L’intelligenza artificiale (AI) nel settore beauty e cosmesi rappresenta la prossima rivoluzione di cui tutte le donne del mondo sarebbero entusiaste. L’intelligenza artificiale ormai non poteva mancare di coinvolgere anche il settore beauty. Dai negozi ai corner dedicati, i prodotti di beauty e cosmesi sono ormai letteralmente ovunque.
Tanti importanti brand di beauty e cosmesi, come ad esempio Sephora, hanno iniziato ad usare l’intelligenza artificiale nelle loro organizzazioni, te ne sei già accorta?. E se anche il tuo brand fa parte di questo settore e non hai ancora iniziato, questo è il momento giusto.
Ad esempio, con l’aiuto della tecnologia di riconoscimento facciale, le app di intelligenza artificiale di beauty e cosmesi sono in grado di rilevare la posizione delle caratteristiche del viso, e quindi consentire all’utente di testare e provare virtualmente tutti i prodotti, a partire dai rossetti fino al mascara e all’eyeliner.
Le app di intelligenza artificiale possono definire le sfumature della pelle e la forma delle sopracciglia che più si adattano alla forma del viso del cliente.
Le app Skin Advisor di Olaz, ad esempio, riescono ad analizzare la pelle, indovinare l’età del viso e dare consigli riguardo la cura della pelle.
Brand come Estee Lauder, L’Oréal, Maybelline sono tra le altre aziende di bellezza che hanno installato e utilizzato le app che consentono agli utenti di ottenere consigli di bellezza personalizzati ed in pochi secondi.
Ecco di cosa ci occuperemo in questo articolo:
- Intelligenza artificiale nel settore beauty e cosmesi: tutto quello che c’è da sapere
- Come dovrebbero essere utilizzati i chatbot per i brand di beauty e cosmesi?
- Come i brand di beauty e cosmesi utilizzano i bot per il marketing?
- Wander Beauty: il brand di beauty e cosmesi che usa chatbot per aumentare le vendite
- Beauty.bot lancia la piattaforma chatbot per il settore beauty e cosmesi con Amazon
- Beauty e Bot: come può l’intelligenza artificiale soddisfare il pubblico affamato di Instagram?
- Ecco perché i brand di beauty e cosmesi (compreso il tuo) devono investire in chatbot
Intelligenza artificiale nel settore beauty e cosmesi: tutto quello che c’è da sapere
1. Intelligenza artificiale e chatbot
Ultimamente molti brand di beauty e cosmesi hanno investito in chatbot dedicati, i quali sono in grado di svolgere ogni funzione che potrebbe svolgere una persona umana.
Oltre ad interagire con gli utenti e rispondere alle loro domande, i chatbot possono personalizzare le routine di cura della pelle e dei capelli, offrire consigli di bellezza e persino incorporare look realistici di makeup.
I chatbot potranno aiutare i clienti a trovare più facilmente i prodotti più adatti per loro e minimizzare quindi il tempo della loro ricerca.
Quella del ricorso a chatbot si rivela un’opzione vincente e sorprendente, in quanto le routine di cura della pelle e dei capelli sono molto personali: quando si tratta di prodotti di beauty e cosmesi, è più difficile produrre e posizionare sugli scaffali una combinazione di ingredienti perfetti per ogni individuo.
L’intelligenza artificiale si mette in moto scegliendo le parole chiave nelle descrizioni dei prodotti e nei questionari per raccogliere informazioni sui diversi tipi di prodotti e sulla tua pelle.
Con questi dati, poi, i brand possono creare prodotti personalizzati per ogni cliente.
2. AI e consulenti per la skincare
Con le app di intelligenza artificiale che esistono oggi, gli utenti possono essere aiutati nel combattere i loro problemi legati alla cura della pelle, come ad esempio l’acne. In realtà, l’acne è sempre stata un grosso problema in termini di cura. E l’intelligenza artificiale è qui per portarla al livello successivo.
Dopo aver appreso e raccolto tutti i dettagli sul tipo di pelle del cliente e la sua storia, l’intelligenza artificiale crea una formula personalizzata perfetta per garantire che il cliente stia ottenendo una formula unica per la cura della sua pelle.
Queste app sono in grado di farlo dopo aver analizzato numerosissimi fattori, come acne, rughe, arrossamento, occhiaie, borse agli occhi e così via, per poi passare i dati attraverso il suo motore di personalizzazione.
Gli utenti possono inviare foto aggiornate dei risultati ai dermatologi per capire se il trattamento sta funzionando ed è adatto a loro.
Man mano che le loro esigenze e preferenze cambiano, l’intelligenza artificiale può facilmente modificare o aggiornare la formula.
3. Personalizzazione robotica
L’intelligenza artificiale può essere utilizzata anche per la cura dei capelli.
E tutto quello che il cliente deve fare è inserire i dettagli e rispondere ad alcune domande, così l’app di AI saprà con precisione quali sono gli ingredienti che risultano migliori per il tuo tipo di capelli.
L’intelligenza artificiale mette insieme una formula specifica con innumerevoli combinazioni.
La personalizzazione in base al tipo di capelli del cliente è una opzione straordinaria in cui i clienti possono realizzare la loro formula unica con le loro esigenze specifiche, come possono essere ad esempio shampoo e balsamo personalizzati.
Un esempio di brand di beauty e cosmesi che ha attirato l’attenzione per il suo utilizzo della intelligenza artificiale per personalizzare shampoo e balsamo è Prose.
Alcuni brand sono andati oltre e hanno svolto quasi tutto questo facendo affidamento ai robot.
In questo caso gli ingredienti vengono mescolati e versati in delle bottiglie, per poi essere imballati e spediti. E tutto questo fatto dai robot.
Oggi sono sempre di più i brand che cercano di creare le proprie app.
Questo aiuta l’azienda ad avere sempre più clienti fedeli, poiché l’utilizzo di una particolare app di AI limita la customer experience ad un certo brand, e inoltre aumenta le possibilità che i clienti diventino fedeli al brand e acquistino i prodotti suggeriti.
Sembra che il mondo del beauty e della cosmesi stia cambiando più rapidamente di quanto si possa immaginare.
Con così tanti progressi e miglioramenti quotidiani, potremo vedere presto prodotti che soddisferanno tutti i nostri bisogni e le nostre esigenze in ogni ambito della nostra vita.
4. Attivazione vocale
Secondo i protagonisti del settore beauty e cosmesi, l’intelligenza artificiale basata sulla voce sarà un punto di svolta nei prossimi anni.
Non solo sbloccherà nuove esperienze e affronterà le preoccupazioni dello shopping, ma potrebbe anche rivoluzionare il rapporto che i brand di beauty e cosmesi hanno con i loro clienti.
Le recenti innovazioni includono la prima esperienza di attivazione vocale di Estée Lauder, l’app Estée Lauder Nighttime Expert su Google Home e Let’s Get Ready di Coty, assistente vocale di bellezza con Amazon Echo.
Come dovrebbero essere utilizzati i chatbot per i brand di beauty e cosmesi?
Con l’evoluzione della tecnologia sempre più economica e facilmente disponibile, molti brand di beauty e cosmesi hanno scoperto la possibilità di integrare l’utilizzo di un chatbot nella loro strategia di marketing.
Ma come devono essere utilizzati questi chatbot e come possono aiutare il brand a convertire le interazioni in vendite?
Se ancora non fosse chiaro, un chatbot è uno strumento digitale basato sull’intelligenza artificiale che imita il comportamento colloquiale di un essere umano.
Perché utilizzare chatbot?
Ci sono tante ragione per cui un brand di beauty e cosmesi dovrebbe scegliere di attivare un chatbot nel loro eCommerce.
L’Oréal ad esempio, ha rapidamente riconosciuto l’opportunità di sfruttare chat personalizzate one-to-one con i clienti su larga scala e ha lanciato il suo chatbot su Facebook Messenger per aiutare gli utenti a trovare il regalo perfetto per i loro amici o parenti.
Per utilizzare il Messenger Bot, basta semplicemente cercare “Beauty Gifter” su Facebook Messenger ed iniziare la conversazione digitando “Hi”.
Risponderà immediatamente “Carmen”, il bot che aiuterà l’utente a trovare il regalo perfetto inviandogli un questionario da compilare (con domande riguardanti il budget, l’età e il tipo di pelle del destinatario, ecc.).
Una volta che il bot riceve tutte le risposte, verranno inviate all’utente una serie di opzioni regalo. Attraverso l’apprendimento automatico, il bot Beauty Gifter raccoglierà le preferenze di ciascun utente e formulerà suggerimenti personalizzati riguardo i prodotti di beauty e cosmesi migliori.
I chatbot utilizzano diverse piattaforme.
Quello di L’Oréal è su Messenger di Facebook, ma la tua azienda può utilizzarli anche sugli SMS, Slack, email, Kik o come finestra pop-up di Live Chat su un website.
Senza dubbio i website e Messenger di Facebook sono due dei canali più popolari, in quanto più facilmente accessibili.
Un altro chatbot di un brand di beauty e cosmesi è quello di Soap & Glory, che si basa su una finestra di pop-up presente sul website. Il chatbot è stato creato per rispondere alle domande più frequenti che il team di Soap & Glory ha sui social media ed è stato creato per ridurre il tempo eccessivo che occorre per rispondere a queste comuni domande.
Il chatbot può rispondere alle domande più frequenti, come ad esempio se i prodotti sono testati sugli animali o quali sono gli ingredienti, in quanto questo tipo di domande non richiedono una risposta su misura o personalizzata, ma richiedono soltanto del tempo al team di assistenza per rispondere.
Il compito del chatbot inizialmente è quello di filtrare le domande più comuni lasciando al team soltanto le domande più specifiche, a cui per rispondere in maniera più precisa è necessaria una persona reale.
Utilizza le potenzialità di chatbot per scopi ben precisi
Con l’introduzione di chatbot la tecnologia sta diventando sempre più economica e questi strumenti digitali stanno rapidamente diventando un’opzione accessibile per molti brand di beauty e cosmesi.
Tuttavia, nel settore c’è come la sensazione che alcuni brand utilizzano i chatbot solo per dire che ne hanno uno…
Per evitare questo, i chatbot dovrebbero essere integrati in un canale di auto-aiuto, che potrebbe anche consistere in app o dispositivi di realtà aumentata (AR) in negozio.
Se i brand decidono di seguire il percorso di chatbot, ci deve essere un motivo ben preciso, come potrebbe essere ad esempio quello di risolvere un problema relativo alla perdita di tempo.
Se hai già un metodo con cui gli utenti trovano le risposte di cui hanno bisogno, perché inserire un chatbot che potrebbe duplicarle?
Per quanto riguarda la voce di chatbot, il copione dovrebbe riflettere il brand al meglio: il primo contatto è fondamentale per i clienti.
I brand devono assicurare ai propri clienti di saper fornire aiuti mirati, quindi è necessaria anche una persona fisica che sappia soddisfare le esigenze specifiche dei clienti.
Secondo una ricerca condotta da Mindshare, il 79% degli utenti intervistati condivide l’idea che se un cliente ha bisogno di chiedere consigli specifici riguardo il brand ci deve essere una persona reale a rispondere ad ogni suo dubbio.
I brand devono rendersi conto che i chatbot non devono escludere la conversazione diretta con i clienti.
Sempre secondo la ricerca di Mindshare, il 75% degli utenti è d’accordo sul fatto che i clienti preferiscono sapere se stanno chattando online con un chatbot o con una persona reale, e il 48% degli utenti considera “inquietante” il fatto che un chatbot si possa fingere un umano.
I chatbot sono sicuramente vantaggiosi per un brand, ma non bisogna farli passare come persone reali.
Come i brand di beauty e cosmesi utilizzano i chatbot per il marketing?
Nel corso degli ultimi anni sempre più brand si attivano su piattaforme di messaggistica come Facebook Messenger e Kik.
Ma in che modo i brand di beauty e cosmesi utilizzano queste interfacce conversazionali per attrarre, acquisire, coinvolgere e fidelizzare i clienti?
1. Consulenza di bellezza
Il settore di beauty e cosmesi si può definire impressionante dal punto di vista della vastità di gamma di prodotti personalizzati che offre, ma anche intimidatorio nel suo gergo specializzato.
Per semplificare questo processo, il bot Hello Ava agisce come consulente di bellezza aiutando gli utenti a trovare i prodotti giusti per una cura personalizzata della loro pelle.
Questo noto bot fornisce informazioni sulla bellezza agli utenti attraverso la compilazione di un questionario. Le risposte alle domande presenti nel questionario portano alla fine a dei consigli personalizzati sui prodotti.
Questi bot sono completati dalla “presenza” di dermatologi esperti ed estetisti che sono a disposizione degli utenti in caso di richieste particolari.
La tecnologia di apprendimento automatico Hello Ava tiene traccia della cronologia delle conversazioni passate di ciascun cliente e degli acquisti recenti per fornire un servizio continuamente personalizzato.
Allo stesso modo, il bot di Facebook Messenger di Kiehl consente agli utenti di cercare prodotti in base agli ingredienti o al tipo di pelle.
È in grado di riprodurre la tradizionale esperienza di consulenza in-store in una cordiale interfaccia bot. Gli utenti possono perciò cercare prodotti con emoji e acquistare direttamente attraverso il bot.
2. Prenotazione degli appuntamenti
Prendiamo come esempio Sephora: questo brand di beauty offre la possibilità ai clienti di ricevere consulenze di makeup, che possono prenotare con settimane di anticipo.
Oltre ai tradizionali canali (come ad esempio la chiamata telefonica), i clienti possono ora fissare appuntamenti tramite il bot della pagina Facebook di Sephora dedicato alla pianificazione degli appuntamenti.
Fissare un appuntamento per consigli sul makeup è diventato facile come parlare con un amico su Messenger.
3. Influencer marketing
Molti brand hanno creato bot che assomigliano e ricordano delle celebrità.
Ad esempio, i bot Katy Perry di Mad Love e Kalani Hilliker di Cover Girl su Kik promettono entrambi uno sconto o un possibile premio per gli utenti che partecipano.
Prendiamo come esempio Kalanibot, il primo chatbot influencer al mondo: fino a poco tempo fa, il business model di CoverGirl si concentrava quasi esclusivamente sui celebrity endorsement, ed in particolare sulle star del cinema e del mondo della moda.
Con il recente aumento di popolarità del ruolo di influencer dei social media, questo brand di beauty e cosmesi ha cercato di conquistare il mercato e creare un influencer chatbot.
Il Kalanibot è stato progettato sull’influencer di Instagram Kalani Hilliker, una ballerina adolescente con oltre 4 milioni di follower. Il chatbot è ospitato sull’app di messaggistica Kik ed è rivolto ad un pubblico di adolescenti.
Kalanibot interagisce con i suoi utenti in modo colloquiale e coinvolgente e promuove i prodotti cosmetici utilizzati da Kalani stessa, quindi mira ad offrire coupon per il prodotto promosso che gli utenti acquistano.
Come i marketer ben sanno, gli utenti che interagiscono con un brand, e in questo caso con i bot, sono più propensi ad utilizzare un coupon piuttosto che semplicemente riceverlo nella loro casella di posta elettronica.
Questi bot sono anche un modo divertente e personalizzato per estendere la portata dei reach di un influencer nei canali di messaggistica di un brand.
4. Abbinamento di colori virtuale
Oltre al suo bot dedicato alla prenotazione di appuntamenti, Sephora ha anche un bot di Virtual Makeup Artist che consente agli utenti di provare una vasta gamma di sfumature di rossetto caricando una foto di se stessi (un selfie) nell’interfaccia di messaggistica, come su Facebook Messenger.
Il bot è in grado anche di abbinare il colore.
Gli utenti possono ad esempio prendere uno screenshot di un abito rosso e il sistema automaticamente troverà un rossetto dello stesso colore che si abbini bene con l’abito.
Una volta che l’utente ha selezionato la scelta dei prodotti che desidera acquistare, viene veicolato al website del brand per il checkout (ti suggeriamo di approfondire l'articolo: 10 Step fondamentali per l'ottimizzazione del checkout).
Allo stesso modo, “Madi” del brand Madison Reed è un bot virtuale per capelli che aiuta i clienti a trovare la giusta tonalità di colore per la loro tinta.
Anziché aspettare mesi per ottenere un appuntamento con uno hair stylist, gli utenti hanno la possibilità di caricare una foto per far trovare immediatamente al bot la tonalità di tinta più adatta ai loro capelli.
Da qui il sistema analizza la foto per identificare il colore principale dei capelli ed i toni secondari, pone alcune semplici domande per poi suggerire il prodotto di Madison Reed più adatto. Questo bot è accessibile sia tramite SMS, sia tramite Facebook Messenger.
I brand di beauty e cosmesi che utilizzano i bot rappresentano solo l’inizio del trend verso esperienze di beauty care più personalizzate ed intelligenti.
Per i prossimi anni si prevedono numeri significativi di trasformazioni entusiasmanti nel settore di beauty e cosmesi, mentre i brand di questo campo aumentano le loro esperienze con la tecnologia, iniziando con i bot ed estendendosi fino ad Internet.
Ti interessa l'argomento e vuoi approfondire? Dai un'occhiata a questi articoli:
- Influencer marketing per cosmesi e beauty: tutto quello che devi sapere
- 6 chatbot trend per il 2020
- Digital marketing 2020 per beauty, cosmesi e benessere
Wander Beauty: il brand di beauty e cosmesi che usa chatbot per aumentare le vendite
Wander Beauty, un importante brand di beauty e cosmesi, sta sviluppando dei canali di comunicazione dei clienti con un chatbot di Facebook.
A luglio 2018, all’incirca nello stesso periodo in cui Wander Beauty ha iniziato a testare un servizio di messaggistica, il brand ha pilotato un chatbot su Facebook Messenger prima di espandere ufficialmente il suo utilizzo nel mese di agosto (il brand ha oltre 57.000 follower sulla piattaforma).
Questo chatbot invita i clienti a rispondere a sei domande per ricevere suggerimenti sui prodotti selezionati dal team di servizio clienti del brand.
In soli quattro mesi, Wander Beauty ha rilevato che il 17% dei suoi clienti era impegnato con il chatbot ed ha effettuato un acquisto, rispetto al benchmark del settore del 2%.
Come ha dichiarato Divya Gugnani, co-founder di Wander Beauty, Facebook è stato per il brand un canale prioritario e l’intenzione è quella di amplificarlo con un’esperienza personale, cioè con prodotti consigliati per le esigenze individuali.
Per Wander Beauty, l’esperienza di uso da mobile è stata uno dei principali driver di entrate. Circa il 50% delle vendite avviene attraverso il suo website di eCommerce, rispetto a partner di vendita come Sephora e Nordstrom, e da inizio anno 2018 fino a novembre dello stesso anno, circa il 67% di tutto il traffico eCommerce deriva da mobile.
Ecco perché la capacità del chatbot di essere incorporata in Facebook Messenger può creare un altro potente canale di dialogo con i clienti (anche in movimento).
L’utilizzo da mobile è fondamentale per l’esperienza di chatbot, perché i clienti passano tutto il giorno attaccati ai propri smartphone.
I clienti di Wander Beauty hanno un’età compresa tra i 14 e i 65 anni e il chatbot ha senza dubbio aiutato il brand a raggiungere dei segmenti di clientela più mirati.
Beauty.bot lancia la piattaforma chatbot per il settore beauty e cosmesi con Amazon
Amazon Registry Services ha lanciato una nuova piattaforma bot ed ha collaborato con Automat su Beauty.bot, una piattaforma di messaggistica basata su intelligenza artificiale su misura per il settore beauty e cosmesi.
Andy Mauro, CEO di Automat (società madre di Beauty.bot), ha spiegato che la piattaforma è stata pensata per aiutare l’industria della bellezza a conoscere di più sull’argomento e condividere collettivamente.
Come abbiamo già detto, i beauty bot utilizzano l’AI e la realtà virtuale (VR) per offrire ai clienti suggerimenti di bellezza, consigli sui prodotti, fissare appuntamenti e creare un’autentica esperienza personalizzata che mira a rafforzare la fedeltà al brand.
Negli ultimi anni, i brand che hanno sperimentato con la tecnologia chatbot includono L’Oréal e Cover Girl. Sephora invece è stato il primo brand di beauty e cosmesi ad utilizzare chatbot nel 2016.
La piattaforma Beauty.bot viene lanciata con tre aree specifiche.
Presenta innanzitutto un elenco di tutti i bot di beauty, una sezione didattica dei casi studio di aziende che utilizzano bot per trasformare la loro user experience in ambito cosmesi e beauty per i risultati di vendita diretta, ed infine una sezione notizie che comprende contenuti specifici e curati dal brand di beauty e cosmesi.
Come ha affermato Stacey King, general manager di Amazon Registry Services, con Beauty.bot si è voluto mirare alla creazione di un luogo in cui chiunque può avviare il proprio chatbot, trovare risorse di sviluppo ed andare verso una nuova scoperta, contribuendo così a colmare il divario tra progettisti e clienti.
Beauty e Bot: come può l’intelligenza artificiale soddisfare il pubblico affamato di Instagram?
Prendiamo come esempio Sephora: tramite le storie su Instagram, i concorsi “Want it, win it” consentono agli utenti di taggarsi l’un l’altro per avere la possibilità di vincere i prodotti durante le estrazioni giornaliere dei premi.
Sephora ha utilizzato i chatbot nell’app di messaggistica anonima Kik, contribuendo a ispirare conversazioni su misura basate su informazioni personali, come età, preferenze di brand e prodotti che i clienti considerano indispensabili.
Sephora è senza ombra di dubbio uno dei brand di beauty e cosmesi più coinvolgente sui social media, che conta milioni di interazioni con i clienti su Facebook, Twitter e Instagram.
Una giusta combinazione di estetica visiva e community coinvolgente rende Instagram un quadro perfetto per i brand di beauty e cosmesi per connettersi con la propria audience.
Tuttavia, le difficoltà potrebbero scaturire nel momento in cui gli utenti esprimono esigenze particolari o quando ci sono troll online che diffondono discorsi di incitamento all’odio.
Cosa può fare l’AI per mantenere la conversazione pulita e coinvolgere nuovi utenti con discussioni intriganti?
I brand di beauty e cosmesi vincono alla grande su Instagram
Con oltre 1 miliardo di utenti attivi mensilmente nel mondo (20 milioni in Italia), Instagram è considerata una piattaforma social particolarmente attraente per ogni tipo di brand, compresi i brand di beauty e cosmesi.
Il coinvolgimento dei brand su questo social sembra essere superiore rispetto a Facebook e Twitter. Gli utenti su Instagram trovano più coinvolgimento rispetto alle altre piattaforme social e mostrano il più alto tasso di conversione dal browser all’acquirente di qualsiasi social network.
Il settore beauty e cosmesi è il terzo settore di maggior successo su Instagram in termini di interazioni, scambio e condivisione di suggerimenti e domande. Ma dove porta questa conversazione?
Secondo uno studio condotto da Brand Bastion, gli otto migliori brand di cosmetici su Instagram sono: Kylie Cosmetics, Anastasia Beverly Hills, Tarte Cosmetics, Too Faced, NYX Professional Makeup, Benefit Cosmetics, Urban Decay e Maybelline.
È stato preso in analisi un campione di 5.000 commenti per ciascun brand, classificando circa 40.000 commenti su Instagram, per capire e studiare i tipi di conversazioni e le potenziali minacce che i brand si ritrovano a dover affrontare.
L’84% dei commenti sono risultati positivi o neutri, quindi reazioni positive e apprezzamento degli utenti riguardo le immagini, contribuendo così a rafforzare brand awareness ed aumentare la copertura sulla piattaforma.
La maggior parte erano commenti come “Mi piacciono tantissimo questi colori” e “Devo assolutamente averli”, complimenti e inserimento di emoji positive.
Tuttavia, il 16% dei commenti è risultato potenzialmente dannoso per i brand.
È stato osservato che uno su dieci di questi commenti è stato pubblicato da account che portano a spam, malware e truffe. Oppure sono stati notati anche commenti relativi alla promozione della concorrenza, dirottamento della conversazione per le proprie vendite e vendite non autorizzate tramite website di terze parti come Amazon.
Stai al passo con la community
Le conversazioni sui social media sono estremamente dinamiche e saper tenere il passo con la propria community è un compito fondamentale (ti suggeriamo di approfondire l'articolo: Social media marketing, cosmesi & beauty).
Nello studio sopracitato sono stati trovati circa 2 mila commenti (quasi il 5%) che riguardavano domande dirette ed è stato osservato che i brand avevano risposto a soltanto il 14% di questi commenti al momento dell’audit.
I brand hanno ricevuto commenti del tipo “È disponibile anche in negozio?”, “Lo posso trovare nel negozio X?”, oppure anche “Quanto tempo ci vuole per spedire gli articoli? Nessuno del servizio clienti mi sta rispondendo, ma si prendono i miei soldi!” e così via.
Il pubblico del brand non accetta affatto di essere ignorato e la mancata risposta risulta un grave errore su un palcoscenico globale come un social network di questo tipo.
Le domande poste sono state divise tra domande d’acquisto (37,63%), dettagli del prodotto (31,8%), esperienza e servizio (18,91%), altro (9,43%) e test sugli animali (2,23%), con commenti del tipo: “Sono tutte qui le formule vegane?”.
Da una parte esiste una grande opportunità per i brand di poter fornire informazioni utili per coinvolgere anche gli utenti più esigenti, dall’altra parte è necessario rispondere rapidamente a commenti potenzialmente dannosi che minacciano la reputazione del brand.
Questo significa monitoraggio di domande e risposte rapide 24 ore su 24.
Di conseguenza, stiamo assistendo ad un’emergenza di una nuova intelligenza, con i brand che utilizzano robot per mantenere sempre viva la conversazione con i propri clienti o potenziali clienti.
Le interazioni simil-umane alimentano le conversazioni
L’emergente conversational marketing, sostenuto dalle app di messaggistica online e sui social media, ha dato origine ad un nuovo esercito di robot.
Durante il periodo elettorale delle elezioni statunitensi del 2016, ad esempio, l’uso dei bot di Twitter ha rappresentato circa uno su cinque di tutti i tweet correlati alle elezioni. Gli attivisti hanno usato i social per stimolare le conversazioni e per coinvolgere il mondo connesso.
Forme avanzate di intelligenza artificiale possono dialogare ad un livello che è considerato indistinguibile dagli umani.
E mentre questa forma di intelligenza artificiale potrebbe far scaturire paura sulla scena politica, per i rappresentanti del servizio clienti e dei brand manager dei social media rappresenta invece un grande sollievo.
I bot, come già accennato precedentemente, possono essere utilizzare per analizzare e categorizzare i commenti, segnalando anche i contenuti offensivi in tempo reale.
Il suggerimento qui è quello di fornire personalizzazione.
I brand di beauty e cosmesi hanno un’enorme opportunità di offrire conversazioni interessanti e utili, ma il problema dei bot emerge nel momento in cui si perdono in modelli automatici o non riescono a capire il contesto.
Le risposte devono essere rapide, ma anche personalizzate, ricordando le preferenze degli utenti e persino avviando e stimolando nuove chat, taggando ad esempio gli influencer rilevanti in quel contesto e altro ancora.
I brand possono anche utilizzare la “computer vision” (o visione artificiale), una funzione che consente di riconoscere gli oggetti per raccogliere informazioni direttamente dall’immagine per creare conversazioni informative e rispondere a domande di base, come ad esempio, la disponibilità, le informazioni sui prodotti o gli orari di apertura dei negozi.
Nei forum pubblici, questo significa che ogni membro delle community può accedere a queste informazioni.
Il pubblico di Instagram ha dimostrato che la bellezza e la cura della persona è qualcosa di più della semplice pelle, e che un aumento di bot sintonizzati per rispondere ad un pubblico “affamato” è pronto ad alimentare nuovi engagement.
I chatbot mirano ad abbattere commenti negativi e potenziali minacce verso la brand reputation ed alimentare conversazioni intelligenti e coinvolgenti che si concentrano sul beauty e la cosmesi.
Ecco perché i brand di beauty e cosmesi (compreso il tuo) devono investire in chatbot
Sebbene l’industria della moda abbia faticato abbastanza con la loro strategia di chatbot, i brand di beauty e cosmesi si stanno affidando maggiormente alla tecnologia.
Il vantaggio del settore beauty e cosmesi in questo contesto può essere attribuito in parte alla sua dipendenza dalla tecnologia AR, grazie alle sue fenomenali capacità di prova virtuali che hanno contribuito a risolvere l’enigma del cosiddetto “try before you buy” del settore dell’eCommerce.
È abbastanza logico avere migliori casi d’uso con i brand di beauty e cosmesi che utilizzano i chatbot: la bellezza, rispetto alla moda, è molto più personale e la messaggistica ha molto successo con la personalizzazione.
I chatbot consentono ai clienti di raggiungere i brand 24 ore su 24, 7 giorni su 7 su piattaforme in cui sono già presenti, come ad esempio su Facebook Messenger.
La possibilità di inviare una foto o un video per provare ad esempio un rossetto aumenta in modo significativo l’engagement. E allora perché non provarci?
Se il tuo brand di beauty e cosmesi non si è ancora cimentato con AI e AR e non si è ancora affidato alle potenzialità dei chatbot, non ti resta che informarti e metterti subito al lavoro.