L’influencer marketing è tra le più importanti tendenze nel settore del marketing digitale del 2017. E se vi state chiedendo come creare un programma di influencer marketing, siete capitati nel posto giusto. Ne discutiamo con Gennaro Varriale, CTO e founder di Buzzoole, brutalmente ingaggiato in una conversazione su Facebook a mezzanotte e mezza di un sabato sera e che subito si è reso disponibile per un bell’approfondimento sull’argomento.
Buzzoole è prima di tutto una piattaforma di Influencer Marketing che supporta gli utenti che possono ottimizzare la loro presenza online e diventare dei potenziali brand ambassador. Dall’altra, Buzzoole è una piattaforma di influencer marketing che consente ai brand di identificare influencer e brand advocate in tutti i social media. Attraverso questo coinvolgimento automatizzato, i brand possono proporre offerte speciali, inviti ad eventi esclusivi o stimolare le conversazioni intorno a prodotti e servizi.
Il trend dell'influencer marketing negli ultimi 5 anni secondo Google Trend.
Gennaro: L’Influencer Marketing si rivela spesso più efficace delle normali strategie di advertising perché meno aggressivo verso gli utenti. Gli utenti della rete non vogliono che i brand impongano loro un prodotto o un servizio dall’alto; preferiscono sentire l’opinione di una persona di cui si fidano e decidere autonomamente cosa è meglio per loro. A dirlo non sono io, ma i dati: secondo uno studio di Nielsen infatti il 92% degli utenti online preferisce acquistare un prodotto dietro consiglio di un amico o di un familiare.
Questo dimostra come il passaparola sia ancora lo strumento di persuasione più efficace. Come ogni strategia di marketing, credo che l’Influencer Marketing possa dare il suo meglio se inserito in un piano integrato di content marketing in cui il brand riesce a modulare in maniera efficace la comunicazione istituzionale e quella fatta attraverso la voce degli Influencer.
Gennaro: Molto semplicemente un Influencer è una persona esperta in un determinato settore e rilevante per una determinata nicchia di utenti. Naturalmente un influencer per essere tale deve saper ingaggiare la sua audience attraverso contenuti di qualità e dimostrare la propria autorevolezza nel settore.
In Buzzoole lavoriamo con diverse tipologie di influencer a seconda del progetto e delle esigenze del cliente. I micro-influencer, detti anche “longtail influencer” sono coloro che hanno una competenza molto specifica in una nicchia di mercato e che hanno un’audience ristretta e molto targettizzata. Ad esempio un esperto di camper e caravan, potrebbe non avere lo stesso seguito di una beauty blogger, ma questo non vuol dire che la sua audience sia meno reattiva.
Al contrario, un micro-influencer ha più probabilità di instaurare un legame autentico con la propria audience e di trasmettere quindi messaggi che vengano realmente percepiti rispetto a una persona con un’audience molto ampia ma poco ingaggiata.
I micro-influencer possono essere utili ad esempio all’interno di una strategia di branding capillare in cui si vuole far conoscere il proprio brand a un’audience molto targettizzata, mentre gli Influencer celebrity possono essere utili per il lancio di un evento o di un prodotto che necessita un’esposizione mediatica elevata. L’importante è valutare l’Influencer nel modo giusto, ovvero non considerare solamente le cosiddette “vanity metrics”, ma effettuare un’analisi approfondita della rilevanza e dell’affinità dell’influencer con il brand. Per questo abbiamo sviluppato un complesso sistema di Intelligenza Artificiale in grado di prendere in esame diversi dati restituendo un match il più possibile corrispondente alle esigenze del brand.
Gennaro: Buzzoole è una piattaforma end-to-end perciò entra in gioco in tutte le fasi della campagna: dal processo di selezione degli influencer attraverso il nostro sistema automatizzato, al coinvolgimento vero e proprio di questi fino alla delivery finale e alla misurazione dei risultati. Ogni fase del processo è integrata e supervisionata da un attento team di Campaign Manager che offre consulenza ai brand e assicura la corretta delivery della campagna.
Gennaro: Ad oggi abbiamo un database di oltre 200.000 influencer, un numero veramente grande se ci si pensa! Per costruire questa rete di influencer internazionali integriamo diverse strategie: scouting, acquisizione nuovi utenti tramite advertising e tramite il nostro sistema di gamification interno.
Gennaro: Esistono diverse metriche per misurare il ritorno sull’investimento di una campagna di Influencer Marketing. Accanto alla classica Reach, ovvero il numero di persone raggiunte attraverso la campagna, siamo in grado di misurare anche l’Earn Media Value ovvero il tasso di viralità di una campagna. Anche il Costo per Engagement è una metrica interessante poiché permette di misurare il grado di interesse nei confronti del brand attraverso l’interazione degli utenti sui contenuti prodotti.
Gennaro: In questi anni abbiamo lavorato con oltre 350 brand e molti di questi continuano a sceglierci grazie al rapporto di fiducia che abbiamo instaurato con loro. I settori su cui ci sentiamo più forti al momento sono Beauty, Food, Travel, Entertainment, ma qualsiasi brand può sfruttare la forza del passaparola online per promuovere il proprio prodotto, servizio o evento.
Durante il programma Masterchef Italia siamo stati partner della Ford Social Home, la casa più social d’Italia situata nel cuore di Milano, uno spazio dedicato per ospitare le MasterChef Night e commentare sui social le puntate della sesta edizione del celebre programma televisivo. Grazie a questa sinergia l’hashtag #FordSocialHome è rimasto per nove settimane consecutive al primo posto nei trend topic di Twitter, è stato due volte trend mondiale ed è comparso in oltre 40.000 conversazioni online.
Gennaro: Da qui a 5 anni prevediamo uno sviluppo ancora più approfondito della nostra Intelligenza Artificiale che presto sarà in grado di elaborare dati ancora più complessi e fornire un’analisi ancora più dettagliata.
Questi sviluppi tecnologici porteranno benefici a tutti gli attori coinvolti nel processo di Influencer Marketing: alle agenzie e ai centri media perché automatizzerà completamente la fase di scouting; agli influencer stessi perché verranno coinvolti in campagne sempre più rilevanti per la propria audience e ai brand che ovviamente potranno beneficiare di un passaparola sempre più autentico e di qualità, raggiungendo utenti sempre più in target.
In foto Gennaro Varriale - Buzzoole