L’era delle community

Martina Libra

Pubblicato da Martina Libra

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In questa nuova era digitale, sempre più persone sentono il bisogno di connessioni reali e senso di appartenenza. Se fino a poco tempo fa, i social network erano il luogo dove gli utenti cercavano interazione e condivisione di esperienze, oggi le cose stanno cambiando. Gli utenti si stanno rivolgendo ad altre piattaforme online: le community.
Le community sembrano oggi il luogo ideale per soddisfare il bisogno di autenticità e condivisione di interessi degli utenti: non è un caso che luoghi come Reddit o Quora, due famose community online, stiano raccogliendo un grande successo.

Se fino a qualche anno fa si tendeva a condividere dettagli sulla propria vita personale sui social network, oggi il loro uso è cambiato.

Negli ultimi tempi, gli utenti tendono a consumare più contenuti sui social network e a rivolgersi sempre più spesso ad altre piattaforme per soddisfare il loro bisogno di relazione: le community online.

Ma quali sono i motivi dietro all’avvento delle community online, e che cosa hanno di diverso rispetto ai social media? Ma soprattutto, quale ruolo possono avere i brand in questo nuovo scenario?

In questo articolo ti spiegheremo che cosa ha spinto gli utenti ad avvicinarsi al mondo delle community e cosa può fare la tua azienda per sfruttare a pieno le potenzialità di queste piattaforme:

Social media trend 2022

 

Dai social media alle community: il bisogno di autenticità e condivisione di interessi

Negli ultimi tempi si sente sempre più spesso parlare di mancanza di autenticità sui social network.

Come accennato all’inizio di questo articolo, inizialmente i social media erano il luogo in cui gli utenti condividevano opinioni e dettagli di vita personale. Con il tempo, però, hanno assunto una natura più individualistica e basata in larga parte sulle apparenze.

Sui social network, le persone tendono a condividere contenuti che mostrano il lato migliore di sé.

Gli utenti hanno cominciato a percepire il fatto che i social network siano un luogo poco autentico e in cui ci si sente sotto pressione per raggiungere uno stile di vita ideale.

Ecco perché in questi ultimi anni la tendenza a condividere sui social network è andata calando, a favore di un loro utilizzo votato più al consumo di contenuti che alla condivisione.

Basta dare un’occhiata ai dati per rendersi conto del tasso di crescita della partecipazione alle community: negli ultimi anni, a livello globale si è registrato che il 76% degli utenti online partecipa a forum, blog e vlog.

Sui social network gli utenti non si sentono completamente liberi di esprimersi, e per tale motivo vengono usati sempre meno per costruirci connessioni umane.

Questo rappresenta una delle motivazioni più importanti dietro al cambio di rotta degli utenti verso le community come luoghi di espressione e condivisione di interessi comuni.

Le community: anonimato e libertà di espressione

Quello che si evince dalle considerazioni appena fatte è che gli utenti tendono a condividere i contenuti più liberamente nelle community online rispetto ai social media.

Gli utenti di oggi sentono che nelle community vengono rispettati di più e le conversazioni sono più significative. Inoltre, essi sentono di essere più apprezzati ed ascoltati, e possono essere realmente se stessi, diversamente da quanto accade sui social network.

Di conseguenza, si sviluppa un senso di appartenenza verso la community, cosa che sui social network è difficile da raggiungere.

Negli ultimi tempi, sui social network gli utenti hanno percepito un clima poco adatto ad avere conversazioni significative. Alcune cause sono ad esempio il linguaggio spesso offensivo e il bullismo subito dagli altri utenti.

Nelle community, gli utenti hanno la possibilità di partecipare a conversazioni significative su temi di loro interesse e ci sono controlli più ristretti che vengono messi in atto dai moderatori.

In questo modo, gli utenti si sentono più sicuri di sé, sentono che le loro opinioni sono importanti e sentono quindi di avere più validità rispetto ai social media.

Un tratto distintivo delle community online è l’anonimato.

L'anonimato è per gli utenti appartenenti alla Gen Z nella maggior parte dei casi un dato positivo, o perlomeno non fonte di preoccupazione: le persone si sentono sollevate dalla pressione di dover mostrare a tutti i costi un’immagine di sé artefatta, sempre migliore di quello che è in realtà, e sono più propensi alla condivisione.

Con i dati alla mano, potremmo riassumere in percentuali quello che gli utenti vorrebbero che venisse migliorato sui social media:

  • Il 59% degli utenti che utilizzano i social media vorrebbero notizie più veritiere
  • Il 45% vorrebbe che ci fosse meno bullismo e linguaggio offensivo
  • Il 36% desidera una connessione più genuina con gli altri utenti su queste piattaforme
  • Il 34% degli utenti vorrebbe sentirsi meno sotto pressione per proiettare una certa immagine di sé
  • Il 33% degli utenti vorrebbe più opportunità di avere conversazioni significative
  • Il 27% di loro vorrebbe ci fossero più gruppi o forum per connettersi con persone aventi interessi similari
  • Il 26% degli utenti gradirebbe vedere meno contenuti da parte degli influencer

Fonte: GlobalWebIndex.com

 

[AML]-citazione-virgolette-1Sui social gli utenti non si sentono completamente liberi di esprimersi, e per tale motivo vengono usati sempre meno per costruirci connessioni umane.

 

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Il ruolo di brand e aziende nella nuova era delle community

Quanto detto finora è importante per le aziende, che possono decidere di delineare una strategia specifica per le community e separarla da quella per i social media.

Ma quali vantaggi può portare una strategia di marketing dedicata alle community?

In questo paragrafo vedremo che il motore che spinge l’utente a compiere azioni legate a un brand, un prodotto o un’azienda è la fiducia.

Andremo ad analizzare la situazione attuale dei social media e il ruolo degli influencer, cercando di capire che cosa ne pensano gli utenti e come mai sono sempre più attratti verso le community.

In seconda battuta scenderemo più nello specifico e parleremo del perché sviluppare una strategia di marketing specifica per le community può giocare un ruolo fondamentale per guadagnarsi la fiducia dell’utente e influenzare il processo di acquisto.

Il ruolo degli influencer sui social media e il bisogno di credibilità degli utenti

I social media hanno fatto emergere delle figure che stanno prendendo sempre più piede nella società di oggi e che, di conseguenza, hanno un grande potenziale anche per le aziende: gli influencer.

Gli influencer hanno il potere di influenzare appunto l’opinione degli utenti su prodotti, brand e aziende. Ecco perché sono figure strategiche che le aziende possono utilizzare per le loro azioni di marketing ed ecco perché esiste una branca del marketing chiamato influencer marketing.

Uno dei problemi degli influencer deriva però dal fatto che sono spesso percepiti come poco autentici.

Questo deriva dal fatto che spesso proiettano un’immagine di sé troppo costruita, perfetta e di conseguenza poco veritiera.

Gli influencer tendono a costruire l’idea che i social media siano di fatto luoghi in cui si mostra soltanto il meglio di sé e, di conseguenza, questo genera una perdita di credibilità dei contenuti che vediamo ogni giorno.

Ad esempio, gli utenti tendono a fidarsi di più degli influencer con un numero di follower ridotto - come i micro-influencer - rispetto a quelli con milioni di followers.

Questo è perché li sentono più vicino a loro, fattore di estrema importanza per quanto riguarda le decisioni di acquisto che ti spiegheremo più avanti in questo articolo.

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Le community come generatrici di fiducia

Le community sono un modo per le aziende per generare fiducia negli utenti.

Una parentesi importante va fatta per la generazione Z e i millennials.

La generazione Z e i millennials sono le categorie che stanno mostrando maggior interesse e partecipazione nelle community.

Gli utenti di oggi appartenenti alla generazione Z si fidano sempre meno di quello che leggono sui social network e fanno molto più affidamento sulle opinioni delle persone che sentono vicine a loro.

A dirlo sono proprio i dati: basti pensare che il 73% degli appartenenti alla generazione Z e ai millennials si fidano di più delle risposte dei membri facenti parte delle community online specializzate rispetto a quelle delle persone su Facebook o che conoscono nella vita reale.

Gli utenti si fidano di più delle opinioni dei membri appartenenti alla loro stessa community, e saranno quindi più ricettivi anche nei confronti delle aziende.

Possiamo pensare ad esempio al fatto che i social network oggi pullulano di fake news: uno dei problemi che gli utenti riscontrano di più dal loro utilizzo è la bassa disponibilità di notizie autentiche.

Per quanto riguarda le notizie, gli utenti preferiscono ancora i media tradizionali, sebbene la loro fiducia nei confronti di questo sia diminuita negli anni.

Oggi, le community sono per la generazione Z al secondo posto per quanto riguarda il consumo di notizie, mentre i social network sono al terzo.

Che cosa significa tutto questo per le aziende?

In qualche modo, i social network incoraggiano gli utenti alla condivisione di contenuti, ma questi preferiscono le community per interagire e “passare all’azione”: questo comprende anche dare e ricevere consigli sui prodotti.

Per quanto riguarda gli acquisti, la generazione Z fa più affidamento sulle community online rispetto alle recensioni specialistiche proposte dagli esperti di settore. Questo perché, come accennato in precedenza, gli utenti si fidano di più delle opinioni delle persone vicino a loro, come possono essere amici e familiari, ma anche membri della loro stessa community online.

Per quanto riguarda i millennials, l’importanza data alle recensioni specialistiche è alla pari di quella data alle opinioni dei membri delle community.

Le community giocano quindi un ruolo estremamente importante per quanto riguarda le decisioni di acquisto, e questo vale specialmente, come abbiamo visto, per le generazioni più giovani.

Da tutto questo possiamo dedurre che il fenomeno delle community rappresenta per le aziende uno strumento per aumentare l’engagement da parte degli utenti. Questo è possibile grazie all’interazione e alla profonda connessione che gli utenti hanno tra di loro.

Gli utenti sarebbero aperti alla possibilità che un’azienda o un brand si inserisca in una community, in quanto queste hanno il potenziale di eliminare la barriera che esiste tra azienda e cliente, avvicinandoli tramite la conversazione.

Di seguito ti illustriamo alcune delle motivazioni che possono portare un utente a parlare bene di un brand o un’azienda, che sono evidentemente collegate con la presenza all’interno di una community:

  • La possibilità di avere una relazione one-to-one con il brand
  • La sensazione di essere partecipe e prendere parte ai progetti di un brand o un’azienda
  • Contenuti rilevanti per l’utente e le persone che considera importanti
  • Accesso a contenuti o servizi limitati ed esclusivi
  • Avere accesso a una conoscenza profonda del brand o dell’azienda

 

[AML]-citazione-virgolette-1Il fenomeno delle community rappresenta per le aziende uno strumento per aumentare l'engagement da parte degli utenti.

 

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Perché le aziende dovrebbero inserire le community nella propria strategia di marketing e social media marketing?

Nel corso di questo articolo ti abbiamo illustrato le enormi potenzialità che oggi le community possono rappresentare per le aziende.

Abbiamo visto come per gli utenti sia ormai di massima importanza stabilire connessioni reali con altre persone, in particolare con utenti che abbiano interessi comuni, e sviluppare di conseguenza un senso di appartenenza.

Quello che possiamo concluderne, è che il marketing di massa sta progressivamente perdendo di efficacia a favore di un tipo di marketing più di nicchia e basato su interessi specifici.

Le aziende dovrebbero mettere in atto delle azioni di marketing non generaliste, ma specialistiche: ricordiamoci che le community si basano su persone che sono accomunate da interessi comuni.

Predisporre una strategia di marketing che va a colpire una fascia troppo ampia di consumatori può quindi, soprattutto nel caso delle community, risultare controproducente a livello di risultati ottenuti.

Inoltre, più gli interessi degli utenti sono specifici, più alto è il loro engagement nei confronti dell’argomento.

È chiara la differenza tra le opportunità offerte dalle community online e quelle offerte dai canali del marketing di massa.

Quello che le aziende possono fare con le community è prenderne parte, dimostrare autenticità e umanità e adattarsi alla loro natura collaborativa.

In definitiva, per le aziende e i brand ci sono tanti vantaggi nell’inserire le community nella propria strategia di marketing.

Il primo vantaggio di una strategia di marketing specifica per le community sta nella possibilità di creare una relazione con i clienti basata sulla fiducia.

Con le community, si ha inoltre la possibilità di creare vere e proprie conversazioni intorno al brand o all’azienda.

Un altro dei vantaggi più importanti riguarda il fatto che gli utenti sono più ricettivi all’ascolto. Di conseguenza, le community possono giocare un ruolo fondamentale nel processo di acquisto.


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