Prima di iniziare un'attività di eCommerce occorre conoscere i principali modelli di business e scegliere quello che è più adatto alla esigenze della tua azienda. In questo articolo facciamo un focus su eCommerce e modelli di business per fare chiarezza e capire quali sono le migliori strategie da adottare per il tuo eCommerce e come proporre in modo efficace i tuoi prodotti on line.
Secondo il Report Digital 2019 condotto da We Are Social e Hootsuite ben l'86% degli utenti ha dichiarato di aver effettuato almeno un acquisto online nel gennaio 2019. Di questi il 42% lo ha fatto tramite un dispositivo mobile. Si stima, inoltre, che le vendite attraverso eCommerce siano destinate ad aumentare del 78% entro il 2020.
Visto il trend in continua crescita, in molti si sono avvicinati alla vendita on line per aumentare i propri canali di vendita o semplicemente per avviare una nuova attività imprenditoriale. Tuttavia, non sempre l’apertura di negozi online ha prodotto i risultati sperati.
Questo perché spesso non vi è stata alla base l’elaborazione di un business plan o di una strategia di marketing adeguata. È mancata la conoscenza del mercato in cui si sarebbe andati ad operare, non si è tracciato con cura il profilo della buyer persona di riferimento, ma soprattutto si è prestata poca attenzione alla ricerca del modello di business più adatto al proprio prodotto.
Vediamo di fare chiarezza riportando di seguito quali sono i principali modelli di business analizzandone le diverse caratteristiche e di conseguenza i vantaggi e gli svantaggi che potrebbero apportare alla tua attività.
In questo articolo potrai approfondire i seguenti argomenti:
Prima di analizzare nel dettaglio ogni modello dobbiamo aver ben chiaro cosa vendere e soprattutto a chi.
La tua attività è B2B, B2C, C2C, o C2B? Se tutti questi acronimi ti hanno fatto girare la testa vediamo di capire meglio quali sono i tipi di compravendita presenti online e quale scegliere.
Esistono diverse tipologie di eCommerce, in base alla tipologia degli attori coinvolti, vediamole una ad una.
Il modello B2B rappresenta eCommerce professionali che si rivolgono ad altre aziende e non a clienti privati. I prodotti venduti online sia in Italia che all’estero possono essere i più disparati: da quelli alimentari, alle materie prime, ai semilavorati per l’industria oppure servizi.
Il venditore può produrre direttamente i beni e/o servizi oppure limitarsi a fare da intermediario. L’impresa acquirente, dal suo canto, può comprare prodotti in modo veloce, trasparente e con transazioni sicure.
Il vantaggio di questo modello di business è che acquistando on line, invece che attraverso vie tradizionali come telefono o email, gli errori si riducono, gli ordini sono reiterati nel tempo e i diversi listini possono essere comparati aumentando l’efficienza aziendale.
Generalmente quindi la relazione che si instaura tra cliente e piattaforma B2B è di lungo termine.
Questi vantaggi favoriscono la nascita di nuovi eCommerce specializzati su un singolo settore - eCommerce verticali - che coprono la parte retail di una nicchia e che forniscono prodotti spesso difficili da trovare localmente.
Rientra in questo modello di business il commercio all’ingrosso; un esempio di eCommerce B2B è rappresentato in Italia da Rajapack.
Pro del modello B2B
Contro del modello B2B
È il classico modello di eCommerce che prevede la vendita da parte dell’azienda direttamente al cliente finale.
I consumatori cercano sempre di più prodotti e servizi on line prima di acquistarli, comparando le diverse offerte e l'affidabilità dei venditori.
Generalmente questo tipo di eCommerce offre ai propri utenti la possibilità di valutare il prodotto dopo averlo utilizzato. In questo modo, chi si trova ancora in fase decisionale è agevolato nel fare una scelta definitiva.
Un fenomeno al quale si sta assistendo negli ultimi anni è quello del social eCommerce. In questo caso l’utente ha la possibilità di acquistare prodotti e servizi attraverso i social media e allo stesso tempo condividere con altri utenti la propria esperienza.
Un esempio di B2C eCommerce è rappresentato da Amazon.
Pro del modello B2C
Contro del modello B2C
Letteralmente da consumatore a consumatore, il modello di business C2C rappresenta la compravendita tra privati.
Piattaforme come Subito.it, eBay, Etsy o Facebook Marketplace consentono agli utenti di vendere i propri prodotti facilitando i processi di compravendita.
A fronte del servizio ricevuto, l’utente versa una piccola commissione ogni volta che inserisce un articolo o che vende il proprio bene.
Pro del modello C2C
Contro del modello C2C
Questo particolare modello di eCommerce rovescia il rapporto classico tra azienda e consumatore. È probabilmente il meno conosciuto, ma non significa che non abbia del potenziale.
Gli utenti possono in questo caso offrire servizi alle aziende. Basti pensare ai freelance che hanno la possibilità di vedersi affidare attività direttamente dalle aziende online. Oppure ai brand di abbigliamento che attraverso le collaborazioni con blogger e influencer promuovono il lancio di un nuovo prodotto.
Pro del modello C2B
Contro del modello C2B
I modelli visti finora rappresentano la maggioranza delle transazioni di compravendita, ma non sono gli unici possibili.
Un altro tipo di eCommerce è quello che vede coinvolta la pubblica amministrazione che intrattiene rapporti tanto con le aziende che con i privati.
I più comuni sono:
Fin qui abbiamo visto quali sono i modelli di eCommerce suddivisi in base alla tipologia degli attori coinvolti (aziende o privati) ora è tempo di decidere cosa andrai a vendere.
Questo tipo di eCommerce rappresenta la forma più tradizionale, ossia prodotti fisici vengono venduti online sia da aziende che da privati.
In questo caso dovrai tenere in considerazione dei costi e dei tempi di spedizione, delle spese di stoccaggio e prepararti alla gestione dei resi.
Rientrano in questa categoria gli eBook, i corsi, i video, la musica, le applicazioni, i giochi e altri articoli scaricabili dalla rete.
Generalmente quando il consumatore procede con l’acquisto, il prodotto viene scaricato in poco tempo sul proprio device.
Il grande vantaggio di questo tipo di prodotto è l’immediatezza, inoltre non ci sono inventari da fare né costi di magazzino o spedizione da sostenere.
Il rovescio della medaglia, in questo caso, è rappresentato dalla pirateria informatica. Occorre quindi investire del denaro per proteggere la proprietà intellettuale e renderla non condivisibile, attraverso software specifici.
Oltre ai prodotti visti finora esiste una terza categoria che è quella dei servizi. Rientrano in questa classificazione: lo sviluppo di siti, la creazione di contenuti per il web o prestazioni offline come la pulizia degli uffici e la manutenzione delle caldaie.
Avere una vetrina online e vendere i propri servizi attraverso l’eCommerce può essere una buona strategia per aumentare la visibilità e la brand awareness della tua azienda. Renderebbe, inoltre, immediati e di facile gestione i pagamenti.
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Dopo aver visto le diverse tipologie di prodotto, vediamo ora i principali modelli di vendita utilizzabili nell'eCommerce.
Si tratta di un modello che prevede la vendita di un solo prodotto. Questo modello funziona per chi si sta affacciando al commercio online e vuole posizionarsi in una nicchia ben specifica, oppure per chi ha un prodotto di punta con un’elevata domanda e pochi competitor.
Si tratta di siti che vendono diverse linee di prodotti di diversi brand all'interno di una stessa categoria merceologica.
Questa tipologia di siti offre una selezione di beni organizzati per sottocategorie e si rivolge a clienti interessati ad uno specifico settore, che ritornano dopo aver effettuato il primo acquisto in quanto necessitano di un bene complementare.
La chiave del successo in questo tipo di sito è focalizzare l’attenzione sulla tua buyer persona di riferimento, sui suoi comportamenti ed interessi.
Molte delle attività che oggi offrono più categorie di beni hanno iniziato come sito monoprodotto e poi multibrand, per poi espandersi in termini di traffico e vendite. È il caso di Amazon, ad esempio, che nel 1995 iniziò vendendo libri ed oggi offre molteplici categorie di prodotti: dagli elettrodomestici, alla cancelleria fino ai beni alimentari.
Se vuoi utilizzare un grande marketplace per vendere online, come ad esempio Amazon o AliBaba, è importante tenere in considerazione il fatto che anche tanti altri brand vendono attraverso questi marketplace: diventa quindi importante adottare politiche di differenziazione come ad esempio personalizzare la propria pagina prodotto, in modo da far percepire le caratteristiche distintive rispetto ai competitor.
Una volta definito a chi vendere e che tipo di prodotto, il prossimo passo da fare è quello di strutturare una strategia per la gestione del magazzino e l’approvvigionamento delle merci.
Alcune aziende preferiscono produrre direttamente i beni mentre altre prediligono non avere giacenze di magazzino. Per rispondere alle diverse esigenze di chi vende esistono differenti modelli di business, ognuno con le proprie peculiarità.
È forse la più semplice e comune forma di eCommerce. Questo modello prevede che il commerciante venda un prodotto al cliente finale, senza possedere il prodotto.
In questo modo, chi vende si preoccupa esclusivamente della commercializzazione dei prodotti, senza le relative incombenze legate ai processi di produzione, imballaggio e spedizione che sono, invece, a cura del fornitore.
Il venditore, una volta effettuata la transazione, trasmetterà l'ordine al fornitore (dropshipper), il quale spedirà il prodotto direttamente all'acquirente.
La piattaforma per eCommerce, quindi, ha solo lo scopo di processare il pagamento e fare da ponte tra il cliente ed il fornitore, trasmettendo a quest’ultimo l’ordine di acquisto.
In questo modello non vi sono costi di produzione, magazzino, spedizione e imballaggio. Tuttavia, il guadagno effettivo potrebbe essere scarso poiché i fornitori spesso impongono dei prezzi di vendita che limitano le offerte e gli sconti.
Inoltre, non avendo controllo sulle spedizioni qualora dovesse esserci un ritardo o disguido da parte del fornitore bisognerà prevedere un’adeguata assistenza al cliente.
Seppure non sia richiesto un grande investimento iniziale in termini di acquisto della merce, si devono prevedere investimenti sia economici che di tempo per le attività di marketing, di promozione e soprattutto per ricerca dei giusti fornitori.
Questo modello di business può essere indicato sia in fase di startup, sia quando si vuole iniziare a commercializzare dei prodotti non ancora presenti nel mercato di riferimento, utilizzando come dropshipper un fornitore di un altro paese. In quest’ultimo caso è bene accertarsi dei regolamenti internazionali sull'importazione dei beni.
Secondo i dati riportati nel report sullo stato delle vendite on line nel 2018 di eCommerce Fuel su 450 negozi online il 16,4% utilizzava il dropshipping. Inoltre, le aziende che sfruttano questo modello hanno registrato una crescita media delle entrate del 32,7% e un tasso di conversione medio dell'1,74%.
Pro:
Contro:
I grossisti (wholesaler) sono quelle aziende che acquistano grandi quantitativi di prodotti da diversi fornitori per poi rivenderli ad un prezzo più basso rispetto a quello di mercato.
Un esempio di questo modello di business è senza dubbio Alibaba, il colosso eCommerce cinese.
Come è facilmente intuibile questo modello, a differenza del precedente, richiede sia ingenti investimenti per l’approvvigionamento e la gestione del magazzino che per la gestione degli ordini e delle spedizioni.
Alla base di questo tipo di eCommerce vi sono i volumi di acquisto e di conseguenza di vendita. Pertanto se intendi utilizzare questa strategia, promuovere i tuoi prodotti su molteplici piattaforme come eBay, Amazon e Google diventa essenziale.
Molte aziende che operano nell'eCommerce hanno magazzini dove stoccare i prodotti da vendere. Questi vengono quindi pubblicati nello shop online e quando il cliente li acquista, i beni vengono spediti direttamente dal magazzino (warehouse).
Questo modello di business non è esente da rischi. Infatti, oltre all’investimento iniziale per l’approvvigionamento, la merce invenduta può rappresentare una giacenza e quindi un costo. L’aspetto positivo però è che i margini di guadagno possono essere abbastanza elevati e remunerativi.
Il modello di business del warehousing è utilizzato soprattutto da quelle aziende che hanno alle spalle retail fisici e vogliono aprirsi a nuovi mercati.
Esiste inoltre un particolare modello di Warehousing, chiamato Just in time.
Si tratta del modello ideale per le aziende con poco budget a disposizione e poco spazio per il magazzino.
L’espressione Just in time infatti indica che l’approvvigionamento dei prodotti avviene 'appena in tempo', ossia con sufficiente anticipo per impedire l’esaurimento degli articoli, ma senza avere dispendiose giacenze di magazzino.
Largamente diffuso in molti settori, il modello white label prevede che il fornitore produca il bene e chi lo commercializza lo personalizza con il proprio brand e packaging.
Di recente diversi influencer hanno utilizzato questa strategia per vendere prodotti white label attraverso i loro account.
Il fattore critico di questo modello di business è la domanda. Molte aziende produttrici, infatti, richiedono un ordine minimo per procedere alla produzione. Qualora le vendite del prodotto dovessero essere basse la merce resterebbe in giacenza.
Questo modello prevede che la produzione del prodotto sia fatta all'interno dell'azienda, così come lo stoccaggio e la commercializzazione.
Si tratta di un modello ad alta redditività ma che comporta grandi investimenti iniziali lungo tutta la catena del valore.
All'interno di questo modello è possibile ridurre i costi operativi esternalizzando la spedizione del prodotto ai clienti finali (outsourced fulfillment).
Il servizio logistica offerto da Amazon ne è un buon esempio.
Questo modello di business permette all’utente di acquistare e poi eventualmente sottoscrivere un abbonamento, generalmente mensile o annuale, ad un prodotto o servizio. Alla scadenza del contratto l’utente decide se rinnovarlo oppure no.
Spesso vengono vendute subscription discovery boxes che altro non sono che scatole recapitate a casa dell’abbonato contenenti diversi prodotti scelti a discrezione del venditore.
Il freemium è una tipologia di vendita online che prevede l'offerta gratuita del prodotto o parte di esso, e la vendita di prodotti complementari o premium
Ad usare questo tipo di strategia sono le aziende di produzione software (in particolare software as a service - SaaS) come ad esempio Adobe con il software Adobe Acrobat Reader e tutta la suite Adobe Creative Cloud.
Se vuoi emergere rispetto ai tuoi competitor devi attuare delle strategie di differenziazione. Per farlo puoi utilizzare la classica competizione sul prezzo o offrire un prodotto di qualità superiore.
In aggiunta puoi differenziarti utilizzando altre leve, che ben si adattano all'eCommerce.
In una società che va sempre più di corsa, non doversi preoccupare di acquistare un prodotto che sta finendo potrebbe rappresentare un grosso vantaggio.
Un esempio di eCommerce che risponde a queste caratteristiche è dato da HP Instant Ink, l'eCommerce di HP che offre la soluzione a quanti restano senza inchiostro proprio nel momento in cui hanno necessità di stampare.
Sul proprio sito, o tramite app, l’azienda dà la possibilità di scegliere tra 5 piani di abbonamento in base al numero di pagine che si stampano in un mese e invia la cartuccia di inchiostro a casa dell’utente prima che questa sia terminata. L’abbonamento, inoltre, può essere disdetto in qualsiasi momento.
È un modo semplice e customer friendly per garantirsi acquisti ripetuti nel tempo da parte dello stesso utente. Inoltre, la gestione del magazzino è semplificata e le entrate relativamente costanti. Ovviamente il servizio di consegne deve essere eccellente e puntuale.
Negli ultimi anni il modello di business per subscription sta crescendo e crea nuove opportunità e sfide nel mondo dell’eCommerce.
In molti vendono un prodotto, in pochi riescono a vendere un’esperienza.
È questa l’idea alla base dell’attenzione al cliente, l’esperienza di acquisto deve coinvolgere l’utente durante tutta la customer journey map.
Trunk Club ad esempio, è uno shop online di abbigliamento. Cosa lo differenzia dalla concorrenza? Offre un servizio di shopping personalizzato partendo da un concetto molto semplice: costruire il giusto guardaroba richiede tempo. Cerca quindi di creare valore per l’utente semplificando l’intero processo.
Il cliente, dopo aver compilato un questionario che identifica i suoi gusti e abitudini, ha a disposizione un personal shopper che creerà gli outfit per lui. Dopo aver pagato per il servizio, l’utente riceve a casa un pacco contenente i vestiti e gli abbinamenti personalizzati senza aver perso tempo a scorrere le pagine del sito.
In una rete piena di negozi di abbigliamento Trunk Club ha trovato un elemento per distinguersi, evitare la guerra dei prezzi e creare valore per il cliente.
Le persone, infatti, non solo tendono ad essere fedeli verso il brand, ma sono disposte a pagare un prezzo maggiorato se il servizio clienti offerto è efficiente e di qualità.
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Creare contenuti interessanti, di intrattenimento e utili non è stato mai così importante, per questo il content marketing sta diventando sempre più importante per tutte le aziende.
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Questa strategia consente di sviluppare fiducia nel tuo brand e aumentare la tua reputation all'interno del tuo settore. L’informazione rappresenta un valore di autenticità per il cliente. Se riesci ad inserirlo nel tuo modello di business otterrai una buona quota di clienti fidelizzati nel tempo.
Abbiamo visto i mercati di riferimenti di un eCommerce, le diverse tipologie di prodotto, i modelli di business e tre possibili strategie di differenziazione.
Come avrai notato per ogni scelta ci sono pro e contro. La cosa migliore da fare è analizzare la tua attività e scegliere quale modello si adatta meglio o, perché no, selezionarne più di uno.
Ricordati di guardare alla tua fetta di mercato dalla prospettiva della tua buyer persona, così da capire cosa potrebbe essergli utile e cosa potrebbe semplificargli la vita.