Non tutti sanno che la condivisione di link e contenuti ha un lato oscuro, quello che viene chiamato dark social. Questo accade tutte le volte che si inviano link privatamente ad altre persone senza premere il normale pulsante di condivisione. Nell'era del digitale e del mobile-first, non possiamo ignorare questo fenomeno insieme a tutte le sue sfumature, perché il tasso di crescita è a doppia cifra.
Oggi il potenziale del digital marketing inizia ad essere illimitato. Secondo Thomson Reuters e Interbrand, oggi il 75% del valore medio di una società è intangibile.
Ogni giorno nuove tecnologie permettono di diminuire il gap tra utenti e aziende, favorendo l'interazione diretta. Tuttavia, l'uso crescente di chat di messaggistica istantanea ha creato nell'utente l'abitudine di condividere contenuti interessanti copiando ed incollando link, il che non fa altro che alimentare il dark social.
Come può un'azienda trarre il massimo da questa tendenza?
Approfondire questo argomento diventa essenziale per tutte le aziende che vogliono trarre il massimo dalla loro presenza digitale. Per questo motivo all'interno di questa guida spiegheremo:
Il termine “dark social” è un po’ il trend del momento, soprattutto è sentito da tutti quei marketer e social media specialist a caccia di risultati.
Su Google ci sono circa più di un miliardo e mezzo di pagine che parlano di dark social.
Le definizioni sono tante, ma non si allontanano molto da ciò che disse Alexis Madrigal nel 2012.
Il giornalista specializzato in tecnologia, vicedirettore di TheAlantic.com e già autore per Wired, spiegò come il dark social nasce quando si condividono o quando si copiano e incollano link attraverso email, app utilizzate per inviare messaggi privati e SMS.
Quando cioè si utilizzano degli strumenti che rendono il contenuto condiviso non di dominio pubblico. In questo caso, le aziende, i marketer e gli analisti, non riescono ad individuare la provenienza della condivisione. Questo significa che Google non li vede, gli strumenti di analisi non li tracciano e tu non li inserisci nei report.
In un mondo ideale, il traffico segnalato come "direct traffic" dovrebbe includere solamente le visite di quegli utenti che digitano esattamente il tuo URL nella barra di ricerca. Sfortunatamente non è così.
Il "traffico diretto" funziona più come un cassetto disordinato in cui butti tutto ciò che non ha un posto preciso. Questo è un po' quello che accade anche con il traffico che proviene dai social media e da app di messaggistica, spesso difficilmente tracciabile.
Gli strumenti che generano traffico da dark social di solito sono i seguenti:
Applicazioni come WhatsApp sono la principale fonte di dark social, perché sono molto utilizzate dagli utenti per comunicare e condividere informazioni con la propria rete di contatti. Quest’ultima viene addirittura usata dal 16% della popolazione. Infatti, sempre più persone utilizzano app tramite dispositivi mobili, al posto del desktop.
Anche alcune piattaforme pubbliche come Facebook vengono utilizzate sempre meno per le condivisioni. In futuro, si pensa che questo declino non cesserà, anzi, coinvolgerà buona parte delle piattaforme pubbliche eccetto Instagram.
Ora più che mai le aziende, i marketer e gli "sviluppatori di audience" (market developer) devono considerare il dark social come un fenomeno reale che sta diventando la prima fonte del loro traffico online.
Adidas è una delle aziende che è riuscita ad affrontare il problema e ad approfittarne, capendo che il dark social, oltre ad essere un problema, è un’opportunità.
In tutto il mondo, negli ultimi anni, le condivisioni fatte attraverso il dark social sono aumentate passando dal 69% all’84%. Questo è stato scoperto grazie a una ricerca fatta da RadiumOne.
Ben il 46% degli utenti che hanno dai 55 anni in su, condividono contenuti costantemente attraverso il dark social. Però, solo il 19% degli utenti tra i 16 e i 34 anni, ammette di farlo.
Non puoi ignorare il dark social perché in futuro quest’ultimo sarà la casa dell’esistenza di un’azienda e degli utenti del domani.
Il fenomeno del dark social è vecchio come internet stesso, vecchio come la condivisione dei link. Ma in un mondo digitale, dove le esperienze mobile ora prevaricano il desktop, la condivisione è esplosa.
Secondo il Mary Meeker’s 2018 internet trends report, l'utilizzo di Digital Media è cresciuto del 4% nel 2017, per un totale di 5,9 ore al giorno per utente adulto. Oltre il 55% di quel tempo viene speso su un dispositivo mobile.
Nel mondo di oggi, l'esperienza mobile deve essere impeccabile. Non puoi “mancare di rispetto” ai tuoi utenti, tutto deve essere estremamente ottimizzato.
Widget, pulsanti di condivisione, plug-in. Tutti tool che spesso vengono rimossi dai siti web che desiderano un'esperienza più pulita e rapida.
Tuttavia, questo non significa che le persone smettano di condividere contenuti tramite i loro dispositivi mobile. Le persone si adattano. Usano le funzioni native dei loro browser, oppure fanno un buon vecchio copia e incolla di un link. Questo sono le “Copy & Paste Shares”.
Sul nostro pubblico, rappresentano talvolta l'80% di tutte le condivisioni e abbiamo visto il loro numero raddoppiare nell'ultimo anno.
La ricerca condotta da RadiumOne ha dimostrato che il 62% delle condivisioni dark social effettuate, sono state fatte da dispositivi mobili. I publisher e i marketer, quindi, dovrebbero sapere che i loro contenuti condivisi tramite il dark social sono visti e letti buona parte delle volte tramite questi ultimi.
Come scritto precedentemente, se le condivisioni provengono dal dark social sono difficili da rintracciare perché non lasciano alcun referral.
Se un utente copia e incolla un link per mandarlo tramite Facebook Messenger e WhatsApp ad un amico, non sarà possibile tracciare la condivisione come sorgente di traffico in quanto questa risulterà come una visita diretta al sito.
Secondo SocialBakers, nel 2015, gli utenti hanno rivolto quasi 22 milioni di domande su Facebook e Twitter e, dati gli upgrade avvenuti negli ultimi 3 anni, tutto fa pensare che le chat dirette sia su Facebook che su Instagram abbiano di gran lunga superato questo numero.
E' proprio qui che entra in gioco il dark social, ovvero tutte quelle comunicazioni tra azienda e target (o tra gli stessi utenti) che non possono essere misurati in termini di like, condivisioni e commenti. Tuttavia, utilizzando un customer care "dark" si ha la possibilità di comprendere meglio il sentiment del proprio pubblico, oltre che di avere una misura diretta del livello di fidelizzazione dei contatti.
I social media rappresentano uno dei migliori canali per quanto riguarda il customer service, dato che offrono un canale di comunicazione diretto tra aziende e clienti (oltre che tra il pubblico finale).
I principali benefici di questa tipologia di customer care risiedono in:
Pensaci un attimo: in che modo condividi link?
Probabilmente effettuerai delle condivisioni periodiche sulle piattaforme che prediligi, come Facebook, LinkedIn, Twitter o altri canali, ma sei sicuro che sia tutto qui?
Spesso ci troviamo a condividere link con i nostri contatti più stretti attraverso Facebook Messenger, per email, su Skype, su Slack, WhatsApp, Telegram, WeChat, Line... e potremmo continuare all'infinito!
Le piattaforme mobile di messaggistica più popolari in tutto il mondo a ottobre 2018. Il numero è calcolato come milioni di utenti attivi mensilmente (MAU).
La verità è che tutti contribuiamo a creare il dark social, per questo è importante capire come misurare e sfruttare al meglio questo canale. Attraverso il dark social si condividono dei contenuti diversi rispetto a quelli che vengono condivisi e o vedere quello che scrivi, quindi ciò che pubblichiamo rispecchia soltanto ciò che noi vogliamo mostrare agli altri.
In generale, i contenuti condivisi tramite il dark social trattano delle tematiche inerenti la religione, l’amore, il lavoro, lo shopping o interessi in comune.
In tutto il mondo, però, come cambiano i contenuti che vengono condivisi?
Come scritto precedentemente, il dark social è l’origine dell’84% delle condivisioni. Il 62% di esse sono fatte da dispositivi mobili e circa il 38% da desktop.
Globalmente, il dark social è un fenomeno rilevante nel mondo dello shopping: il 74% delle condivisioni sul sito e il 42% dei click effettuati per condividere contenuti (clickback on share) avvengono tramite il dark social.
Nel sud est asiatico, nell’ambito del divertimento, questi risultati sono molto più rilevanti. Le condivisioni sui siti web che avvengono tramite dark social raggiungono il 93% dei risultati e il 61% dei click sui pulsanti per la condivisione raggiungono il 61%.
In tutto il mondo, il dark social viene utilizzato per condividere contenuti inerenti le seguenti tematiche:
In un mondo che diventa sempre più digitale, la centralità del cliente rappresenta una delle principali sfide per le imprese. Conoscere il dark social aiuta le organizzazioni a ripensare la relazione attraverso i social media in modo innovativo e dovrebbe far riflettere per definire una nuova strategia integrata.
Oggi, sempre più persone trascorrono il loro tempo sui social media. Nel mondo digitale il cliente ha sempre più il controllo delle proprie interazioni con i prodotti e servizi. I touchpoint digitali stanno crescendo esponenzialmente rispetto a quelli fisici e la modalità con cui si sviluppa l'interazione attraverso i diversi punti di contatto ha acquisito ulteriore rilevanza.
Tutto, da relazioni professionali e personali, guardare video, aggiornarsi e ovviamente fare acquisti e scambiarsi consigli. Questa è una buona notizia per le aziende, che godono dei vantaggi di avere a disposizione più dati degli acquirenti e maggiori opportunità di connettersi a loro.
Secondo Mary Meeker i dati sui trend del web, l’utilizzo dei media digitali è cresciuto del 4% nel 2017, per un totale di 5,9 ore al giorno di utenti adulti. Più del 55% di questo tempo è speso attraverso dispositivi mobili.
Le applicazioni su dispositivi mobili che sono fonti di dark social sono degli strumenti utilizzati da milioni di persone.
In Occidente, per esempio, un’app molto utilizzata è WhatsApp, in Cina WeChat e in Giappone LINE.
Ma come mai queste applicazioni, che sono oltretutto fonte di traffico dark social, dovrebbero essere utilizzate dalle aziende?
Prima di tutto poiché hanno tantissimi utenti, molti di più rispetto a social network come Facebook. Queste applicazioni, inoltre, permettono agli utenti di comunicare privatamente e di poter interagire in diversi modi.
Infatti, la comunicazione può avere diverse strutture:
Con app come WhatsApp, si possono inoltre usare chatbot, cioè strumenti che rispondono a domande dei clienti utilizzando automatismi fino a intelligenza artificiale.
Le aziende che hanno aderito all’utilizzo di app come WhatsApp e tante altre, hanno beneficiato di tante opportunità:
Fornire al tuo pubblico un canale diretto attraverso cui interagire con la tua azienda è la chiave per creare fiducia, soprattutto se lo fai attraverso gli strumenti che utilizza più comunemente.
Le app di messaggistica istantanea, infatti possono essere utilizzate per:
Per i motivi spiegati precedentemente, queste applicazioni sono un ottimo strumento per le aziende. Però, non bisogna dimenticarsi che:
Potresti pensare che facilitare la condivisione dei tuoi contenuti sia una cosa superflua dato che già ti impegni molto per ottimizzarli e renderli interessanti.
Probabilmente alla fine dei contenuti sono già presenti i pulsanti di condivisione delle piattaforme più riconosciute come Facebook, Twitter, LinkedIn e le email... ma questo può non bastare. Aggiungere pulsanti per la condivisione su WhatsApp, Skype, Slack, Telegram o altre piattaforme di messaggistica ti aiuterà a diminuire la percentuale di link condivisi attraverso gli strumenti che alimentano il dark social.
In questo modo potrai valutare meglio i canali su cui investi e capire quali effettivamente portano risultati in maniera più accurata, senza rischiare di penalizzare canali difficilmente tracciabili ma performanti.
Uno dei maggiori crucci dei marketer riguardante il dark social è: come misurare e generare numeri da un fenomeno "invisibile"?
Nel 2012 Madrigal ha cercato di stimare il numero di condivisioni provenienti dal dark social per il "The Atlantic", per questo ha costruito un team di analisti con l'obiettivo di capire quanto traffico era attribuito in maniera erronea al traffico diretto.
Per arrivare ad una percentuale attendibile, Madrigal raggruppa tutte le visite provenienti da traffico diretto ed escluse quelle che atterravano in home page e o in pagine di categoria, in modo da individuare quella percentuale di traffico che entrava nel sito da pagine specifiche che con molta probabilità avevano ricevuto grazie alla condivisione di link.
Il risultato è sorprendente: il 50% delle condivisioni arrivava da dark social.
Assegnare un valore ai tuoi sforzi è la chiave per capire dove conviene investire. Troppo spesso, però, il dark social viene ignorato. Saper utilizzare questo fenomeno in maniera corretta è intelligente permette alle aziende di aprire un canale diretto con il proprio pubblico per favorire la condivisione del proprio brand attraverso canali ritenuti "sicuri" e privi di "intrusioni professionali".
Allo stesso tempo, però è fondamentale saperne misurare i risultati. Di seguito elenchiamo alcuni strumenti essenziali per farlo.
I portoghesi di GetSocial hanno creato uno strumento davvero interessante.
GetSocial facilita l'aumento di traffico da social e numero di follower e ti aiuta ad identificare gli articoli che generano maggior interesse.
Attivando il Dark Social Analytics e aggiungendo i pulsanti di condivisione di GetSocial, infatti, puoi analizzare e facilitare la condivisione su oltre 30 social network e app di messaggistica, andando così (di fatto) a misurare quelle condivisioni che sarebbero andate ad alimentare la percentuale di dark social.
Le modalità per tracciare il traffico proveniente da dark social su Google Analytics sono molteplici. Diverse implicano l'utilizzo di codici UTM (Urchin Tracking Module).
I codici UTM sono a tutti gli effetti dei contenitori di informazioni che vengono inseriti all'interno dei siti web per misurare la quantità di traffico generata dai vari canali e, di conseguenza, capire quante conversioni genera ogni canale.
Tuttavia, questa metodologia di misurazione risulta non essere flessibile e quindi risulta essere non attendibile quando si tratta di misurare le attuali abitudini di condivisione, fatte di dark social.
Se, ad esempio, un utente trova un link su Google il tag UTM attivo sarà quello del traffico organico. Poniamo poi il caso che questo utente condivida il link in questione con un amico attraverso WhatsApp... il codice UTM attivo continuerà ad indicare come sorgente di traffico quello organico.
Ecco quindi di seguito un percorso alternativo che consiste nella creazione di un segmento avanzato dedicato al "Dark Social". Google Analytics, infatti, permette di creare viste personalizzate sulla base di criteri personalizzati, per farlo è importante tracciare tutto il traffico diretto che non passa attraverso l'home page.
Per impostare la vista dedicata segui questi step:
A questo punto dovresti riuscire a vedere quante sessioni del tuo traffico provengono da dark social
Approfondisci l'argomento con contenuti di alto valore sul tema del social media marketing:
AddThis offre un servizio di social bookmarking che può essere integrato all'interno dei siti web e che permette agli utenti di impostare dei segnalibri attraverso Facebook, Pinterest, Twitter ed altro.
Po.st facilita la condivisione attraverso i social, andando ad incrementare il traffico organico ed offrendo analitiche approfondite sul pubblico che lo utilizza. Non solo, Po.st è anche un link shortener in grado di tracciare le perfomance dei link che vengono accorciati
ShareThis permette di avere nel sito web un pulsante per condividere il contenuto e rintracciare le condivisioni. Funziona con Facebook, ma anche con app come WhatsApp, con gli SMS e le email.
ShareThis permette di capire quale sia il traffico generato da ogni tuo post e, per ciascuno di essi, di monitorare correttamente il Ritorno di Investimento.
Sono link shortener: se usi un link tracciato, puoi avere tante informazioni in più riguardo ai “click” che il tuo link riceve e al traffico che riesce a generare. In questo caso l'utente che utilizza il link shortener ha a disposizione un pulsante "Copy" che serve all'utente per prendere il link tracciato e all'azienda che fornisce il servizio a limitare il dark social, tracciando effettivamente il click su quel tasto.
Un esempio di cosa osserviamo dal punto di vista della condivisione di un link, rispetto a cosa realmente accade a quel link...
Dark social: due casi studio +1
Gay Star News è un sito web internazionale che pubblica notizie ed eventi che riguardano la comunità globale LGBTI.
Il loro website riceveva 2 o 3 milioni di visite al mese, però il traffico da social media risultava fin troppo stagnante per una community così attiva. Gay Star News era affamata di notizie accurate sui contenuti prediletti del proprio pubblico e id iniziava a sospettare che i dati che raccoglieva non fossero accurati.
GetSocial.io lo aiutò ad avere notizie più accurate: il procedimento copia e incolla costituiva il 90% del referral e i social referral costituivano il 46% di tutto il traffico mensile.
Tre mesi dopo i risultati mostrarono l’impatto del dark social su tutti i social referral.
La condivisione copia e incolla risultava inoltre più utilizzata delle condivisioni fatte su Facebook o Twitter.
Grazie a GetSocial.io e ai dati precedenti, Gay Star News fu in grado di:
Garmentory è un venditore al dettaglio che vende online vestiti, scarpe e accessori provenienti da tutto il mondo. Come ogni altra azienda del fashion, Gamentory comprendeva il valore del fashion ma non riusciva a tracciare i risultati di queste attività.
Per avere più informazioni riguardo le condivisioni nel suo sito web, Garmentory utilizzò degli strumenti di Simply Measured.
Si scoprì che molte condivisioni venivano effettuate tramite delle app che permettevano di mandare dei messaggi privati.
Tieni d'occhio l'evoluzione dei chatbot che sono stati sviluppati per personalizzare l’interazione a larga scala attraverso il conversational marketing.
Avremmo anche un espansione di strumenti di raccolta dati da dark social (come RadiumOne o Simply Measured) per ottenere informazioni su quanto del tuo pubblico preferisce la condivisione privata.
Oltre a questi strumenti, anche una semplice funzione sul sito web come "Copia il link negli appunti" è un modo semplice per testare e misurare il dark social in atto.
Acquisire conoscenze sul dark social, dalle tue app, dai dispositivi mobili, dal Web e da altri social media non solo aiuta a definire meglio il comportamento del tuo pubblico e quindi le opportunità di impegnarsi in modo efficace.
Ad esempio, la percentuale di dark social potrebbe essere particolarmente significativa se il tuo pubblico di destinazione è composto da persone di età pari o superiore a 55 anni.
Secondo la ricerca di RadiumOne, il 46% degli utenti in questa fascia di età condivide solo tramite il dark social, al contrario di quelli nella fascia di età 16-34, dove solo il 19% lo fa.
Partendo da questi risultati, TechRepublic ha scoperto che la ”Generation Z" (la generazione dopo i Millennial), utilizza molto più le app di messaggistica ed è più consapevole della privacy.
Per formare un'immagine completa di ciò che accade oggi sui social media, in base a ciò che è misurabile, dovresti aumentare quel numero del 30-70%.
Amazon sta iniziando a testare l'utilizzo di droni per effettuare consegne. L'idea di questi droni che riescono a consegnare i pacchi a chi li richiede rappresenta a pieno quello che devi ottenere con i tuoi contenuti.
Il tuo obiettivo è quello di ottenere traffico, inviando contenuti attraverso i canali prediletti dal tuo pubblico... anche se si tratta di chat di messaggistica, proprio come un drone può arrivare davanti alla tua porta.
Consiste nel pubblicare contenuti che possano essere d’aiuto a uno o pochi altri utenti pronti a condividerli e a sfruttarli per risolvere il loro problemi.
Il dark social può aiutarti a capire le preferenze, i gusti, i problemi e i bisogni dei clienti. La Delivery Drone Technique è nata per poter utilizzare il dark social nel migliore dei modi.
Di seguito le 5 tecniche fondamentali per raggiungere questo obiettivo.
Ecco come fare in 3 semplici passaggi:
Una volta individuate le persone, seguile sui social e cerca di capire le loro abitudini e le loro opinioni. Cerca di trovare punti in comune e i modi migliori in cui la tua azienda può aiutarli.
Cerca anche di capire la tipologia di contenuto che condivide con più facilità, in modo da sfruttare al meglio le dinamiche di passaparola e diffusione (anche attraverso dark social).
Capire quali sono i punti deboli di un’azienda con cui vuoi entrare in contatto è la chiave per assicurarti di inviare alle persone che lavorano al suo interno contenuti rilevanti, che li aiutino nel loro business e che generino fiducia verso la tua azienda.
Vai su Mention e cerca informazioni riguardo la reputazione di un’azienda o la sua presenza sui social media. Scoprirai ciò che gli utenti dicono di quest’ultima e scoprirai i suoi punti di forza e di debolezza. Prendi nota dopo aver individuato le informazioni che ti servono e organizza la tua strategia di contenuti in modo da attirare la loro attenzione e favorire la condivisione.
Una volta effettuata la ricerca e aver capito quali sono i contenuti di interesse per il tuo target, cerca di creare contenuti inerenti anche in base alla tipologia di contenuti che preferiscono.
Il metodo più utilizzato, probabilmente, è quello dei list post.
I list post sono a tutti gli effetti dei post contenenti un elenco di soluzioni adatte ad aiutare il tuo target. Un esempio potrebbe essere "I 5 migliori metodi di misurazione del dark social". L'obiettivo è quello di far si che il tuo target condivida il contenuto con più persone possibile fino a farlo arrivare al decisore d'acquisto.
Un'altra tipologia di contenuto molto performante tra alcuni target (soprattutto in ambito SaaS) è quella delle recensioni dei prodotti dell'azienda con cui si vuole fare business. Non è detto che queste recensioni debbano essere positive, anche critiche costruttive possono aiutarti ad aprire il discorso con il pubblico desiderato, soprattutto se puoi aiutarlo a risolvere quelle criticità.
L'ultimo metodo, quello più dispendioso ma allo stesso tempo più cucito sulle esigenze del target è quello del report.
Analizzando i punti di debolezza dell'azienda target ed elencando le tue soluzioni per risolvere tali problemi potrai conquistare la loro fiducia ed aprire un ponte verso una collaborazione.
Puoi diffondere il contenuto in diverse forme:
Potresti inviare lettere scritte a mano o regali, senza però scrivere il tuo nome su di essi. Poi, dopo poche settimane, scrivi un articolo o un rapporto in cui spieghi di esserne stato il mittente.
Abbiamo approfondito l'argomento del dark social, ora è tempo di capire quale sarà il suo impatto sulla tua strategia di marketing.
Stando alle previsioni di Business2Community, nel 2021, 2,48 miliardi di utenti utilizzeranno le piattaforme di messaggistica istantanea e le app maggiormente utilizzate saranno Facebook Messenger e WhatsApp. Chiaramente questa tendenza è dovuta al maggiore utilizzo di dispositivi mobili per navigare e comunicare con la propria rete di contatti.
I livelli di coinvolgimento dei principali social network caleranno.
Stando agli ultimi report, le interazioni su Facebook risultano in calo del 50%.
Lo stesso trend si registra su Twitter, anche da un maggior lasso di tempo.
Instagram, invece, sta investendo sempre di più su storie che favoriscono il coinvolgimento e su messaggi diretti.
La percentuale di condivisione di link in maniera privata è in continua crescita.
I social media rendono tutto pubblico (anche troppo per alcuni).
Quando le persone condividono contenuti privatamente, l'attenzione di chi li riceve è molto più elevata e il livello di fiducia verso il materiale ricevuto è molto più elevato, anche (e soprattutto) perché il mittente è conosciuto ed affidabile.
A questo punto, la responsabilità delle aziende diventa quella di rendere la comunicazione con il proprio pubblico iper-personalizzata.
Il dark social caratterizza l’esistenza degli utenti e delle aziende e sta diventando di giorno in giorno un fenomeno sempre più presente e importante.
Il vantaggio si ottiene con l'adozione di un approccio sistemico alla customer experience che integra diversi processi e diverse funzioni, e consente di gestire la relazione con il cliente finale in modo innovativo.
Sta a te rendere questo “problema” un’opportunità.