Monitorare il ROI del social media marketing in ambito beauty

Marina Di Vincenzo

Pubblicato da Marina Di Vincenzo

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Avere un buon ROI (return on investment) è diventato ormai una sorta di santo Graal nel mondo del social media marketing. Ma non c’è tanto da stupirsi: i risultati che scaturiscono dall’utilizzo dei social media possono essere un’ottima prova del fatto che la strategia ha avuto successo.

Dal momento che ad oggi i social media sono visti come un trampolino di lancio da sempre più aziende, andare a monitorare il ROI del social media marketing è uno degli aspetti che dovrebbe essere una priorità. Soprattutto per le aziende del settore del beauty e cosmesi questo vale ancor di più. Perché?

Il motivo è molto semplice.

Il settore della bellezza ha subito un cambiamento radicale da quando i social media sono entrati in questo mondo. Da questo cambiamento emerge inevitabilmente la necessità per le aziende del beauty di valutare i risultati degli investimenti fatti.

Non è un’analisi semplice, ma una misurazione efficace del ROI dei social media può aiutarti a comprendere come puoi migliorare le tue campagne e le tue attività sui social, mirate ad aumentare l’engagement del consumatore.

Questo vale ancor di più per le aziende del beauty dal momento che i social media hanno la capacità di creare ma anche distruggere un brand, specialmente in questo settore dove i social media è il luogo dove tutto inizia e ha luogo.

Ecco di cosa ci occuperemo in questo articolo:

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Importanza della misurazione del ROI dei social media

Alcuni sono scettici e ritengono che investire tempo e risorse nei social media sia uno spreco e non ne valga la pena. Ma ne siete proprio sicuri?

Bene. Vediamo perché non è così.

Vi sono una serie di motivi per cui la misurazione del ROI dei social media dovrebbe essere tra le priorità all’interno dell’azienda, tra cui:

  • Dimostra e verifica il valore delle attività di social media marketing
  • Verifica l’efficacia delle strategie di marketing sui social media
  • Identifica le aree della strategia di marketing che hanno un particolare successo per indirizzare verso di esse sforzi più consistenti
  • Individua gli aspetti della strategia che non funzionano, così da correggerli e modificarli

Spesso, oltre agli scettici ci sono anche quelli che pensano che fare social media marketing sia un gioco da ragazzi. Bastano due post, due contenuti e il gioco è fatto. Ma non è così.

Molte aziende che non hanno ben chiaro cosa significhi fare social media marketing, utilizzano ore e ore del proprio tempo sui social, accontentandosi semplicemente di valutare quelle che vengono chiamate le vanity metrics, ovvero valutano soltanto follower, like, condivisioni e commenti.

Ma chi ci lavora con i social media sa per certo che queste metriche non sono le uniche da andare ad analizzare, né tanto meno le più efficaci per avere una valutazione complessiva di tutta la strategia social.

Quindi quali sono gli step per misurare il ROI?

  1. Definire lo scopo che i social media hanno per il brand
  2. Stabilire degli obiettivi perseguibili
  3. Misurare gli obiettivi
  4. Assegnare un costo ad ogni attività sui social media

1. Definire lo scopo che i social media hanno per il brand

Facciamo chiarezza. Il ROI dei social media non si riferisce soltanto al ritorno in senso monetario.

È vero, spesso se si pensa a “ROI” si pensa ai soldi, ma non tutte le aziende che utilizzano i social media puntano ad aumentare il fatturato.

Molte aziende infatti vogliono aumentare la loro brand awareness, che è un’ottima ragione per investire nei social media.

Vi sono anche brand che utilizzano i social come un mezzo per creare una comunità e creare un touchpoint in più tra azienda e cliente.

Avere un continuo contatto con i clienti, permette al brand di prestare attenzione ai loro problemi e preoccupazioni. Questo dà la possibilità al brand di intervenire tempestivamente fornendo le soluzioni appropriate in modo da aumentare e consolidare la retention.

Nel caso opposto, il consumare nel giro di pochi secondi potrebbe rimbalzare su un concorrente. In questo senso i social media possono fungere da servizio clienti, portando un enorme ROI con un piccolo sforzo.

Quindi per definire il ROI dei social media, bisogna prima avere chiaro il motivo della propria presenza sui social. Questo incide in maniera consistente su quante risorse e quanto tempo un’azienda è disposta ad investire per raggiungere quel determinato traguardo.

 

2. Stabilire degli obiettivi perseguibili

È impossibile misurare il ROI dei social media se prima non si fissano degli obiettivi chiari. Una volta definiti questi, è importante definire anche delle metriche per misurare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi stabiliti.

Le metriche più semplici e spesso non tanto rilevanti, sono ad esempio le condivisioni, i follower e il traffico sulla pagina. Vale la pena tracciare queste metriche, ma non dovrebbero essere quelle principali per valutare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi.

Infatti, a meno che l'unico obiettivo sia l’engagement del consumatore queste metriche non approfondiscono sufficientemente per valutare il ROI.

Ad ogni modo, per avere una visione più precisa del ROI e delle metriche da prendere in considerazione, è necessario fissare degli obiettivi misurabili e realistici che si basano su azioni ben definite. In particolare, azioni che hanno l’obiettivo di convertire un contatto in un lead, in cliente e poi in un promoter.

Ricevere numerosi like fa sempre piacere, ma effettivamente la valutazione deve andare oltre. Si deve vedere se questi click poi generano vendite o altre interazioni significative.

Tra gli obiettivi più comuni, ma allo stesso tempo specifici, dei brand si trovano:

  • Iscrizione alla mailing list
  • Download di eBook
  • Indurre a effettuare acquisti online
  • Dirigere gli utenti sul sito
  • Far compilare un contact form

Un ulteriore consiglio? Gli obiettivi devono essere specifici per ogni singolo social media e soprattutto per ogni campagna.

 

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3. Misurare gli obiettivi

Una volta definiti gli obiettivi, il passo successivo è tenerne traccia.

Il modo più semplice per tenere traccia degli obiettivi sui social media è utilizzare Google Analytics.

Con Google Analytics, non è solo riportato il traffico generato e quali canali sono più gettonati tra i consumatori, ma dà anche la possibilità di personalizzare gli obiettivi così da analizzare quello che è più appropriato per l’azienda.

Solitamente le metriche più utilizzate per misurare il ROI sono:

  • Reach
  • Traffico generato sul sito
  • Lead acquisiti e la loro provenienza
  • Utenti che da lead sono diventati clienti
  • Conversion rate

4. Assegnare un costo ad ogni attività sui social media

Per capire se si sta ottenendo un ROI positivo o negativo dalle attività di social media marketing, bisogna misurare anche quanto si sta spendendo. E non si parla solo di costi monetari.

Un elemento che dovrebbe essere incluso nel calcolo del ROI è il tempo. Si deve misurare infatti il tempo utilizzato per ogni singola campagna per effettuare una misurazione realistica.

Si deve tener conto anche dei contenuti. I contenuti vengono scritti internamente all’azienda? O vengono scritti da un copywriter? Questi costi vengono facilmente trascurati, ma sicuramente contano tanto. Nel primo caso, in termini di tempo, nel secondo caso in termini monetari.

Qualora un’azienda utilizzasse strumenti come Sprout Social o altri software per gestire diverse piattaforme social, è necessario prendere in considerazione anche questi costi.

Molto più ovvi sono i costi degli annunci su Facebook, Instagram o Twitter, i quali sono molto più facili da tenere in considerazione in quanto sono alla base del budget pubblicitario.

Una volta calcolate le spese, si è in grado di calcolare il ROI del social media marketing, con la seguente formula: (Guadagni - Costi) x 100 / Costi

Dopo aver esaminato e misurato i benefici che derivano da ogni social media, si è in grado di capire quali piattaforme sono fonte di vantaggio per l’azienda e quali invece perfezionare.

 

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Il settore del beauty e della cosmesi spopola nei social media

Ti sei mai chiesto perché vedi così tanti video che riguardano prodotti makeup o di bellezza nelle pagine social?

Questo perché il settore del beauty e della cosmesi con l’avvento dei social media ha avuto un punto di svolta.

È molto chiaro comprenderne il motivo. Oggi le aziende del beauty utilizzano le piattaforme social come trampolino di lancio, un mezzo per veicolare il brand e come driver delle entrate. In questi canali possono condividere i loro valori e la loro storia, costruire un mondo e creare un customer journey e soprattutto creare un dialogo con la comunità.

I social media non sono solo un mezzo di comunicazione diretto per proporre i propri contenuti ai consumatori, ma attraverso le piattaforme social, le aziende del beauty hanno anche la possibilità di mostrare il prodotto per quello che è e il suo utilizzo.

È un po' come dargli una vita propria.

I social media però non sono solo uno modo per comunicare qualcosa, ma sono un modo per avere una conversazione bidirezionale e coinvolgere i consumatori.

Sempre più frequentemente si sente parlare di User Generated Content (UCG). Tutte le aziende, ma in special modo quelle del settore della bellezza, fanno di questi contenuti un loro punto di forza.

Così facendo, danno valore ai consumatori e a ciò che dicono, ripubblicando i loro contenuti, foto o video dove è inserito il prodotto make up, facendoli sentire importanti e parte integrante dell’azienda stessa.

Questo è un risultato che senza i social media, non si sarebbe mai potuto raggiungere.

Ad esempio, il famoso brand di makeup Anastasia Beverly Hills molto spesso propone sulla sua pagina Instagram diversi look realizzati dagli utenti utilizzando i loro prodotti.

Come appena citato, tra i social media più “gettonati” per questo tipo di contenuti sono Instagram e YouTube.

La maggior parte delle persone alla ricerca di contenuti di bellezza visita YouTube per ricevere una soluzione alle proprie richieste e curiosità. Infatti, la maggior parte dei contenuti vengono realizzati da vlogger di bellezza o da appassionate che acquistano tantissimi prodotti di make up, li testano e ne danno un’opinione.

È comprensibile quindi l’espansione della figura dell’influencer, molto importante nel settore del make up, dal momento che in alcuni casi hanno più follower delle pagine dei brand di bellezza. Questo fa aumentare sempre più la voglia dei brand di collaborare con figure così rilevanti.

Un esempio? L’americana Jaclyn Hill, con un canale YouTube seguito da oltre 3 milioni di utenti, ha collaborato con il brand BECCA Cosmetics per creare un illuminante della linea “Shimmering Skin Perfector”, chiamato “Champagne Pop”. Champagne Pop ha generato 4 milioni di dollari nei primi 4 giorni dal suo rilascio. I negozi hanno esaurito i prodotti e le piattaforme eCommerce sono state bombardate di richieste d’acquisto.

Questo successo non può non essere attribuito alla popolarità di Jaclyn Hill e della sua estrema influenza nel mondo dei prodotti del beauty.

Si capisce la grande visibilità che un marchio può avere con questa modalità di comunicazione, ma allo stesso tempo diminuisce vertiginosamente il controllo su questi contenuti.

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I consumatori di prodotti di bellezza sono molto social

I brand del beauty probabilmente sono già a conoscenza del perché i social media sono così importanti per i consumatori di prodotti di makeup, e quali benefici possono sfruttare da questa opportunità.

Per chi non lo sapesse e volesse approfondire, Facebook ha pubblicato un report che analizza in profondità le discussioni e le conversazioni riguardanti la bellezza su Facebook e su Instagram. Questo report delinea molto chiaramente i motivi per cui affianco ad un prodotto di bellezza vi è quasi necessariamente l’utilizzo di un social media.

Ecco alcune caratteristiche alla base del consumatore di prodotti di bellezza in realzione ai social:

  • Il mobile come fonte di opportunità
  • La filosofia del “se stesso”
  • Percorso d’acquisto

Il mobile come fonte di opportunità

Al giorno d’oggi chi non usa lo smartphone per fare acquisti? Per informarsi? O per ispirarsi?

Non è una vera sorpresa che le persone oggigiorno usano i loro dispositivi mobili per una gamma sempre più vasta di motivi. Basta vedere che sei consumatori su dieci affermano di non poter vivere senza il loro smartphone.

Ma quello che interessa forse maggiormente ai brand del beauty è l’utilizzo che i consumatori fanno del proprio smartphone per curiosare, informarsi e molto spesso lasciarsi ispirare. Infatti, più dei tre quarti dei consumatori di prodotti di bellezza sono stati indotti ad acquistare un prodotto perché l’hanno visto prima sui social.

Questa opportunità di esposizione sottolinea ancora una volta che le piattaforme social sono un luogo di scoperta, motivo per cui bisogna curarle nei minimi dettagli.

La filosofia del “se stesso”

Un altro motivo da tenere ampiamente in considerazione quando si cerca di capire il perché i consumatori del beauty sono così legati ai social media è sicuramente la crescente filosofia del selfie.

In questo caso, si parla specialmente delle nuove generazioni, cresciute con il senso della bellezza e dell’immagine.

L’attenzione smodata per la precisione del proprio volto e il proprio aspetto, crea dei consumatori con l’autostima e con la voglia di condividere il proprio aspetto con gli altri. Amano condividere le loro scoperte con altri che condividono la loro stessa passione.

Ecco che si ritrova l’elemento fondamentale per i brand del beauty.

Voglia e propensione di farsi vedere e di vedere gli altri.

Percorso d’acquisto

L’avvento dei social media ha sicuramente ribaltato i tradizionali percorsi d’acquisto.

I dati di Facebook mostrano che i consumatori di prodotti di bellezza conducono numerosissime ricerche online, ma più del 68% preferiscono acquistare ancora nel negozio.

Ma si sa che un consumatore quando entra nel punto vendita ha già ben chiaro cosa acquistare. Questo è frutto dell’utilizzo dei social media e soprattutto dell’efficacia delle strategie e delle attività di social media marketing.

Non a caso si parla di omnicanalità a tutto tondo. Una integrazione perfetta tra l’online e l’offline.

Sono cambiamenti nuovi e in continua evoluzione, che i brand del beauty devono imparare presto a gestire per avere successo.

Anche i social media stessi si stanno adattando a questi cambiamenti. Ad esempio Facebook sta perfezionando le sue metriche di Conversion Lift, che mostrano la correlazione tra gli annunci di Facebook e le vendite effettive in negozio.

Con il passare del tempo, si avranno sempre più modi per correlare direttamente le azioni online e in-store, che sono fondamentali per monitorare una parte del ROI derivante dal social media marketing.

 


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Misurare le performance dei social media è una sfida

Le performance dei social media sono uno dei più importanti indicatori della brand equity, ma la formulazione di una giusta strategia può essere difficile considerando il ruolo sempre più preponderante del consumatore.

Ma come si determinano le voci che generano il maggior impatto sul proprio marchio? Come si fa a sapere se la strategia sui social media funziona davvero?

Misurare le prestazioni dei social media è una sfida per una serie di motivi, tra cui:

1. Non è possibile applicare una formula standard per valutare le performance

I brand del beauty, si differenziano dagli altri brand di altri settori, perché qui le immagini e i video sono più potenti del testo.

Una parola detta da una rivista come Vogue o da una influencer sono prese in considerazione più di una pubblicità creata ad hoc.

Quindi in questo caso, non è importante la quantità quanto più la qualità della copertura.

2. L’influenza dei molteplici canali sul consumatore

Con la digital transformation quanti modi un’azienda ha a disposizione per connettersi con i consumatori? Tantissimi.

Il brand viene veicolato tramite diversi canali, come influencer, pubblicazioni o semplicemente campagne a pagamento o sponsorizzazioni.

Le possibilità di far parlar del proprio brand sono infinite. Questo rende ancora più difficile calcolare l’impatto dei social media sul consumatore proprio perché è bombardato su molteplici fronti.

3. È difficile confrontare le prestazioni

Poiché non esiste un modo coerente per misurare l'impatto dei social media sul consumatore, è difficile confrontare il ROI delle diverse strategie.

In che modo un post Instagram sponsorizzato si confronta con una collaborazione con un influencer?

Ci potrebbero essere delle strategie che stanno dando dei rendimenti migliori di altre, ma non sono facili da individuare.

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Elementi da valutare per misurare il ROI dei social media

Come è già stato sottolineato, c'è stato un cambiamento radicale nel settore della bellezza da quando i social media sono entrati nella sua orbita.

Sempre più brand del beauty come Nyx, L’Oréal, MAC e Wycon, stanno investendo in una strategia di storytelling visiva per creare legami sempre più profondi con i consumatori.

Il successo sta proprio nella capacità di coinvolgere gli utenti attraverso immagini, contenuti creati dagli altri utenti, la gestione della community e del servizio clienti. Senza tralasciare le collaborazioni con gli influencer.

Il social media marketing visivo può essere paragonato ad un ecosistema con vari gradi di benefici.

Quindi per comprendere appieno i ritorni di ciò che si investe, è importante individuare correttamente quegli elementi che più aiutano il brand a prosperare.

Ecco quattro attributi chiave da tenere sotto controllo per un’attenta valutazione:

1. Awareness

Come si distingue un'azienda in un mare di altre aziende che producono anch’esse prodotti di makeup?

Tutti i brand usano il canale dei social media e l’influencer marketing per diffondere le loro ultime novità, dal momento che oggi piattaforme come Instagram sono lo strumento di scoperta principale, in cui gli utenti si imbattono in marchi che non avrebbero altrimenti avuto sul loro radar.

Per alcune aziende, è il loro unico strumento di marketing, ed è importante perché gli utenti seguono volentieri le aziende di cui amano i contenuti e che usano i loro influencer preferiti.

Se vuoi che le persone conoscano i tuoi prodotti, avere una forte presenza sui social è la soluzione migliore.

2. Comunicazione

Il tipo di comunicazione più efficace per i brand del settore della cosmesi e del beauty è di certo quella diretta. E la comunicazione sui social è proprio di questo tipo.

Il brand può avere interazioni più semplici con i suoi follower attraverso like, commenti o messaggi diretti. Ma può anche andare più a fondo, creando un sentimento di comunità o fornire customer service rispondendo alle domande e alle richieste in maniera tempestiva. Tutto questo per i consumatori è impagabile.

Dall’altro canto i millennials, comunicano con le immagini, e se un brand non è in grado di comunicare con quel linguaggio, ci sarà un concorrente che lo saprà fare e attirerà a sé un grande seguito.

Quando si tratta di comunicazione visiva, infatti il brand deve essere presente per essere rilevante. Creare questo tipo di legame con gli utenti, li farà sentire vicini e aumenterà in loro il coinvolgimento.

3. Fiducia del consumatore

La comunicazione visiva è davvero efficiente per creare connessioni emotive attraverso l’utilizzo di foto e video, che sono la chiave per sbloccare uno dei sentimenti più ambiti dalle aziende: la lealtà del consumatore.

Quando si interagisce con la comunità, i follower si sentiranno quasi in dovere di rispondere e interagire nuovamente con il brand, creando così un grande effetto a catena.

Si crea così l’attaccamento positivo di un consumatore ad un brand, trasformandosi poi in lealtà.

4. Il mondo intorno al brand

I social media offrono alle aziende del beauty l'opportunità di aumentare il potere di un brand.

La sua natura visiva è ideale per creare un marchio vero e per creare un mondo attorno alla strategia aziendale attraverso uno storytelling deliberato.

Questo è il modo per essere celebrati dai competitors e venerati dai consumatori. L’area di influenza di un brand non è misurabile in numeri ma è la linfa vitale per tutte le altre attività.

 

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Ma quali sono i KPI che un brand del beauty deve prendere in considerazione?

Le aziende vogliono essere in grado di inserire numeri reali nei propri report, e le metriche dei social media si possono concretizzare con alcuni KPI.

Il loro monitoraggio è fondamentale per misurare quello che stai ricevendo in base a ciò che hai investito.

Gli indicatori chiave di performance sono cinque:

1. Organic reach

L’organic reach è sostanzialmente l’esposizione del brand. Quando un utente pubblica un'immagine e tagga il brand, lo mette di fronte ai suoi follower e dà loro l'opportunità di convertirsi in follower del brand.

Essere esposti ad un pubblico diverso dal proprio è la tattica numero uno per una nuova esposizione e, di conseguenza, un aumento di business. È per questo che inviando i propri prodotti agli influencer è possibile garantirsi un aumento dell’organic reach.

Per raggiungere questo obiettivo, rientrano appunto le collaborazioni con gli influencer.

I consumatori di prodotti di makeup, sono più propensi all'acquisto di un prodotto che è stato raccomandato da qualcuno, che sia un amico o ancor di più un vlogger o un influencer.

Quindi tutto ciò che incoraggia la creazione di contenuti generati da utenti, siano essi a pagamento o organici, aiuterà a sbloccare l’accesso a potenziali nuovi follower e incrementare il bacino di utenti.

Che cosa misura questo KPI? I numeri di copertura, l'impatto delle collaborazioni di influencer e le attivazioni della campagna, e la popolarità del brand.

 

2. Growth rate

Il tasso di crescita è la percentuale della crescita del pubblico, e può essere valutato settimanalmente o mensilmente. Guadagnare nuovi potenziali contatti è importante, ma anche in questo caso si deve fare attenzione al tipo di acquirente.

Infatti, coloro che spontaneamente si uniscono alla cerchia del brand sono fondamentali per il ROI e per il conversion lift, perché sono loro che diventeranno membri attivi nella comunità.

Che cosa misura questo KPI? L'efficacia della strategia di social media marketing, l'impatto dell’organic reach, la qualità dei contenuti, e lo stato generale dell’account.

3. Content engagement

L’engagement sui post è la cifra relativa al successo dei propri contenuti, che rivela quanto le foto e i video siano effettivamente in risonanza con i propri follower.

Un alto tasso di coinvolgimento è vantaggioso in particolare perché mette in allerta l’algoritmo dei post di alta qualità per dare priorità ai feed degli utenti.

Inoltre dall’engagement del consumatore si può anche capire quali prodotti sono maggiormente di interesse e a quali temi sono più sensibili.

I tassi di coinvolgimento sono indicatori spesso molto forti di potenziali vendite, fedeltà alla marca e opportunità di crescita.

Ma attenzione! Per content engagement non si valutano solamente il numero di like e commenti, in quanto questi dati non consentono di valutare realmente l’efficacia dei contenuti.

Che cosa misura? La qualità dei contenuti e la risonanza dei post con i follower, e quindi la popolarità.

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4. Profile engagement

Il coinvolgimento degli utenti nei confronti dei contenuti è sicuramente importante, ma anche il profilo del brand deve avere la capacità di far compiere delle azioni agli utenti misurabili, come click al sito, salvataggi dei contenuti e visite al profilo stesso.

Ogni profilo deve essere una vetrina per il brand, dare informazioni e comunicare in maniera chiara e diretta l’immagine del brand.

La propria identità e i propri punti di forza devono essere percepiti immediatamente.

Sei un brand di cosmesi naturale e biologica? Sei un brand che punta sui millennials? Sei un brand che punta sulla sua creatività e stravaganza? Ecco, i potenziali consumatori devono capirlo appena atterrano sulla pagina del brand.

Quindi anche in questo caso, il contenuto è tutto. Se è di qualità, creerà maggior engagement del consumatore.

Avere consapevolezza sull’engagement del consumatore è fondamentale per capire quanto si è apprezzati dagli utenti, ma anche le potenziali conversioni di vendita.

Che cosa misura? L'estetica del profilo social, la risonanza dei contenuti e l'efficienza dei CTA (call-to-action).

5. Influencer partnership

Questo è forse uno degli elementi più importanti del settore beauty da tracciare anche se non è tecnicamente un KPI.

Non è scontato misurare il ritorno delle attività di persone che sponsorizzano il brand attraverso le loro recensioni o la creazione di look con la gamma di prodotti del brand.

Capirlo è più urgente che mai, dato che questa modalità è destinata a raggiungere un valore di oltre 2 miliardi di dollari nel 2019 (Fonte: statista.com).

Quindi cosa si dovrebbe misurare?

L’influencer marketing permette di convertire i follower al brand e molto probabilmente li indurranno ad acquistare. Quindi è molto importante con chi si decide di collaborare, gli obiettivi da raggiungere e tenere traccia dei risultati che derivano da questa collaborazione.

Per quanto è possibile si deve quindi tenere sotto controllo la crescita del proprio account, delle vendite e del coinvolgimento dei potenziali consumatori grazie alle azioni degli influencer con i quali si è deciso di collaborare.

Elementi come i nuovi follower e i click sui link saranno facilmente quantificabili, mentre sarà più difficile misurare altri elementi come l’awareness e il “peso” di queste interazioni.

 

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Analizza, misura e migliora: per fare centro sui social media

In un settore come quello del beauty caratterizzato da un’elevata competitività è impensabile per i brand non avere una forte strategia di social media marketing.

Per i brand del beauty gran parte delle opportunità passano proprio dai social media. Sono un vero e proprio trampolino di lancio per i brand più nuovi e una vetrina non indifferente per i brand consolidati, come L’Oréal.

Quindi sì, molti degli sforzi dei brand del beauty devono essere in strategie e attività di social media marketing. Ma ovviamente alle aziende non piace investire in qualcosa senza capire come misurare il suo valore.

Ed ecco che entra in gioco la misurazione del ROI, che non è facile da misurare per queste attività così nuove e in continua evoluzione che avvengono in un contesto così dinamico come quello dei social.

Ma con le dovute accortezze e avendo ben chiaro a quali elementi dare priorità, come è stato spiegato, si è in grado di capire l’efficacia delle proprie azioni.

Vuoi capire quali sono le tue carti vincenti? Non avere timore, con tutte le informazioni che hai appreso, nulla potrà fermarti.

 

 


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