Essere preparati al 100% per il futuro non è mai un obiettivo realistico, ma è necessario fare di tutto per avvicinarcisi il più possibile. Tendenze, strategie, pianificazione: l’obiettivo primario è l’azione, la proattività. Sono sicuro che nel periodo di incertezza appena trascorso ti sarai più volte chiesto quale fisionomia potrà avere un mondo post COVID-19. Rispondere non è semplice, ma quel che è certo è che dovrai essere pronto a cambiare le tue strategie aziendali e di marketing in qualsiasi momento, seguendo da vicino l’evoluzione delle cose.
Nei mesi scorsi, ci siamo occupati di capire in che maniera la pandemia stava influenzando il mondo dell’economia, dei processi aziendali e del marketing.
Abbiamo identificato tendenze e azzardato previsioni, cercando di definire, per quanto possibile, un domani dai contorni ancora piuttosto sfumati.
Ora che la situazione d’emergenza sta lentamente rientrando abbiamo più mezzi a disposizione per dare una risposta a molte domande.
In questo contenuto andremo ad esaminare la maniera in cui il COVID-19 ha influito sul social media marketing. Cercheremo inoltre di tracciare alcune previsioni sul futuro del settore.
L'impatto della pandemia da COVID-19 sul panorama del marketing è senz’altro stato di notevole intensità.
Non solo ne è risultata toccata la nostra quotidianità, ma anche i rapporti con gli altri e più in generale ogni aspetto che riguarda la società nel suo insieme.
Dato uno scenario di questo tipo è facile immaginare come anche il mondo degli affari abbia subito dei forti scossoni.
Non tutte le conseguenze della pandemia sono però state negative.
Se prima del COVID-19 era già in atto la cosiddetta digital transformation, abbiamo assistito negli ultimi mesi ad una sua rapidissima evoluzione.
I brand, spinti dall’impossibilità di continuare con le vecchie strategie in un mondo sempre più “ibernato”, hanno dovuto rapidamente accelerare la propria trasformazione digitale, dando slancio all’uso di nuovi canali di comunicazione.
Le aziende hanno prima di tutto dovuto cogliere le esigenze del pubblico in un contesto tanto problematico. Dopodiché hanno dovuto trovare il modo migliore per entrare in relazione con esso in maniera vantaggiosa.
Per questi motivi sono stati rivisti ed aggiornati numerosi aspetti legati al social media marketing.
Le persone hanno passato molto più tempo in casa di prima, avvertendo la necessità di sentirsi in qualche misura connesse col mondo.
Investire sui social media è dunque diventato necessario anche per le aziende, che hanno così avuto la necessità di cogliere al volo tutte le opportunità offerte dalla digital transformation, magari prima snobbate o sottovalutate.
Come detto, la pandemia ha avuto un impatto considerevole sull’utilizzo dei social network da parte di aziende e clienti.
Vediamo sotto quali aspetti questo è stato più significativo.
SproutSocial ha recentemente aggiornato i dati in relazione ai momenti migliori per pubblicare contenuti su alcuni social network, scoprendo che il COVID-19 ha mescolato, e non di poco, le carte in tavola.
Se in precedenza il momento migliore per pubblicare su Facebook era il mercoledì dalle 11 alle 14, durante il periodo di pandemia questo si è esteso a tutti i giorni feriali. Verso fine aprile, i momenti migliori per pubblicare sul social erano il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 10 alle 11.
Così come per Facebook, anche per quanto riguarda Instagram sono cambiati i momenti migliori per pubblicare.
Se in precedenza era consigliato postare contenuti il mercoledì alle 11 e il venerdì dalle 10 alle 11, ad aprile si notava che lunedì, martedì e venerdì erano i giorni migliori per pubblicare, e che l’orario preferibile era dalle 11 alle 14.
E per quanto riguarda i fine settimana?
Se prima del lockdown il giorno peggiore per pubblicare era la domenica, a maggio si notava un’inversione di tendenza.
"Media consumption among young people during the coronavirus (COVID-19) in Italy 2020 Compared to before the coronavirus (COVID-19) outbreak, I use more" - Fonte Statista
Ora che la rete è sempre più improntata sul mobile, Instagram potrebbe diventare rapidamente la principale fonte di intrattenimento e distrazione. Per questo motivo è sempre più importante pubblicare sul social con i giusti tempi.
Twitter è invece rimasto maggiormente in linea con il periodo pre COVID-19. Questo può essere dovuto all'uso che si fa della piattaforma, su cui si controllano rapidamente le notizie e si diffondono informazioni pubbliche circa le misure di quarantena.
Anche per quanto riguarda LinkedIn è cambiato poco. Essendo una rete professionalmente orientata, non sorprende che il comportamento di aziende e clienti sia per molti versi rimasto invariato.
In che modo si sono modificate le relazioni dei brand col pubblico per quanto riguarda il volume dei messaggi inviati e ricevuti? In quali settori si sono verificati i mutamenti maggiori? L’attenzione del pubblico è cambiata?
Per quanto riguarda i post, la stragrande maggioranza delle aziende ha continuato a pubblicarne all’incirca lo stesso numero (c’è stato un calo ma piuttosto lieve, di circa 0,2 post al giorno).
Per certi settori, però “la musica è cambiata”.
Alcune aziende hanno incrementato i messaggi rivolti al pubblico durante il periodo della pandemia (in particolare aziende legate al settore dell'assistenza sanitaria e al mondo dei media, entrambi utili per ottenere aggiornamenti affidabili sulla pandemia).
Aziende legate ad altri settori hanno invece pubblicato di meno, ma soprattutto avuto meno scambi con i clienti.
Tra queste troviamo quelle che si occupano di sport e viaggi, particolarmente segnate dalla restrizione o sospensione di quasi tutte le attività sportive e turistiche.
Guardando inoltre i post in uscita dei vari brand, questi sono leggermente diminuiti su tutti i canali social:
Alla base di questi cambiamenti nei post in uscita c’è un motivo piuttosto semplice: i brand devono rivalutare continuamente la propria strategia di pubblicazione di contenuti man mano che il contesto sociale muta.
Solo in questo modo possono entrare in un contatto fruttuoso col pubblico.
Ma il discorso non è certo unilaterale: va rilevato che nei mesi di marzo ed aprile 2020 i clienti hanno cambiato i propri modelli di iterazione sui social media, prediligendo certe tipologie di attività e avendo pochi scambi con altre.
Per quanto riguarda il coinvolgimento dei clienti, le tendenze hanno seguito l’evoluzione della pandemia e delle decisioni prese dai governi per porvi un argine.
Per quanto riguarda molti altri settori (sport, vendita al dettaglio, settore legale), dato che il volume dei post pubblicati è sceso per via delle circostanze incerte e mutevoli, le interazioni tra aziende e clienti sono invece diminuite.
Mentre in alcuni ambiti il coinvolgimento sembra dunque essere aumentato, i messaggi in arrivo ai brand sono diminuiti un po’ in tutti i settori.
Si stima che ad aprile si sia registrato un calo medio di 19 messaggi al giorno sui diversi canali.
Le aziende per cui si è rilevato un calo superiore alla media sono state quelle senza scopo di lucro, al dettaglio e sportive.
Per quanto riguarda i diversi canali, si è visto che:
Questi dati mostrano quanto velocemente possa mutare il comportamento degli utenti sui social media, in relazione ai cambiamenti d’abitudine.
Data la situazione fluida creata dal COVID-19, l'unica cosa certa è che il comportamento del pubblico continuerà a cambiare drasticamente nelle prossime settimane e mesi.
I brand continueranno ad affrontare sfide mai affrontate in precedenza, dovendo rivedere per tutto il 2020 la propria strategia.
Le interazioni social in cui fosse menzionato il COVID-19 hanno subito una forte impennata tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.
In particolare, sono stati il 16 e il 17 marzo i giorni in cui su Facebook ed Instagram si è toccato il picco di menzioni, in parallelo alle prime misure di contenimento prese in diverse aree del mondo.
Secondo quanto riportato da Socialbakers.com, i post che menzionano il Coronavirus sono stati molto più comuni su Facebook che su Instagram. Ciò suggerisce che le persone si rivolgono più volentieri a Facebook, quando cercano ad esempio notizie ed aggiornamenti. Si è invece visto che Instagram è più spesso utilizzato come social per “evadere” dalla realtà.
Tuttavia, i marchi utilizzano quasi sempre entrambe le piattaforme per fornire aggiornamenti ai loro follower.
Il 17 marzo si è registrato un picco con più di 11.000 post su Facebook e 3.300 post di Instagram sulla pandemia. Questo è, ad oggi, il giorno con il volume di menzioni più alto.
Il birrificio brasiliano Ambev, ad esempio, ha affermato che avrebbe usato i propri impianti per produrre mezzo milione di bottiglie di gel igienico a base alcolica per distribuirli agli ospedali in difficoltà. I post di Ambev sulla produzione di disinfettante per le mani hanno raccolto anche la maggior parte delle interazioni su Instagram.
Un altro ottimo risultato è stato ottenuto dalla Ferrari, che ha annunciato una donazione di 10 milioni di dollari.
Ti interessa l'argomento e vuoi approfondire di più? Dai un'occhiata a questi articoli:
In poco tempo il 2020 è riuscito a dare vita ad uno stile di vita completamente nuovo e a creare un insieme di nuove regole per tutti. Da COVID-19 al movimento Black Lives Matter, i brand e i social media marketer si trovano a fare aggiustamenti, grandi e piccoli, alle loro strategie originali.
Di seguito vediamo come gli addetti ai lavori possono rivalutare la loro social media strategy, individuare e soddisfare le nuove esigenze degli acquirenti e pianificare la “nuova normalità”.
Prima di scartare drasticamente tutto quello per cui hai lavorato così duramente per pianificare la tua strategia di social media marketing nel 2020, fermati un attimo, metti in pausa le tue campagne pubblicitarie e cerca di ottenere una visione attuale e realistica del posizionamento del tuo brand.
Per prima cosa osserva e analizza quello che hai pianificato di lanciare nel breve periodo e chiediti se la tua strategia di social media marketing ha ancora senso, visto la situazione attuale. Ti sembra insensibile? Cosa si può lasciare e cosa dev’essere invece eliminato?
In questo delicato periodo le persone sono particolarmente sensibili e le emozioni come paura e rabbia potrebbero accentuarsi, l'abbiamo già approfondito nel nostro Coronavirus marketing e vendite: consigli su come adattare la tua strategia aziendale e guardare oltre.
Per aiutare i marketer a decidere se mantenere o meno un certo messaggio pubblicitario, Jen Hartmann, PR presso John Deere, suggerisce di immaginare i propri contenuti tra gli annunci continui di COVID-19. Come ti sentiresti se un’azienda ti inviasse una proposta di vendita e commerciale o facesse una battuta in questo periodo?
Verizon, ad esempio, ha deciso di mettere in pausa la sua imminente campagna Pride per concentrarsi sul movimento Black Lives Matter.
Se non sei sicuro dove intervenire nella tua strategia di social media marketing, il social listening potrebbe aiutarti a misurare il customer sentiment dei tuoi clienti e identificare quali sono le loro esigenze più importanti da soddisfare nell’immediato.
Attraverso il social listening, SproutSocial ha scoperto che le conversazioni su Twitter riguardanti COVID-19, la disoccupazione e i licenziamenti sono aumentati del 4.725% da febbraio a marzo, e solo nel mese di marzo ci sono stati 800.820 messaggi che trattavano di licenziamenti e disoccupazione.
Da questi dati è semplice prevedere che sarà alquanto improbabile per gli acquirenti continuare a spendere nella stessa modalità di qualche mese fa.
Ora potrebbe non essere il momento migliore per promuovere offerte dei tuoi prodotti o servizi, ma è un ottimo periodo per costruire e fortificare le relazioni con i tuoi clienti.
La pandemia ha creato un clima di preoccupazione generale e, per tale motivo, gli acquirenti sono alla ricerca di conversazioni positive che li distragga da pensieri negativi.
A marzo sono aumentati del 1.174% i messaggi che avevano come temi aiutare il prossimo, culminando in 19,5 milioni di messaggi nel corso del mese.
In questo periodo ricco di incertezze, le persone stanno cercando di connettersi, sostenersi ed elevarsi l'un l'altro.
Nel sondaggio #BrandsGetReal di SproutSocial del 2019, è stato individuato che il 91% degli intervistati crede che i social network abbiano il potere di connettere le persone, di cui il 78% vorrebbe che i brand utilizzassero i social network per farli incontrare.
Nel periodo COVID-19 questo potrebbe significare la creazione di luoghi di ritrovo su Zoom per i clienti o porre domande alle comunità online per promuovere la comunicazione tra i membri.
Capire come il comportamento degli acquirenti è cambiato e rimanere al passo con i dati di riferimento aiuterà la tua azienda a capire dove è meglio concentrare gli sforzi nella tua strategia di social media marketing.
Le agenzie come GlobalWebIndex, IbisWorld e HubSpot pubblicano regolarmente report di dati sull'impatto globale del Coronavirus per aiutare le organizzazioni a fare proprio questo.
Dimostra al tuo pubblico che hai capito che cosa hanno bisogno e mostra come li sostieni in questo periodo senza precedenti.
Se deciderai di prioritizzare la creazione e il consolidamento delle relazioni con i tuoi clienti e l’assistenza clienti, sarai in grado di creare una brand loyalty che perdurerà anche dopo questo periodo di crisi.
Empatia, comprensione e sensibilità sono i tre elementi chiave che ogni azienda dovrebbe utilizzare nelle proprie campagne pubblicitarie durante questo particolare periodo storico.
Secondo una recente ricerca di GlobalWebIndex su come COVID-19 abbia influenzato gli acquirenti, il 50% degli intervistati dichiara di approvare i marchi che gestiscono la pubblicità "normale".
GlobalWebIndex ha inoltre scoperto che quasi tre quarti di tutti gli intervistati approvano promozioni, offerte o programmi fedeltà per i clienti durante questo periodo.
I clienti potrebbero percepire queste promozioni come un’attenzione e cura delle aziende nei loro confronti, dato che le loro finanze sono state colpite dalla pandemia.
I messaggi delle promozioni dovrebbero essere trasparenti per evitare critiche sull’azienda che cerca di approfittarsi della situazione.
Se sei diffidente nei confronti della gestione di annunci “normali” e trasparenti, potresti optare per una maggiore condivisione di risorse educative e opportunità per sostenere le comunità locali in bisogno.
Uno degli aspetti più positivi che abbiamo visto durante la pandemia COVID-19 è stata l'ondata di persone alla ricerca di modi per aiutare coloro che sono in difficoltà. Si è visto di conseguenza un aumento del 42% delle campagne pubblicitarie a favore di aiuti alle comunità colpite dalla pandemia.
Allbirds, un'azienda di calzature sostenibili, ha utilizzato i social media per amplificare un programma di donazioni a sostegno degli operatori sanitari. Il programma ha ottenuto un forte sostegno dalla comunità online che ha portato alla donazione di 500.000 dollari di scarpe. L'azienda ha poi aggiunto un'opzione di acquisto "buy-one-give-one", su suggerimento della loro comunità, ma anche in Italia i casi sono stati a decine da piccoli a grandi brand.
Gli acquirenti di solito sono disposti a spendere di più quando sanno dove va a finire il proprio denaro.
È quasi inevitabile che i tuoi KPI, le metriche dei social media e i tuoi dati non vengano influenzati dalla crisi attuale. Hubspot ha riferito che il numero di accordi conclusi e la creazione di nuovi accordi sono in calo.
Senza questo principale indicatore della "salute della pipeline", i team di vendita e marketing dovranno rivalutare dove e come raggiungere i prospect e ripensare alle metriche che utilizzano per misurare le loro prestazioni.
Se hai scelto di posticipare il lancio di un prodotto o un'importante campagna di vendita, prendi in considerazione l'opportunità di utilizzare questo tempo per aumentare la consapevolezza del tuo brand.
Brand come Dark Matter Coffee stanno utilizzando i social media per finanziare i loro dipendenti mentre i negozi sono chiusi.
Una strategia incentrata sulla raccolta fondi significa che i marketer dovranno concentrarsi su forti CTA (call to action) che stimolino la metrica dell’engagement come i click sui link e le condivisioni.
Utilizza Google Analytics per analizzare le metriche come il bounce rate o il behaviour flow per osservare se gli utenti che visitano i tuoi social media sono coinvolti con i tuoi contenuti oppure tendono ad abbandonarli velocemente.
I dati grezzi e le metriche non sono in grado di raccontare tutta la storia, specialmente durante un periodo di crisi come questo.
In qualità di social media manager, è tua responsabilità raccontare la storia in modo tale che il resto della tua organizzazione possa vedere l'impatto del vostro lavoro e capire come il social media marketing sta contribuendo al raggiungimento dei vostri nuovi obiettivi.
L'uso dei social media è cresciuto in modo significativo quest’anno, favorito sia dal lockdown che dall’impatto che quest’ultima ha avuto sulla vita quotidiana e sulle abitudini delle persone in isolamento.
Lo studio condotto da DataReportal ha rilevato che il numero degli utenti sui social media ha raggiunto i 3,96 miliardi all’inizio del mese di luglio, con un’impennata di oltre il 10% rispetto allo scorso anno.
Questo significa che più della metà della popolazione mondiale sta utilizzando i social media. E naturalmente gli addetti al lavoro ne stanno tenendo conto per l’ideazione delle loro future strategie di social media marketing.
Secondo un report di Econsultancy sul futuro del marketing, il 64% dei marketer ritiene che nei prossimi due anni i social media diventeranno sempre più importanti per l’efficacia delle strategie di marketing aziendali.
Vediamo di seguito quali sono i social media trend che continueranno ad essere efficienti nella seconda metà del 2020 e oltre.
Se da una parte molte aziende si sono rivolti agli influencer durante il periodo del lockdown per attrarre gli acquirenti a sé, dall’altra gli influencer hanno visto le loro sponsorizzazioni in forte calo.
A causa di un effetto a catena che ha visto ampie restrizioni di viaggi, abolizione di eventi dal vivo e la chiusura dei negozi, gli affari delle aziende e degli influencer sono stati rispettivamente danneggiati.
Secondo un report di Attain, il 79% dei travel influencer ha pubblicato meno contenuti sponsorizzati e, di conseguenza, il loro reddito stimato è sceso del 47% da marzo a maggio 2020.
Nonostante questo, Attain sostiene che i post degli influencer ottengano lo stesso livello di coinvolgimento, se non addirittura superiore, da parte dei loro follower; quest’ultimi tendono a rivolgersi ai social network come Instagram o Facebook per trovare conversazioni che siano al contempo positive e significative.
A supportare questa tesi troviamo il sondaggio condotto da GlobalWebIndex e Influencer nel maggio 2020, secondo il quale il 96% degli utenti sui social media statunitensi e britannici ha dichiarato di essere coinvolto più o meno alla stessa misura con i post pubblicati dagli influencer prima e dopo l’avvento della pandemia.
Di questi, il 47% ha dichiarato di essersi impegnato maggiormente con i contenuti pubblicati dagli influencer durante il lockdown.
Si prevede che in futuro i brand continueranno a monitorare e a valutare attentamente le partnership con gli influencer, in particolar modo per la pubblicazione di quei contenuti che gli utenti desiderano consumare nel periodo post COVID-19.
Anche se molte aziende sono state costrette a sospendere momentaneamente la loro attività durante il lockdown, è stato un ottimo periodo per incrementare la loro presenza sui social media per rimanere in contatto con i propri clienti.
Per fare questo, le aziende hanno scelto il video come mezzo di comunicazione più efficace per connettersi con i propri utenti, privilegiando in particolar modo i tutorial e i live chat.
Uno studio di Socialbakers ha rilevato che nel marzo del 2020 la quantità di contenuti video prodotti dalle aziende ha registrato un forte aumento in particolar modo sulle piattaforme di Facebook, Twitter e Instagram.
I video hanno rappresentato il 17,1% di tutti i contenuti presenti su Instagram nel secondo trimestre 2020, con un aumento del 16,3% rispetto al secondo trimestre del 2019. Anche l'utilizzo di Facebook Live è aumentato di quasi il 27% rispetto al secondo trimestre del 2019.
American Eagle, azienda di moda statunitense, è stata l’azienda che negli ultimi mesi ha reso il live video il protagonista della sua strategia di social media marketing.
L’azienda ha utilizzato in particolar modo Instagram live per generare il coinvolgimento online con il suo pubblico. Secondo Glossy, American Eagle ha pubblicato 10 sessioni di Instagram live solamente nel periodo che va da marzo ad aprile 2020, con oltre 19 milioni di persone connesse.
Si prevede che con le riduzioni delle misure di sicurezza, nei prossimi mesi potremmo vedere diminuire il consumo digitale e, di conseguenza, il consumo dei contenuti video.
Tuttavia, esempi come la serie di concerti “At Home with AE” degli American Eagle hanno dimostrano quanto i live video possano essere efficaci quando i marchi utilizzano le piattaforme sociali per costruire l’entusiasmo e l'eccitazione intorno a questi eventi live digitali.
Grazie alla crescente diffusione dell’applicazione TikTok, i contenuti in formato breve sono diventati molto popolari tra gli utenti che utilizzano i social media.
Con 113 milioni di download, TikTok è diventata l’app più scaricata nel mese di febbraio di quest’anno. Solo nel Regno Unito, il numero degli utenti è passato da 5.4 milioni a 12.9 milioni tra gennaio e aprile 2020.
TikTok è particolarmente popolare tra gli utenti più giovani.
È stato recentemente riportato che gli utenti tra i 4 e i 15 anni d’età nel Regno Unito, negli USA e in Spagna trascorrono la stessa quantità di tempo a guardare i video sia su TikTok che su YouTube.
Questi dati sono particolarmente significativi se si considera che YouTube è stato lanciato quasi 15 anni fa, mentre TikTok è stato reso disponibile per i mercati al di fuori della Cina solo nel 2018.
Uno dei motivi che hanno reso TikTok così popolare è la sua promozione all'autenticità e all'espressione personale, animata dall'interesse degli utenti per temi di nicchia come la danza, la commedia, la moda, così come l'impegno degli utenti nell'attualità e nei movimenti politici.
Non sorprende quindi vedere un incremento della presenza dei brand su TikTok, che hanno colto l’opportunità di mostrare al pubblico un lato più divertente ed eccentrico del loro marchio.
Ad esempio, l'NBA è attualmente uno dei marchi più seguiti su TikTok, con un impressionante numero di 11,4 milioni follower. La maggior parte dei contenuti generati da NBA sono contenuti casual e comici, che mostrano i giocatori dietro le quinte.
Si tratta di una strategia deliberatamente diversa da quella eseguita dall'NBA su Instagram, dove il brand tipicamente pubblica contenuti dal tono più ispirato e professionale.
Il 2020 è anche l’anno in cui le aziende e gli utenti hanno apportato dei cambiamenti nel loro modo di comunicare sui social media, che in gran parte è dovuto al recente movimento Black Lives Matter.
Molte aziende hanno deciso di prendere una posizione ferma contro tutte quelle piattaforme che non sono in grado di controllare ed eliminare tutte quelle conversazioni che istighino all’odio e ad ogni forma di discriminazione.
In seguito al #BlackoutTuesday verificatosi il 2 giugno 2020 (un boicottaggio delle attività sui social media preso in solidarietà con il movimento Black Lives Matter), più di 150 aziende nel mondo hanno accettato di sospendere tutte le loro campagne pubblicitarie su Facebook per l’intero mese di luglio al fine di danneggiare significativamente i guadagni pubblicitari di Facebook.
Il boicottaggio è stato un chiaro esempio di come sia i brand che le piattaforme dei social media siano chiamati ad essere sempre più socialmente responsabili.
Guardando al futuro, potremmo vedere sempre più marchi seguire le orme di aziende come Ben & Jerry's, Patagonia e Nike che prendono una forte posizione su temi politici e sociali.
La pandemia ha permesso di introdurre una serie di nuove funzionalità all’interno delle piattaforme sociali, che in parte sono dovute al cambiamento comportamentale degli utenti (come l'aumento del tempo dedicato alle videochiamate).
Facebook ha recentemente lanciato “Messenger Rooms” che permette agli utenti di creare una chat che può coinvolgere fino a 50 persone, la quale può anche essere “bloccata” per impedire l'ingresso di ospiti non invitati.
Secondo un report di App Annie, nella settimana che va dal 16 al 22 marzo ci sono stati 62 milioni di download delle applicazioni per le videoconferenze.
COVID-19 è stato ed è tutt’ora una grande fonte di discussione nel 2020, che ha portato le piattaforme online a sviluppare prontamente delle landing page dedicate esclusivamente agli argomenti sulla pandemia, dove gli utenti possono trovare ed accedere facilmente alle ultime notizie e informazioni sull'argomento.
Twitter, ad esempio, ha inserito delle etichette di avviso a qualsiasi contenuto legato al COVID-19 che potrebbe essere fuorviante, indicando agli utenti invece delle fonti esterne di fiducia.
Nel complesso, questo dimostra una maggiore attenzione da parte dei brand alle informazioni errate che potrebbero deliberatamente istigare gli utenti al panico.
Indica anche che i marchi e i social network cercano sempre più spesso di trovare il modo di rappresentare in maniera onesta il clima attuale, ed evitare di apparire come aziende che cercano di approfittarsi della situazione per ottenere maggiori profitti.
Joe Gradwell di Campfire suggerisce che i marchi dovrebbero aspettarsi di adattarsi ulteriormente alla “nuova normalità” con il passare dell'anno, e di adottare un approccio strategico a breve termine piuttosto che quello a lungo termine.
Egli inoltre afferma che "la crescente dipendenza dalle applicazioni sociali, così come i rapidi cambiamenti nella ‘nuova normalità’, hanno creato un'opportunità perfetta per i nuovi aggiornamenti software ad essere accettati più rapidamente dagli utenti”.
Joe prosegue prevedendo che per gli utenti “possiamo aspettarci una maggiore dipendenza dalle applicazioni sociali, un aumento del consumo dei contenuti e un continuo aumento allo shopping online”.
Grazie alle nuove funzionalità lanciate su Instagram e Facebook, il social commerce ha continuato a guadagnare popolarità nel 2020.
Instagram ha recentemente ampliato l'idoneità per lo shopping, il che significa che chiunque abbia un conto commerciale o un creator account ora può vendere tramite la piattaforma. Facebook Shops offre un servizio simile, consentendo a tutti i tipi di aziende di creare il proprio negozio online.
Con l'arrivo e l'espansione sia di Instagram Shopping che di Facebook Shops, alcune delle barriere dell'eCommerce sono state rimosse, permettendo alle aziende (che altrimenti non avrebbero le risorse o il budget per farlo) di vendere online.
Con un maggior numero di utenti che fanno acquisti online nel periodo post COVID-19, significa che le aziende hanno maggiori possibilità di essere trovate dagli utenti che utilizzano sempre più spesso i social network per scoprire, navigare e fare acquisti.
Secondo McKinsey, oltre il 75% dei consumatori statunitensi ha sperimentato un diverso comportamento d'acquisto durante la crisi di COVID-19, e i social media sono stati una fonte chiave di informazioni sui nuovi posti dove fare acquisti.
Di conseguenza, i social media potrebbero aprire la strada verso nuove ed entusiasmanti opportunità di shopping nel 2020, soprattutto perché piattaforme come Facebook e Instagram sono in grado di incorporare il social proof per guidare ulteriormente le vendite.
Come sarà il futuro per coloro che si occupano di social media marketing?
Questo fa pensare che i contenuti delle aziende sui social diventeranno più creativi e che la strategia digitale andrà ottimizzandosi (ti suggeriamo di approfondire l'articolo: Informativo, interessante & rilevante: 3 aggettivi per un content marketing di qualità).
Alcune aziende potrebbero anche aver trovato una nuova nicchia di business, che continueranno a presidiare una volta che l’emergenza sarà finita.
Gli strascichi della crisi legata alla pandemia saranno probabilmente duraturi, e si rifletteranno su molti aspetti del marketing e delle vendite.
Anche se le restrizioni sono andate via via diminuendo, la nostra vita sarà comunque diversa: distacco sociale, smart working, mascherine ed altri equipaggiamenti protettivi diverranno parte della vita quotidiana di ognuno.
Facile immaginare che i social media continueranno a prosperare nel mondo post Covid in modo consistente. Per i brand utilizzarli sarà sempre più economico e fruttuoso, visto che le persone passano più tempo in casa che fuori.
Sarà sempre più importante essere autentici sui social media, avere una personalità ben definita, riconoscibile e genuina.
Le persone vorranno conoscere sempre di più i volti dietro ai brand.
Molti marchi, negli ultimi mesi, hanno già modificato la propria comunicazione in linea con i cambiamenti epocali portati dal COVID-19.
Le persone hanno bisogno di condividere le proprie esperienze con gli altri, soprattutto in un periodo come questo. Hanno bisogno di sapere di non essere sole.
I marchi devono sfruttare il momento per avvicinarsi ai propri clienti, sostenendoli in un momento tanto critico.
La prospettiva è dunque quella di un marketing maggiormente solidale.
In un orizzonte di questo genere si correrà certo anche il rischio di veder crescere la propaganda e la diffusione di mezze verità, allo scopo di accaparrarsi più pubblico possibile.
La sfida per i consumatori sarà dunque quella di discernere la verità dalla finzione, i rumor creati ad arte dalle informazioni utili.
Nuove tecnologie appariranno sulla scena, in linea con la tendenza di trasformazione digitale che abbraccia il mercato.
È necessario imparare a sperimentare e non fare mai affidamento solamente su alcune piattaforme social.
Il mondo cambia sempre più rapidamente, ed è necessario aggiornarsi per seguirne il passo. Flessibilità ed adattabilità saranno le parole chiave del futuro più prossimo.
In questo contenuto abbiamo voluto soffermarci su un aspetto particolare del processo di marketing, ovvero quello relativo ai social media.
Sempre più centrali nei processi aziendali, i social rappresentano oggi un imprescindibile tassello per qualsiasi attività.
Prima del COVID-19 il sentiero era già tracciato, e la pandemia non ha fatto altro che accelerare e ottimizzare certi processi già in atto. È improponibile, oggi, pensare ai processi di marketing senza il supporto dei social media, ormai entrati prepotentemente nella vita di ognuno di noi.
In primo luogo, come abbiamo visto, sono cambiati i momenti migliori per pubblicare sui diversi social, in particolare Instagram e Facebook. Inoltre, le aziende hanno avuto l’opportunità di smaliziarsi, capendo l’uso strategico che si può fare dei social durante i momenti di crisi.
Impegno sociale ed empatia saranno le parole chiave del futuro, e chi non svecchierà la propria modalità di utilizzo dei social si troverà a navigare in acque agitate.
Il nostro consiglio è quello di cominciare fin da subito a capire come migliorare la tua comunicazione sui nuovi canali digitali, per non rischiare di restare indietro in un mondo che si aggiorna continuamente.
La comunicazione e l’uso che se ne fa sono uno dei principali tasselli su cui si giocherà il futuro delle aziende.