il 2018 e che si prevede andrà ancora meglio nel 2019.
Come probabilmente è possibile notare, ogni canale di social media favorisce i video rispetto ad altri tipi di contenuti.
I video in diretta su Facebook, ad esempio, attraggono milioni di spettatori ogni giorno. La stessa cosa è possibile dirla di Instagram e Twitter inondati di contenuti video, per non parlare poi di YouTube che rappresenta il regno dei contenuti video.
Il video marketing è sempre più diffuso tra le imprese, soprattutto quelle di grandi dimensioni e con una buona attività di social media marketing.
Il problema a volte emerge quando si tratta di piccole o medie imprese: la maggior parte di PMI, infatti, comprende che i contenuti video sono davvero la scelta giusta per la loro attività ma hanno paura dei costi. Hanno paura inoltre che l’attività di video marketing possa richiedere più risorse e più abilità di quanto ne possiedono. Tuttavia, un video breve ed efficace può essere in grado di esprimere veramente tanto sul valore e sulle offerte del proprio brand.
I video stanno quindi continuando ad essere lo strumento dominante nei social media. Instagram, vedendo la potenzialità delle stories di Snapchat, ha deciso di lanciare la stessa funzionalità ormai anni or sono e, secondo Entrepreneur, 200 milioni di utenti Instagram utilizzano le Instagram Stories ogni mese. Questa funzionalità rende Instagram un punto cruciale per le attività di marketing, in cui ogni brand dovrebbe dare il massimo.
Anche YouTube continua a crescere in popolarità grazie all’aumento di YouTuber.
La generazione Z utilizza anche piattaforme social di video come ad esempio Houseparty, in cui gli utenti possono unirsi alle video chat di gruppo e parlare online in qualsiasi momento.
Con la loro presenza su queste piattaforme, i social media marketer avranno un grande vantaggio nel 2019, in quanto con le piattaforme dedicate ai video è ancora più semplice offrire customer experience personalizzate, che è tutto quello che i clienti, indipendentemente dalla generazione, desiderano da parte delle aziende.
I video sono in grado di andare oltre a quello che possono offrire le immagini e le aziende stanno puntando proprio a questo, cercando di aumentare la popolarità dei canali video e realizzare video sempre più versatili.
L’attività di video marketing, che si tratti di grandi o piccole imprese, deve essere una delle principali priorità di ogni marketer per il 2019.
5. "Episodic video"
Mentre le stories riguardano principalmente contenuti generati dagli utenti o dagli influencer, i video brandizzati sono sempre più focalizzati su contenuti di forma più duratura.
L’impulso di questa azione è l’aumento di servizi di streaming online come Netflix che hanno cambiato il modo in cui gli utenti usufruiscono dei video, ma hanno anche aperto gli occhi degli editori sul potenziale della programmazione originale.
Secondo un sondaggio del PewResearch, il 61% delle persone di età compresa tra i 18 e i 29 anni dichiara che lo streaming è il servizio principale di cui usufruiscono quando guardano la televisione, rispetto al 31% che afferma di guardare tradizionalmente la TV.
Il live streaming porta i canali video su un altro livello.
Invece di creare un video e preoccuparsi di svilupparlo o di dover ricominciare da capo perché non è uscito esattamente come era stato pianificato, i social media marketer possono trasmettere in streaming ciò su cui stanno lavorando per dare ai potenziali clienti una panoramica più intima e un “dietro le quinte” interessante, per mostrare loro cosa si svolge in ufficio e in che modo vengono realizzati i prodotti.
Lo ripeteremo all’infinito: una customer experience personalizzata è fondamentale.
Il live streaming aiuta i professionisti di marketing non solo a dare ai potenziali clienti una panoramica più intima delle attività di impresa, ma anche ad offrire una spontanea call to action.
Ad esempio, i marketer che desiderano offrire promozioni saltuariamente possono avviare un live streaming e annunciare sui social media l’inizio della promozione e allo stesso tempo interagire direttamente con i propri clienti che potrebbero a loro volta porre domande o scrivere commenti.
Ogni social network ha lanciato la propria versione di servizi di streaming: Facebook ha Facebook Watch, YouTube ha YouTube Originals e Instagram con IGTV.
IGTV o Instagram TV, dedicato esclusivamente agli utenti dei dispositivi mobili, è diventato piuttosto popolare negli ultimi mesi. I contenuti presenti ogni giorno che passa aumentano e ci potremmo aspettare molto da questo canale 2019.
Questi canali si concentrano principalmente sulla programmazione originale, fornita da influencer o nomi più audaci come Jada Pinkett Smith o Kristen Dunst.
Gli utenti richiedono sempre più contenuti ad episodi in forma più duratura ed i social network stanno cercando di accontentarli.
Per la maggior parte dei brand, l’opportunità più grande è semplicemente iniziare a pensare ai contenuti video sui social come parte di una serie anziché come singoli pezzi di video non connessi tra loro.
La domanda di contenuti video sembra insaziabile e, al momento, i brand ambiziosi sembrano avere l’opportunità senza precedenti di produrre contenuti ad episodi.
Non c’è, tuttavia, un modo giusto per produrre questo contenuto video o distribuirlo in un modo specifico. Già il farlo, fornisce un importante spinta.
6. Vista, suono e movimento
Vista, suono e movimento. Questi sono i tre elementi che devono essere combinati in modo potente nei video.
Tuttavia, la maggior parte delle piattaforme social considera il suono come aspetto facoltativo. Infatti, dopo un boom iniziale nei podcast, il contenuto audio sembra svanire.
Grazie agli home assistant a comandi vocali, tuttavia, tutto ciò potrebbe cambiare. Un americano su sei oggi possiede uno smart speaker (cifra che è aumentata del 128% da gennaio 2017) che equivale a circa 39 milioni di persone. Inoltre, il 30% dei possessori di smart speaker ha affermato che questi dispositivi stanno sostituendo il tempo trascorso davanti la TV, potendo ascoltare anche notizie, radio talk o podcast.
Dal punto di vista dei social media, quindi, l’integrazione con gli home assistant e il loro sviluppo sta rendendo i contenuti audio sempre più importanti e questo potrebbe rappresentare un importante trend in ambito social media marketing per il 2019.
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- Crescere ora: il social media marketing internazionale
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7. Chatbot, Messenger marketing e il conversational commerce
Sicuramente è capitato anche a te di ricevere email e SMS occasionali da brand che cercano di venderti qualcosa. Bene, il messenger marketing è lo step successivo.
Alcuni studi dimostrano che le app di messaggistica hanno un tasso di apertura, tasso di lettura e CTR (click-through rate) fino a 10 volte di più di email e SMS. Quindi vediamo perché funziona davvero.
Ci sono tre qualità che distinguono il messenger marketing dall’email tradizionale e dal SMS marketing rendendolo più efficace.
Il destinatario riceve messaggi volontariamente. Prima di inviare un messaggio un marketer ha bisogno del suo permesso. Inoltre, se mai il destinatario dovesse cambiare idea, è molto più facile rinunciare alla ricezione di questi tipi di messaggi rispetto a quanto accade con le newsletter (tutti sappiamo quanto possa essere noioso e complesso annullare l’iscrizione ad una newsletter!). Con questo metodo verranno filtrati gli utenti non interessati e verranno mantenute valide le prospettive.
Le app di messaggistica offrono ai clienti un ulteriore canale per raggiungere l’azienda e viceversa. Gli utenti che sono su Facebook non necessariamente sono lì con l’intenzione di acquistare un prodotto.
Tuttavia, se un cliente naviga su una pagina aziendale e vede qualcosa a cui è interessato, i marketer possono raggiungerli tramite chatbot ed avviare una conversazione che potrebbe portare ad una vendita.
Questo è senza dubbio un’ottima modalità per aumentare il coinvolgimento durante la customer journey. I brand possono raggiungere i loro utenti tramite Messenger, WhatsApp, Telegram, Kik ed altre app di messaggistica popolari e comunemente utilizzate.
La natura delle app di messaggistica rende il tuo messaggio breve e diretto al punto, aspetto molto apprezzato dai clienti che sono abituati a contenuti rapidi.
L’autenticità è un fattore fondamentale per un brand: i clienti vogliono sentirsi pienamente coinvolti piuttosto che semplicemente acquistare. Con il messenger marketing l’azienda non invia soltanto una semplice notifica, ma cerca di iniziare una conversazione dando al cliente la possibilità di rispondere e stabilire una connessione. Le relazioni sono la cosa più preziosa che un brand possa avere e il messenger marketing ti consente di costruirle facilmente.
Ovviamente, la prima cosa da fare è trovare utenti che desiderano e accettano di ricevere messaggi dal tuo brand.
Puoi farlo anche integrando link nei tuoi canali attivi di marketing come ad esempio il tuo sito web, annunci digitali, pagine di social media o anche cartelloni pubblicitari e annunci di stampa.
Un’altra opzione potrebbe essere quella di eseguire una campagna specificatamente dedicata a portare più persone ad iniziare nuove conversazioni con il tuo brand.
Per una buona pianificazione di messenger marketing occorre scegliere il tono e lo stile di scrittura appropriati per il tuo brand e il tuo audience.
Non dimenticare che non stai soltanto lanciando un messaggio al tuo pubblico: rispondi, comunica, coinvolgi e divertiti con esso.
Il Messenger marketing può risultare anche molto impegnativo, ma per fortuna esistono chatbot che possono aiutarti.
Un altro punto di vista?
Detto fatto. Nel 2019, si continuerà a cercare nuovi modi per trovare il proprio canale di comunicazione tra le generazioni più giovani.
Attingere a questi segmenti di pubblico sarà impossibile senza la presenza di un luogo centralizzato in cui gli utenti possano interagire comodamente con i contenuti.
Le app di messaggistica offrono la piattaforma ideale per raggiungere questo obiettivo, offrendo un'esperienza di utilizzo personalizzata che non è possibile attraverso i canali tradizionali.
8. Ephemeral content: il potenziale delle Stories sta aumentando sensibilmente
Sono passati 6 anni da quando Snapchat ha inventato le stories nel 2013.
Il formato era un modo unico di mettere insieme foto e video che scompaiono in una narrazione più lunga, pur rimanendo fedele allo spirito di condivisione di contenuti reali e divertenti.
Meno di un anno dopo il debutto delle stories su Snapchat e questo ha triplicato la sua base di utenti attivi mensilmente.
Nell’agosto del 2016 c’è un colpo di scena: Instagram lancia le stories sulla sua piattaforma.
Instagram, però, è stato in grado di attingere alla sua base di utenti già esistente, registrando così una crescita ancora più esplosiva rispetto a Snapchat.
Instagram stories ha raggiunto 100 milioni di utenti mensili in soli due mesi e, due anni dopo, la sua base di utenti ha raddoppiato quella di Snapchat.
Successivamente anche Facebook e Messenger hanno introdotto la funzionalità stories, così come Youtube che ha recentemente ampliato la propria versione delle stories.
L’accezione “ephemeral content” descrive semplicemente qualsiasi contenuto visivo che non è permanente. Al contrario del sogno di ogni marketer di creare contenuti che dureranno per sempre, il “contenuto effimero” rimane per un numero limitato di ore.
Anche se potrebbe non sembrare una buona idea, questo tipo di contenuto si è invece rivelato vincente: si pensi ad esempio alle storie di Snapchat o di Instagram che hanno quasi 450 milioni di utenti giornalieri.
Chris Cox, CEO di Facebook, ha condiviso un grafico che mostra come le stories siano impostate per superare i feed e diventare entro il prossimo anno il metodo principale in cui gli utenti condividono contenuti con altri utenti.
La durata della presenza a breve termine crea un senso di urgenza o, in altre parole, la FOMO, acronimo di Fear Of Missing Out, ovvero la paura di rimanere esclusi o di perdere qualcosa.
Il fatto che i contenuti scompaiano in un giorno fa sentire gli utenti esclusi se perdono la tua story o il tuo snap.
E già quasi un miliardo di utenti su Whatsapp, Instagram, Snapchat e Facebook condividono contenuti sulle stories.
Inoltre, questo tipo di contenuto offre agli spettatori l’opportunità di reagire quasi immediatamente, così non solo si sentono rispettati dall’azienda, ma diventano sempre più coinvolti nelle attività d’impresa rendendo la connessione tra brand e utente più reale e autentica.
Com'è possibile sfruttare ancor di più il potenziale delle Stories?
Ogni piattaforma social presenta diverse peculiarità.
Le storie di Instagram sono perfette per una CTA in quanto il brand ha la possibilità di inserire un link all’interno delle stories.
Snapchat, invece, è utile per mostrare il dietro le quinte delle tua attività e creare una community.
Si possono usare anche le stories per raccogliere contenuti generati dagli utenti freschi: i requisiti minimi per la creazione di contenuti rendono questa piattaforma perfetta per le campagne di user generated content.
Le stories possono essere considerate come un’alternativa perfetta agli aumenti dei prezzi degli advertising su Facebook, in quanto è possibile ottenere lo stesso “effetto targetizzato” con i tuoi advertising. Non è necessario che questi advertising siano complessi. Per annunciare i prodotti che vuoi far conoscere potrebbe essere sufficiente aggiungere un banner ad una foto o girare un video di 20 secondi, pratica estremamente semplice che potrebbe portare a grandi risultati.
Di solito gli utenti di Instagram vedono nelle Stories contenuti dei propri amici come immagini, video o foto del tutto casuali e non troppo curate.
Un consiglio per non far “saltare” il tuo advertising da una story ad un’altra è quello di inserire immagini organiche con meno filtri, più definite ed in grado quindi di attrarre l’attenzione degli utenti. Questi brevi video stanno rapidamente diventando il modo predefinito per condividere contenuti social.
I brand che ancora non hanno colto l’occasione per utilizzare questo potente strumento dovranno farlo il prima possibile.
9. Realtà aumentata e realtà virtuale
La realtà aumentata (AR) ha iniziato già a compiere i suoi primi passi e sta lasciando un impatto significativo che durerà nel futuro.
In realtà si stima che i mercati della realtà aumentata e della realtà virtuale (VR) supereranno i 298 miliardi di dollari entro il 2023.
L’esempio più ovvio sono i filtri di Snapchat e Instagram. Alcuni di essi hanno gli sponsor in un angolo della schermata e gli utenti possono creare i propri profili geofiltri.
La tecnologia della realtà aumentata sta avanzando man mano che sempre più utenti adottano questo modo di “consumare” i contenuti.
Mentre la realtà virtuale pone elevate barriere d’ingresso per gli utenti (ad esempio costi supplementari di attrezzatura, compatibilità ecc.), la realtà aumentata è adattabile ad hardware e software che gli utenti già possiedono ed utilizzano. Sia che venga applicato il filtro facciale preferito di Snapchat o Instagram, sia che si vaghi per un parco per catturare un Pokémon sempre più utenti stanno familiarizzando con la realtà aumentata e con le sue funzionalità.
E, ovviamente, più sono gli utenti e più ci sono opportunità per i brand di sfruttare la tecnologia e attirare l’attenzione di essi.
I cosiddetti “giganti” dei social media stanno prendendo nota del potenziale della realtà aumentata e sviluppando un’integrazione più avanzata di AR nelle loro piattaforme social.
In particolare, Facebook sta testando gli advertising in AR sulla sua piattaforma che consentono agli utenti di svolgere attività come quella di provare il trucco o un paio di occhiali da sole senza mai dover andare fisicamente in un negozio.
Per i brand del settore retail, questo potrebbe essere un modo efficace per raggiungere nuovi clienti portando il loro prodotto sui social media.
I social media marketer possono e dovrebbero, se non lo fanno già, sfruttare pienamente queste funzionalità che continueranno a diventare sempre più prevalenti su altre piattaforme per migliorare le loro attività e personalizzare le loro interazioni.
10. Focus sulla generazione Z
La generazione Z, chiamata anche Centennials, termine per indicare i Post-Millenials, sta iniziando ad entrare nella forza lavoro globale ed i marketer, d’altra parte, stanno iniziando a puntare a questa nuova generazione con anticipo.
I rivenditori aprono anche negozi pop-up in cui vengono organizzati eventi che offrono una customer experience più intima e personalizzata, trend importante per i prossimi anni.
Il motivo per cui i negozi pop-up e gli eventi sono così popolari risiede nella loro unicità e nella loro progettazione e hanno l’intenzione di essere condivisi sui social media.
I ragazzi della generazione Z sono nati e stanno crescendo circondati dalla tecnologia e questo li rende estremamente legati e abili con il social media marketing.
É importante tenere in considerazione questa generazione quando si pensa ai trend del 2019.
11. Shoppable post e il social commerce
Ti è mai capitato di scorrere velocemente il feed di un social e rimanere attratto da un particolare post? Sicuramente sì. E qualunque sia stato il prodotto che ha attirato la tua attenzione in quel momento, siamo sicuri che sei andato su Google e hai provato a ricercare quello stesso prodotto mettendo insieme una serie di parole chiave che potessero identificarlo.
Grazie alle nuove funzionalità di Instagram e Pinterest, le aziende possono ora semplificare il processo d’acquisto.
I cosiddetti “shoppable post” consentono ai brand di taggare prodotti specifici nei loro post, inserendo prezzo e disponibilità in primo piano.
Inoltre, su Instagram i Shoppable Post ora consentono agli utenti di passare dalla visualizzazione del prodotto direttamente alla cassa senza mai uscire dall’app e sulla sua sezione “Esplora” è stata persino aggiunta una scheda “Shopping” che gli utenti possono consultare in ogni momento.
Il marketplace di Facebook è ora utilizzato in 70 Paesi da oltre 800 milioni di utenti. E su Pinterest, il 55% dei clienti utilizza il website per trovare ed acquistare i prodotti.
Secondo quanto riporta Instagram, dal lancio degli Shoppable Post, i brand come Thyme e Spearmint LOVE hanno visto aumenti del traffico rispettivamente del 44% e del 25%.
Su Pinterest i brand che sfruttano questa funzionalità d’acquisto possono aspettarsi un aumento del 40% dei click sui prodotti sui website della vendita al dettaglio.
I video svolgono un ruolo importante in questo contesto.
Oltre a YouTube, sono emersi nuovi formati come i plug-in di acquisto instream per Instagram e il Live Streaming su WeChat per integrare il social video nella buyer’s journey.
Se non l’hai già fatto, è importante che inizi ad incorporare il social commerce nella tua strategia di marketing.
Ricorda che ciò che distingue il social commerce dagli altri canali è l’aspetto social.
Trovare dei modi per rendere lo shopping “live”, interattivo e senza interruzioni anche sui dispositivi mobili è oggi fondamentale.
A proposito di Pinterest
Pinterest è ancora troppo sottovalutato dalle aziende in Italia.
Con Adv Media Lab, operando con aziende di tutto il mondo, le attività di Pinterest marketing si stanno rivelando punti chiave di una strategia di social media marketing di successo.
Pinterest non è più un social network, ma (come YouTube) rappresenta un motore di ricerca con ovvi aspetti e risvolti sociali.
Già i blogger più importanti si affidano a questa fonte di traffico e awareness da diverso tempo ottenendo ottimi successi. È l’ora che qualsiasi brand se ne accorga.
A proposito ti consiglio di fare un giro su questo: Pinterest Marketing: come aumentare traffico al website, generare lead e aumentare le vendite con Pinterest.
12. Ricostruzione della fiducia e assistenza continua
Il 2018 ha rappresentato un anno di crisi per la fiducia nei confronti dei social media.
Sulla scia dello scandalo di Cambridge Analytica, Facebook ha dovuto far pressione sugli utenti e sui legislatori per migliorare la sicurezza, la trasparenza e l’accuratezza.
Twitter, nel frattempo, ha combattuto le controversie sull’enorme presenza di robot sulla sua piattaforma, eliminando milioni di account falsi (la stessa cosa è valsa per Instagram).
Negli ultimi mesi gli utenti, le autorità e i media observer hanno seriamente messo in discussione la privacy e l’etica di quasi tutti i social network.
Il risultato?
Circa il 60% degli utenti non si fida più delle aziende sui social media.
Per questi brand tale cambiamento presenta nuove sfide ed opportunità.
Gli utenti sono diventati diffidenti nei confronti di molti media e influencer famosi, i cui risultati a quanto pare sono spesso acquistati o falsi.
I brand intelligenti si stanno concentrando meno sulla massimizzazione della loro reach e più sulla realizzazione di un’interazione trasparente e di qualità tra brand e cliente.
La campagna di Nike con Colin Kaepernick parla da sola.
Se da un lato l'umanizzazione dei brand è in aumento, aziende come Adidas e The New York Times, stanno lavorando per sviluppare un’interazione intima e significativa con gruppi di audience più ristretti e più “preziosi”.
Stanno creando community e condividendo contenuti ricercati, lasciando spazio agli utenti appassionati che parlano tra di loro e si scambiano informazioni e consigli.
In questo tema ti rimandiamo volentieri all'approfondimento che riguarda proprio l'importanza e le opportunità del community marketing.
“The best marketing strategy ever: CARE.”
Gary Vaynerchuk
Dal community marketing al customer service di nuova generazione
Le aziende di maggior successo hanno notevolmente ampliato la loro presenza sui social media nel 2018.
Questo è accompagnato da nuove responsabilità e nuove sfide, dal momento che i consumatori utilizzano sempre più i social media per porre domande, ottenere aiuto o liberarsi dalle loro frustrazioni. Questo avviene sia attraverso la messaggistica privata sia con messaggi pubblici.
Rispondere alle richieste dopo che sono passati giorni non ce lo potremmo più permettere.
Diventerà più importante rispondere rapidamente e con competenza.
Nel 2019 questa tendenza continuerà se addirittura non aumenterà, giocando un ruolo ancora più importante nell’assistenza clienti e nella loro fedeltà ma soprattutto interazione.
Il "social CEO"
Sempre sul tema fiducia, riportiamo quello che è un tema molto caldo che ci si ripresenta costantemente: il social CEO.
“Marketing is too important to be left to the marketing department.”, questa affermazione di David Packard ci introduce a questo nuovo tema. Uno dei cambiamenti più importanti che l’era digitale sta portando è il modo in cui percepiamo i leader in azienda.
Lo stereotipo dell’enigmatico CEO che lavora in un angolo buio dell’ufficio ha (per fortuna) perso molto del suo fascino.
Come abbiamo visto, la fiducia delle persone nelle aziende è diminuita così tanto che la mancanza di trasparenza è diventata imperdonabile.
Nel 2019, i CEO e gli altri dirigenti hanno bisogno di utilizzare i social media per condividere le proprie opinioni, connettersi con la propria community e ascoltare il proprio pubblico e i propri clienti.
La scusa di essere impegnati a gestire l’azienda non regge più. Aumentare il livello di fiducia e trasparenza con il proprio seguito è diventata un’altra prerogativa.
13. Paid social: aumento degli investimenti e come colmarne le lacune
Il 2019 è un anno in cui vedremo un incremento delle campagne di posizionamento di brand. Un risultato più che diretto dovuto all'aumento degli inserzionsti e ai costi pubblicitari più elevati.
Il modello di attribuzione di Facebook è diventato operativo.
Lo strumento misura le conversioni cross-device attraverso Facebook, Instagram, Audience Network e Messenger. Nel 2019 sarà spesa molta energia nella corretta allocazione dei budget rispetto ai canali più performanti.
Per le aziende che hanno un customer journey molto lungo e più touchpoint, questo è un passo molto importante e sicuramente nella giusta direzione.
Ci troviamo nell’era del “pay-to-play”.
Di conseguenza, i marketer stanno aumentando i budget di annunci social (solo il 32% nel 2018) e attivando più pubblicità che mai, visti anche i relativi ritorni d'investimento.
Una pagina Facebook su quattro ora usa media a pagamento e Facebook già rappresenta il 23% del totale della spesa pubblicitaria digitale statunitense.
Ma l’aumento dei costi e l’attenzione fuggente stanno limitando il ROI per gli inserzionisti.
Alle attività di paid social si associano investimenti di tempo e creatività per aumentare contenuti organici più performanti, originali e in qualche modo virali.
Spotify e Netflix stanno aprendo la strada con annunci social creativi che sono allo stesso tempo personalizzati e divertenti piuttosto che semplici banner pubblicitari sintetizzati in un feed di notizie.
L’obiettivo finale è quello di dare l’avvio a discussioni e coinvolgimento tra gli utenti piuttosto che semplicemente trasmettere un annuncio alla propria audience.
Negli ultimi anni questi trend hanno iniziato a prendere piede e ora si trovano in una posizione vincente per esplodere e giocare un ruolo fondamentale nelle strategie di social media marketing dei brand nel 2019.
I social media rappresentano un panorama frenetico e in costante cambiamento tanto che il prossimo anno sarà sicuramente dinamico come l’ultimo e i marketer dovranno continuare ad adattarsi, prendere in considerazione strategicamente stories, video episodici e audio per permettere ai loro brand di stare al passo con la concorrenza.
Ancora una volta, i trend del social media marketing del 2019 mirano a porre il cliente al centro dell’attività aziendale, cercando sempre più di personalizzare la customer experience.
I brand svolgono un ruolo centrale, guidando gli utenti verso i loro prodotti e permettendo loro di decidere quali sono i prodotti più adatti alle loro esigenze.
Attraverso i social media le aziende possono connettersi con i loro clienti in modo rapido e personale, contribuendo così a generare maggiori entrate e costruendo loyalty per risultare così figure pubbliche più trasparenti.
14. L'anno della professionalità senza eccezione
Il 2019 sarà un anno critico per i professionisti del settore.
La specializzazione e la monetizzazione verranno messe sempre più a fuoco nelle aziende.
La direzione del settore metterà in discussione in modo dirompente gli ultimi anni di lavoro dei social media specialist, soprattutto per coloro che non sono stati in grado di misurarne il ROI e il ROAS.
L'interfaccia tra social media e "business administration" sarà fondamentale anche per le PMI e le richieste di professionalità chiave in grado di misurare dati come come il CAC, il ROI e il ROAS o l’CLV finiranno in cima alla lista.
Questo significa utilizzare fornitori di servizi specializzati, selezione migliore dei partner, budget più elevati per paid social e copertura e requisiti di reporting più elevati.
Personalmente siamo molto entusiasti di questo, soprattutto perché aiuterà un intero settore a guadagnare credibilità, rilevanza e indipendenza.
15. Brand marketing e social media
Oggi gli utenti non acquistano più da brand senza vision e impersonali.
Essere più come una persona che come un marchio è ciò che incoraggia le persone a commentare, interagire ed acquistare.
Umanizzare il brand sta diventando una prerogativa.
Questa tendenza influenza anche il modo in cui consumiamo contenuti. Mettere in prima fila i valori dell’azienda consente alle persone di connettersi più facilmente con il brand e costruire relazioni a lungo termine.
Questo fattore apre le porte per raccontare storie più umane dell’azienda, con formati che hanno l’obiettivo di attivare nicchie specifiche e creare fiducia.
16. La crescita esponenziale del community marketing
L’interazione è più importante che mai.
Le piattaforme stanno cercando di far evolvere il proprio algoritmo riducendo l’impatto di tecniche di interazione artificiose. Quindi è il momento di smettere di “barare” per vincere interazione ed è fondamentale iniziare a pensare ad una strategia di coinvolgimento naturale su ogni canale per continuare a raggiungere i propri follower.
Abbiamo fatto qualche accenno sopra: il community marketing è da considerare in maniera fondamentale all'interno della propria strategia di social media marketing.
Social media creates communities, not markets.
Don Schultz
Nel 2018 Facebook e LinkedIn hanno investito costantemente in nuove funzionalità della piattaforma rivolte ai gruppi.
In realtà i gruppi soprattutto per Facebook sono veramente decollati nel 2018, consentendo ai brand di (ri)connettersi in modo più rilevante con le persone senza bisogno che l’algoritmo influisse sui loro post. Quindi sono stati non solo utilizzati per raccogliere feedback su prodotti o servizi ma anche come ulteriore strumento di coinvolgimento e interazione.
Dallo stesso punto di vista alcuni brand hanno creato profili aziendali Instagram privati per evitare l’abbassamento di performance dell’algoritmo. La strategia inizia a funzionare seriamente con dei ritorni veramente importanti.
Sempre grazie a nuove funzionalità come il “Close Friends” di Instagram Stories, i brand potrebbero scegliere di creare contenuti più “interni” e maggiormente dedicati al proprio target.
17. I dipendenti sono i primi influencer di fiducia
L’influencer marketing è un settore in espansione, in tutte le direzioni, ne abbiamo parlato già sopra. Gli investimenti aumenteranno ma in una direzione nuova.
La nuova direzione degli investimenti nel campo dell'influencer marketing è dettata all'incoraggiare i dipendenti a parlare del brand attraverso i social media, potenziandone l’awareness.
Già lo sappiamo, da questo punto di vista è necessario aumentare la comunicazione interna e la formazione all’uso corretto di questi strumenti. L’obiettivo è coltivare il coinvolgimento e l’impegno dei dipendenti campagna per campagna.
I risultati possono essere sorprendenti.
Dopotutto, si ottiene una forza lavoro ispirata, con un aumento della produttività e il miglioramento della soddisfazione del cliente.
18. Distribuire contenuti attraverso i social media
I brand nel 2019 non possono dimenticare di partecipare attivamente su canali di nicchia come gruppi Facebook o LinkedIn con contenuti rilevanti e autentici.
Il traffico organico generato da questi canali aumenta il posizionamento di questi contenuti, puoi approfondire l'argomento qui: SEO trend 2019.
Content is fire, social media is gasoline.
Jay Baer
Tutto parte dall’identificare periodicamente i canali distributivi chiave e definirne le relative strategie per ogni canale, considerando naturalmente i tempi chiave di pubblicazione per ogni post.
Il grafico di Statista qui sotto identifica i social network che si stanno dimostrando più importanti nel 2018 per i marketer.
Naturalmente queste sono delle statistiche generiche.
Tutto dipende dove si trova la tua audience più attiva.
Infatti se da un lato Facebook è il canale più efficace non possiamo dimenticarci di LinkedIn per il B2B. Nel 2019, LinkedIn crescerà enormemente grazie ai budget pubblicitari e al content marketing di valore. LinkedIn diventerà una parte indispensabile della presenza dei social media anche per le PMI. Sia a livello di profilo aziendale ma soprattutto a livello di profili personali.
19. L’impatto del dark social
L’impatto del dark social spingerà professionisti e aziende a guardare oltre i numeri delle condivisioni sui social network.
Il lato negativo della popolarità delle app di messaggistica è l’ascesa del dark social.
Con dark social intendiamo tutte quelle persone che condividono contenuti in privato. Queste condivisioni sono sempre più difficili da monitorare accuratamente.
Penso che sarà particolarmente interessante vedere cosa succederà con WhatsApp e Facebook Messenger, dato che stanno aumentando le opportunità per i marchi di essere su queste piattaforme in diversi modi.
È essenziale capire che le persone stanno cambiando modo di condividere i contenuti online.
I numeri del dark social sono enormi.
Saper governare questa opportunità può portare risultati incredibili.
Per questo motivo ti consigliamo di approfondire l’argomento attraverso questo contenuto: Dark social: guida completa. Barriera insormontabile o trampolino di lancio?
20. La diffusione del digital detox
Una tendenza che stiamo notando sempre di più è questo movimento verso una disintossicazione digitale, il “digital detox”.
Sempre più spesso le persone cercano di limitare la quantità di tempo che trascorrono sui social media e cercano invece di trascorrere tempo con i propri cari.
Non penso necessariamente che sia un ostacolo cosa per il marketing, è solo un'altra sfida.
Questo allontanamento dai social media (o dagli schermi) significa che:
- Noi marketer dobbiamo essere molto più intelligenti e offrire contenuti di gran lunga migliori aggiungendo valore alla loro giornata
- E’ necessario avere un approccio omni-channel in modo da interagire con gli utenti lungo l’intero customer journey e su più device
Tre elementi fondamentali per la tua strategia di social media marketing nel 2019
I social media trend da tenere sotto controllo nel 2019 sono da ricercare in tre principali ambiti:
- Trend connessi all'utilizzo dei dati
- Evoluzione tecnologica
- Trend generazionali
Andiamo ad approfondire i tre temi.
1. Trend connessi all'utilizzo dei dati
Parlando di trend, non si può non fare un accenno sull’introduzione della GDPR (General Data Protection Regulation) ed il conseguente aumento di consapevolezza di quanto sia importante proteggere i dati personali degli utenti:
- Nel 2019 all’interno delle aziende si parlerà sempre più della sicurezza dei dati e del pericolo della dirty data, misurando così i primi risultati della GDPR. I brand daranno quindi sempre più importanza alla data transparency e all’uso dei dati più rilevanti.
- Per misurare l’efficacia delle attività di social media marketing si farà sempre più spesso riferimento alla metrica del ROI, il che vorrà dire che il successo delle campagne verrà misurato attraverso delle metriche tangibili che definiscono l’impatto che esse hanno avuto sulle vendite.
- L’integrazione di PR tradizionali e marketing porterà ad un più alto livello di collaborazione nella definizione della strategia, una maggiore coerenza nelle attività rispetto all'immagine aziendale e performance legate ad output collegati.
- I grandi brand internazionali adotteranno delle business strategies investendo di più sulla data maturity rispetto agli anni precedenti.
2. Evoluzione tecnologica
Con l’evolversi della tecnologia stiamo assistendo alla comparsa di nuovi fenomeni ed allo sviluppo di altri già esistenti, partendo dall’intelligenza artificiale nel social media marketing al Live Streaming, e i marketer dovranno affrontare le nuove tendenze del 2019 e saperle gestire nel migliore dei modi.
- Già quest’anno abbiamo assistito all'avvento dell’intelligenza artificiale ed alle sue prime azioni: come abbiamo già accennato nei paragrafi precedenti, l’intelligenza artificiale nel marketing ha una grande potenzialità e farà sicuramente una grande differenza per i professionisti di settori, aiutandoli nella ricerca di soluzioni pratiche soprattutto per quanto riguarda la gestione dell’enorme quantità di dati e per una maggiore rapidità nell’estrarre insights.
- Con l’arrivo di Amazon Alexa e Google Assistant, dispositivi altamente tecnologici che sfruttano il potenziale dell’intelligenza artificiale, la digital strategy di ogni brand si dovrà ulteriormente adeguare a questo fenomeno di "multimedia search", prestando attenzione nel gestire i diversi canali.
- Abbiamo già parlato precedentemente di realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR): la linea tra realtà e mondo artificiale si fa sempre più sottile ed il ruolo dei virtual influencer sta crescendo sempre di più, modificando e migliorando continuamente il rapporto tra brand e clienti.
- Il 2019 vedrà anche una caduta dell’oligopolio di Netflix e Amazon per quanto riguarda i servizi di streaming, lasciando spazio a nuovi contenuti stream sulle piattaforme social (come ad esempio Facebook, Instagram o Snapchat) che amplieranno la loro offerta di video content con contenuti sempre più originali.
3. Trend generazionali
Al passo con i cambiamenti della società si modificano anche le strategie di comunicazione rivolte alle nuove generazioni che, oltre ad avere nuove aspettative e nuovi modi di approccio al mercato, utilizzano anche nuovi canali.
I marketer devono conoscere anticipatamente i cambiamenti sociali per poterli affrontare, gestire al meglio e stabilire con più precisione la loro digital strategy del 2019.
- Il concetto di influencer marketing ci è già abbastanza chiaro e i marketer sanno bene che si tratta di un fenomeno da sfruttare pienamente e in maniera più strategica possibile per ottenere grandi risultati per il tuo brand. Ma pensiamo ad esempio a Influencer One (o Buzzoole): di cosa si tratta? Influencer One è una delle tantissime piattaforme di marketing presenti sul mercato che ha come obiettivo quello di centralizzare tutte le attività di influencer marketing rendendo così più semplice la gestione. Le campagne di influencer marketing continueranno senza dubbio il loro percorso di crescita anche durante il 2019, rendendo così più facile il raggiungimento di risultati precisi sulle performance. In questo caso, però, le protagoniste principali di queste campagne non saranno le solite celebrity, ma i cosiddetti “micro-influencer”, ovvero persone rappresentanti l’influencer marketing ma più vicine ed affini agli utenti, aspetto che agli occhi di questi ultimi li rende più affidabili, familiari e credibili.
- La vicina entrata nel mondo dei consumi da parte della generazione Z sta impegnando parecchio i marketer che cercano di capirne le nuove esigenze e preparano i brand ad affrontare il loro nuovo approccio al mercato.
- Come è successo per il 2018, anche nel 2019 ci sarà un cambiamento del processo d’acquisto dei consumatori. Le piattaforme social anche in questo caso svolgono un ruolo fondamentale: esse hanno infatti già iniziato ad attivare nuovi canali di vendita immediati e affini al nuovo modo di instaurare il rapporto tra brand e cliente. Anche con il nuovo processo d’acquisto previsto per il 2019, il social media marketing sarà senza ombra di dubbio una pratica di estrema importanza per le vendite.
- Elementi fondamentali che influenzeranno la decisione degli utenti sono la mission aziendale e l’immagine del brand. Prendendo come esempio una recente pubblicità di Uliveto, in cui due ragazze di colore della nazionale femminile di pallavolo non comparivano nella foto spot, si evince l’importanza della brand purpose e del social activism e di come i brand dovrebbero quindi avvicinarsi e responsabilizzarsi rispetto a tematiche delicate e care agli utenti.
- Si sente spesso dire che Twitter è ormai un social network sempre meno utilizzato, ma in realtà, come afferma Luca Rallo, blogger e Digital PR strategist, “Twitter è morto, solo per chi non lo sa usare. Twitter è ormai il mezzo di comunicazione preferito di istituzioni, presidenti, amministratori delegati, sportivi, VIP. Il 2019 sarà l’anno delle novità ed al tempo stesso delle conferme”. Non si tratta quindi di un social network in via d’estinzione come qualcuno insinua, bensì di un social network che nel 2019 diventerà una piattaforma importante soprattutto per i personaggi pubblici.
Come abbiamo già accennato, non è possibile sapere cosa ci riserva il futuro del social media marketing. Ma sappiamo quali attività e strategie hanno funzionato fino ad ora e cosa può continuare a funzionare ed evolversi nel 2019.
Prima di iniziare a lavorare con chatbot, video o qualsiasi altra campagna sui social media o persino aprire un nuovo canale, è fondamentale che le landing page siano performanti, i processi editoriali e di gestione della community dovrebbero essere eseguiti senza ostacoli e gli obiettivi e le KPI dovrebbero essere chiare a tutti.
Con una solida e professionale strategia di social media marketing, potresti non vincere premi, ma avere una community realmente fedele.
Ora che hai scoperto quali sono i trend 2019 più importanti in ambito social media marketing, non ti resta che prenderne nota e passare all'azione.