L’intelligenza artificiale è sempre più centrale nei processi aziendali. Se sei uno esperto di marketing non puoi non conoscere le ultime tendenze previste in questo settore. Secondo gli esperti del settore, l’AI non solo assumerà un ruolo determinante nelle scelte future delle aziende, ma rivoluzionerà radicalmente il modo di interagire con i clienti e con i prospect.
Per essere pronte alla sfida che il futuro propone, le imprese devono riuscire quanto prima a recepire e assimilare i nuovi paradigmi tecnologici. La tua azienda è pronta a soddisfare le richieste effettuate con la ricerca vocale? E’ in grado di identificare con facilità nuovi settori da esplorare? E ancora, sul tuo sito è già attiva la possibilità di un’esperienza personalizzata utente per utente? Rispondere a questi quesiti significa presidiare con cognizione il mercato e avere vantaggi determinanti rispetto alla concorrenza. Ecco quindi una guida con le principali novità previste per il prossimo anno.
“L’intelligenza artificiale è la capacità dei computer di eseguire attività che, in passato, solo gli umani potevano svolgere”. Questa azzeccata definizione appartiene a Deborah Kay, fondatrice di Digital Discovery, invitata da Econsultancy ad un congresso che ha avuto il merito di fotografare lo stato dell’arte dell’universo legato alle tecnologie digitali.
Il compito più arduo, ma allo stesso tempo più entusiasmante, è quello di capire in che modo le relazioni tra AI e marketing cambieranno per sempre il volto delle strategie aziendali. Come chiarito dalla signora Kay la potenza dell’intelligenza artificiale risiede nella capacità di sostituire, e spesso migliorare, le prestazioni umane. Davanti a tanto potere le aziende non possono restare indifferenti e rinunciare ad un mezzo così potente, in grado di coinvolgere gli utenti e spingerli ad acquistare il proprio prodotto.
In questo articoli approfondiremo:
Il mondo della tecnologia ha da sempre strizzato l’occhio ad una versione meno umana e più robotica del servizio. Con la crescita esponenziale degli esperimenti e delle capacità dell’AI questo sogno si sta pian piano avvicinando alla realtà.
Il solo fatto che secondo Oracle già molte aziende abbiano deciso di migliorare la propria rete di marketing, in modo da garantire un’assistenza alla clientela basata sull'intelligenza artificiale, la dice lunga sull'esplosione del fenomeno. Il 2020 sarà probabilmente l’anno della definitiva consacrazione, visto che la stessa società della Silicon Valley prevede una percentuale altissima di installazione di servizi di IA tra le imprese: il 78%.
Questo pronostico potrebbe intimorire molti professionisti del marketing, da un lato non preparati sugli sconvolgimenti in essere e dall'altro preoccupati per quella che potrebbe apparire a tutti gli effetti una sostituzione tra uomo e tecnologia.
In realtà gli esperti assicurano che un buon apprendimento delle rivoluzionarie tecniche apportate dall'intelligenza artificiale non possa far altro che migliorare e potenziare ulteriormente le capacità umane. Per farlo è necessario carpire tutte le informazioni essenziali per sopravvivere all'onda dell’AI.
Se la tua azienda vuole prendere il volo è indispensabile una perfetta conoscenza dei prossimi trend legati all'integrazione tra marketing e intelligenza artificiale.
Queste sono i temi più di tendenza dell'intelligenza artificiale applicata al marketing:
La visione artificiale (o computer vision) ha lo scopo di replicare la vista umana partendo da immagini bidimensionali, per giungere infine a figure iper-realistiche e tridimensionali. Questo processo ha alle spalle decenni di tentativi, esperimenti e risultati tangibili.
Oggi, con il miglioramento delle tecnologie relative all'intelligenza artificiale, sembra poter assumere un ruolo di prim'ordine anche nel mondo del marketing. I nostri computer non saranno più dei meri archivi di immagini, più o meno potenti, ma potranno iniziare a dare un senso alle persone e alle cose presenti nelle rappresentazioni.
Come? Classificando e taggando gli scatti, personalizzandoli. In questo modo diventerà più facile selezionare le immagini in ottica SEO. Un elemento potentissimo.
Questo processo prevede la capacità di trasformare i dati e informazioni in conversazioni con gli utenti.
Cercando di semplificare immaginate di utilizzare il vostro account Google Analytics per analizzare i rapporti relativi alla vostra attività. Con l’ausilio dell’AI la semplice riproposizione numerica dei dati prenderà una forma conversazionale, per cui l’aumento o la decrescita di un parametro, come ad esempio la frequenza di rimbalzo, verrà riproposta in questo modo: “La frequenza di rimbalzo è diminuita su alcune pagine di destinazione”. O ancora, “nuovi utenti sono tornati sul tuo sito a settembre”. Si tratta di una semplificazione analitica enorme. Un simile approccio permette un effettivo risparmio di tempo all'analista e allo stesso tempo, incredibilmente, finisce per stabilire un rapporto più umano con il vostro servizio di web analytics.
A certificare questo passaggio epocale dal dato alla frase esplicativa ci sono numerosi servizi che aiutano il marketer a facilitare l’analisi dei parametri. Tra tutti spicca Quill Engage, offerto dalla società Narrative Science, che ha la capacità di raccogliere come input i dati di Google Analytics e restituirli sotto forma di linguaggio naturale.
Senza dubbio un servizio futuristico e facilitante, che permette ai marketer professionisti di creare anche un rapporto dettagliato e meno tecnico alle aziende proprie clienti. Siamo sicuri che nel 2020 questi software incrementeranno ulteriormente la loro precisione e le loro prestazioni.
Il rapporto con la clientela è sempre molto importante. Deve essere coltivato, che si tratti di una semplice richiesta di informazioni oppure di un supporto post-vendita. Dalla buona relazione con gli acquirenti, o ipotetici tali, dipende molto della propria riprova sociale, anche quando le richieste non sono votate alla conversione o alla vendita.
Spesso, relativamente a questa impossibilità di monetizzare, la connessione può trasformarsi in una (obbligatoria) perdita di tempo e risorse, e una cura non adeguata del rapporto può portare alla perdita del cliente.
Ecco che l’AI viene in soccorso con l’implementazione di chatbot conversazionali estremamente potenti e precisi. Al momento esistono chatbot che operano in lingua inglese, capaci di rilevare numerose domande in linguaggio naturale e rispondervi correttamente, fornendo le informazioni richieste.
Grazie a questi sistemi di messaggistica istantanea le aziende riescono a risparmiare su costi e personale, soprattutto perché un solo assistente digitale riesce a rispondere contemporaneamente a migliaia di domande formulate da centinaia di utenti.
Ti interessa l'argomento e vuoi approfondire?
Dai un'occhiata a questi articoli:
Oramai il miglior modo per proporre una pubblicità qualificata e targettizzata è affidarsi alle campagne digitali. Già questo si è palesato come uno strumento potente in grado di raggiungere con precisione la domanda consapevole, ossia quella fetta di clientela che per affinità e interessi può essere coinvolta nel nostro processo promozionale.
Ma il più grande obiettivo di una buona campagna di marketing è intercettare la cosiddetta domanda latente, ossia colpire i prospect che potenzialmente potrebbero acquistare il nostro prodotto ma non appaiono ancora realmente interessati. Grazie al consolidamento delle tecnologie di AI i robot di analisi avranno maggiore capacità di identificazione e profilazione dell’ipotetico cliente.
Questa evidente miglioramento è accompagnato anche da nuove implementazioni nei sistemi di controllo delle campagne sponsorizzate.
Fermo restando che un minimo di intervento umano resterà comunque necessario è importante segnalare come l’AI sarà in grado di prendere decisioni sulla base dei dati analizzati e modificare autonomamente la campagna di marketing. Se come marketer vuoi restare al passo con i tempi e non farti prendere in contropiede da queste innovazioni è bene iniziare a capire il funzionamento di queste nuove tecnologie.
Che la ricerca vocale e la presenza di assistenti digitali siano una presenza ormai fissa nella nostra vita è incontrovertibile. Quante volte durante la giornata effettuiamo delle ricerche vocali piuttosto che digitare sul nostro device?
Tutto ciò è possibile perché gli assistenti vocali sostenuti dall’AI sono sempre più bravi a capire e apprendere ogni nostra richiesta, restituendo il più delle volte una risposta corretta. Quello che però ancora non è percepito nel mondo delle aziende è come questa pratica stia pian piano sostituendo in toto la ricerca digitale.
Si stima che entro il 2020 il 50% delle ricerche totali sarà effettuata tramite assistenti intelligenti, come Alexa o Siri. Con la certezza matematica che in futuro la percentuale è solo destinata ad aumentare vertiginosamente. Per questo motivo si parla di “dominio della voce”.
Qual è il passo decisivo da affrontare? Senza dubbio quello di ottimizzare le proprie campagne di marketing al fine di poter rispondere tempestivamente e coerentemente alle domande che gli utenti pongono su piattaforme come Google Digital Assistant o Siri.
La forza di qualsiasi operazione di marketing sta nel presidiare tutte i possibili canali, in questo caso tanto le richieste digitali quanto quelle vocali. Le aziende che per prime riusciranno a utilizzare con profitto tutte le possibilità proposte dalla strategia vocale di Google trarranno cospicui vantaggi nei confronti della concorrenza.
Questa è una novità che potrebbe creare non pochi grattacapi a grafici, copywriter o professionisti di Adobe. Li tranquillizziamo: l’intelligenza artificiale non è ancora a livelli di vera e propria sostituzione di queste figure. Allo stesso tempo è innegabile che la strada intrapresa conduca i servizi digitali basati sulla AI a migliorare di molto questa sezione. Già programmi dedicati alla creazione di contenuti come Canva hanno permesso a Social Media Manager in erba e poco esperti di buttarsi nella realizzazione di grafiche accattivanti, rivoluzionando di non poco il concetto di professionismo.
La strada è ancora lunga ma è innegabile che la tecnologia si stia organizzando per semplificare ulteriormente questo campo. I programmi che permettono di agevolare il lavoro degli autori sono molteplici e consentono di ottenere un buon risultato senza dover pagare un designer.
Il compito che dovrà affrontare l’intelligenza artificiale è migliorare ulteriormente queste piattaforme, abbattendo alcune barriere che complicano l’accesso ai meno esperti. A quel punto tutti, ma davvero tutti, potranno crearsi autonomamente grafiche gradevoli e performanti.
L’intelligenza artificiale sarà un grande supporto anche per le aziende intenzionate ad ampliare il proprio mercato.
Tra i sondaggi più interessanti a riguardo spunta quello di EverString e Heinz Marketing, secondo il quale il 59% dei marketer B2B è intenzionato a utilizzare l’IA per ampliare le opportunità e trovare nuovi clienti. Già oggi esistono software e piattaforme specializzate in questa pratica e le stime per il 2020 parlano di un’ulteriore crescita.
Questa necessità nasce da una maggiore intenzione delle aziende di velocizzare il processo di vendita. L’obiettivo di questi strumenti di marketing è quello di ampliare il ventaglio di possibilità sul mercato per poi concludere, grazie ad una corretta profilazione, la vendita nel minor tempo possibile. In questo modo, oltre a fidelizzare il cliente, si può passare alla promozione del prodotto successivo e aumentare di conseguenza i propri flussi di cassa.
Contestualmente all’apertura verso nuove tendenze o nuovi mercati non ancora sondati le nuove tecnologie legate all’AI permetteranno di semplificare il processo di marketing. Che siate marketer, social media manager o semplici impiegati dell’area commerciale, quanto tempo passate a inviare mail o monitorare le attività sui social? In un futuro brevissimo tutta questa mole di lavoro è destinata a sparire. grazie all'implementazione sempre più diffusa di assistenti virtuali per SM e chatbot tuttofare.
L’UX design ha rappresentato un passo determinante nel valorizzare l’esperienza dell’utente di un sito web. In questo modo, il percorso che il cliente percorre all'interno del sito assume contorni confortevoli, con l’intento di guidarlo ad effettuare la propria azione senza incappare in fastidiose interruzioni o complicazioni in fase di navigazione, o ancor peggio nel momento dell’acquisto.
Ciò che però può ulteriormente apportare l’intelligenza artificiale è una user experience personalizzata, ossia tarata sui comportamenti d’acquisto e di navigazione dell’utente singolo. Questo condurrà a tassi di conversione elevatissimi, come probabilmente mai prima d’ora.
Che i motori di ricerca e le SERP siano determinanti in tutte le strategie aziendali è innegabile. Come è evidente che i metodi di ricerca della clientela stiano variando, sia per l’ingresso della ricerca vocale, sia per i mutamenti nei comportamenti d’acquisto e di domanda degli utenti.
Un esempio? Se un cliente non passa più di un tot di tempo sulla pagina web del primo risultato su Google, potrebbe esserci un problema di usabilità, o qualche altro impedimento che non consente una corretta navigazione. A quel punto l’AI tiene conto di questo parametro per la ricerca successiva, con la seria possibilità di penalizzare il sito che non ha garantito una navigazione piacevole all'utente precedente.
Tra le questioni più combattute riguardanti l’irrefrenabile ascesa dell’intelligenza artificiale vi è la profilazione del cliente, ritenuta spesso eccessiva.
Si tratta di una questione etica di difficile risoluzione, dove il marketing finisce spesso per invadere la privacy delle persone. Una delle previsioni più controverse per esempio è la possibilità, in un futuro nemmeno troppo lontano, di utilizzare i filtri di Instagram per identificare coloro che sono affetti da depressione o umore basso.
Quello che l’AI sarà in grado di fare è combinare l’espressione facciale con il filtro utilizzato; in questo modo poi diventerà possibile ipotizzare lo stato emotivo e mentale dell’utente. Si tratta di un’ipotesi che da una parte potrebbe permettere di intervenire per sanare la condizione della persona e dall'altra spaventare per l’invasività nell'emotività personale. In ogni caso, a mero livello di marketing, si tratterà di un elemento di grandissimo valore: profilare la personalità dell’utente. E non è poco.
La rivoluzione che sta apportando l’Intelligenza Artificiale toccherà quindi tutto il mondo imprenditoriale. Le aziende avranno l’onere, ma anche il piacere, di comprendere il prima possibile il mondo dell’AI, perché si tratta di un’opportunità unica per incrementare il proprio fatturato e la propria reputation. Per farlo sarà necessario guardare con fiducia verso il mondo nuovo, senza fossilizzarsi su vecchie pratiche di marketing.
La vera sfida sarà riuscire ad implementare i propri processi commerciali su più livelli, potenziando sia l’apparato pubblicitario che quello di assistenza al cliente.
Tutto deve diventare più snello, veloce e istantaneo. Il cliente deve poter scegliere il nostro prodotto con immediatezza e noi dobbiamo risolvere in tempo reale i suoi problemi. Per questo motivo software come i chatbot diventeranno vitali nel futuro prossimo e, allo stesso tempo, una Data Analysis sempre più fluida e rapida ci permetterà di intuire quasi in tempo reale le intenzioni di acquisto. L’Intelligenza Artificiale non arriva per toglierci il lavoro, ma per valorizzarlo ulteriormente.